redazione TheBlackCoffee
Gli sgherri del dittatore egiziano Abdel Fatah al Sisi, hanno arrestato poco tempo fa all’aeroporto del Cairo quella che ritenevano una “spia”. L’hanno tenuta in “prigione” per una decina di giorni e poi sono stati costretti a rilasciarla con grande rabbia causata dal non averla potuta torturare per ricavarne una qualche confessione.
Infatti la “spia” non era un essere umano ma un robot inglese nei panni di una giovane donna, creato dagli scienziati dell’Università di Oxford. Ai-Da, – è il nome della “detenuta”- è una artista tecnologica che dipinge, che crea ritratti e sculture. Era stata portata al Cairo per “presenziare” alle Piramidi a una mostra delle sue opere organizzata dall’Unesco. Era stata sequestrata perché aveva dietro i suoi occhi due telecamere, fondamentali per esprimere la sua arte sofisticata. E’ stata rilasciata dieci giorni dopo in seguito all’intervento dell’ambasciatore britannico.
La paranoica crudeltà dei servizi di sicurezza egiziani così efficienti nel torturare gli esseri umani, è stata così beffata dal più avanzato robot del mondo.
Sabato, 23 ottobre 2021 – n° 39/2021