redazione TheBlackCoffee
A seguito dell’esplosione del vulcano nell’Arcipelago delle isole Tonga, che ha provocato una lunga onda di tsumani fino alla parte opposta dell’Oceano Pacifico in Perù, dalle strutture della piattaforma petrolifera la Pampilla gestita dalla spagnola Repsol, davanti alle coste della capitale Lima, è uscita una marea di petrolio che ha ricoperto 27 miglia di spiagge, spinta verso nord dai venti. Nel disastro ambientale sono morti migliaia di animali, comprese specie in via d’estinzione nelle due riserve naturali lungocosta invase dal petrolio.
Mentre la compagnia petrolifera sostiene che non sia sua responsabilità l’incidente, causato dal maremoto, il governo peruviano ha annunciato che sospenderà tutte le operazioni presso la raffineria Repsol, impedendo a quattro alti funzionari della società di lasciare il Paese: un’azione che la società ha chiamato “sproporzionata e irragionevole”.
Intanto Deyvis Huamán, un biologo del sistema di parchi nazionali del Perù ha affermato che affinché l’ecosistema si riprenda completamente, ci vorranno almeno 10, forse 20 anni.
Sabato, 5 febbraio 2022 – n°6/2022