venerdì, Novembre 22, 2024

Lifestyle, Salute, Società

Il potere della creatività

Salvarsi da soli si può

di Miriam Maddaloni

La creatività ha una funzione catartica…

Noi tutti dovremmo prendere l’abitudine di svolgere delle attività creative anche piccole, una routine che nel tempo farà tanto bene al cuore e all’anima.

Innanzitutto, definiamo questa parola dalle mille interpretazioni e significati.

Il verbo italiano ‘creare‘ – il quale sostantivo ‘creatività‘ deriva dal ‘creare’ latino – condivide con ‘crescere‘ la radice KAR. In sanscrito, ‘KAR-TR’ è ‘colui che fa‘ (dal niente), il creatore.

L’atto del creare è stato a lungo percepito come attributo esclusivo delle divinità: Catullo, Dante, Leonardo infatti, non avrebbero mai definito se stessi dei creativi. La parola creatività entra nel lessico italiano solo negli anni Cinquanta.

Vi riporto alcune definizioni sulla creatività di grandi personalità, trasferendo la conoscenza di ciò che può fare la creatività, da genii dell’immaginazione.

Sigmund Freud disse: La creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti.”

Per Albert Einstein “La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte.”

Quanto potere e meraviglia ci sono in queste affermazioni.

Vi posso assicurare che nel momento che iniziamo a creare stiamo già cambiando qualcosa dentro di noi, la nostra vita è in connessione non solo con l’anima e tutto l’essere, diventando – il creare – il regista della nostra vita.

La sensazione è proprio quella di benessere, serenità: quando iniziamo a fare qualcosa che ci piace, che sia disegnare, dipingere, ricamare, cucire, suonare e molto altro – tutte forme d’arte – noi diventiamo la parte attiva, i creatori.

Purtroppo, queste attività non sono ritenute importanti dalla nostra società – cultura ed educazione – e vengono lasciate da parte e svolte una tantum come surplus; al contrario dovrebbero essere considerate al pari delle attività sportive e – proprio come lo sport – le attività creative sono di beneficio sia alla mente che al corpo, instillatrici di un senso di benessere generale. E’ utopico ma auspicabile, che le istituzioni – attraverso il ruolo della scuola – potessero rendere le discipline artistiche indispensabili nella formazione e lo sviluppo armonioso ed equilibrato dell’individuo.

Nei bambini, la funzione catartica avviene in maniera più automatica e autentica, non avendo loro filtri alla creatività ed immaginazione. Attraverso la creatività riescono – sotto forma di gioco o riproduzione di disegni o lavoretti manuali – a riprodurre la realtà che a loro non piace, con cui fanno fatica a interfacciarsi, esperienze dove hanno provato dolore, frustrazione, senso di non appartenenza, e a trovare la loro chiave personale che apre la porta delle interpretazioni, delle spiegazioni nella loro lingua.

Negli adulti – quali individui già formati e schematizzati – il lavoro è un po’ più difficile e meno automatico: forse conoscete quella vocina dentro di noi fatta di giudizi che ci frenano, creando paura. Ma una volta imparato e automatizzato, il creare diventa un’indispensabile valvola di canalizzazione dei sentimenti.

Proprio così, attraverso la nostra creatività, abbiamo la possibilità – nelle situazioni di stress e confusione, ahimè, così spesso presenti nella nostra vita – di aiutarci a trasformare la tensione facendola uscire, lasciando spazio ad un ordine dove tutto appare più disteso e chiaro. Ci vuole dedizione, esercizio e volontà, tempo da dedicarci – tempo prezioso – per volerci bene, per metterci in connessione con il nostro essere.

Iniziamo con una volta a settimana anche solo per mezz’ora: se abbiamo già un passione che amiamo magari accantonata da anni è il momento di riprenderla e riassaporare le emozioni di quando eravamo bambini liberi. Altrimenti possiamo iniziare con qualche semplice esercizio disegnando su un foglio anche solo degli scarabocchi o quello che ci viene in quel momento; va benissimo usare i colori che ci ispirano all’occasione.

Quando pensate di aver finito e avete riempito abbastanza il foglio, giratelo come preferite, fino a quando non trovate qualcosa di vostro interesse e – sempre con i colori – evidenziate quel particolare che vi attira e sviluppatelo fino a quando secondo voi il disegno prende forma. Osservatelo, guardatelo…

Per i bambini, se individuate delle situazioni di agitazione o di disagio, proponetegli di disegnare – prima di trovarsi nelle situazioni e anche dopo. In seguito potrete, con meraviglia, osservare i disegni, i tratti, e i colori utilizzati. Se confronterete i disegni del prima e dopo, noterete come le emozioni vengono fuori e come cambiano. Potrete così aiutarli nell’esorcizzare la situazione di disagio, ritrovando l’armonia.

Nelle prossime settimane vi darò altri semplici esercizi per aprire la mente e il cuore alla creatività.

E come diceva Steve Jobs: “La creatività è mettere in connessione le cose…”

E allora iniziamo a metterci in connessione, e tutto sarà più fluido e semplice.

Sabato, 31 luglio 2021 – n° 27/2021

In copertina: immagine grafica di John Hain

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