sabato, Novembre 23, 2024

Le riflessioni della giraffa

Il significato della relazione maestro-discepolo

Una scelta di vita

di Elisa Ciulli

In Occidente non esiste una grande tradizione sulla relazione maestro discepolo o meglio, esiste solo in alcuni settori come nella musica, nel cinema, nell’arte in generale, e non a caso.

In effetti in Oriente la parola maestro ha una valenza molto più ampia che qui da noi, dove più che altro evoca il maestro della scuola elementare.

Forse la parola per indicarlo l’abbiamo sentita per la prima volta nel film “Karate Kid”: Sensei.

Sensei significa maestro inteso come maestro di vita.

E infatti, dicevo, qui da noi si usa nel campo della musica, nel cinema, nel teatro e nel mondo dell’arte in generale.

In pratica per diventare veri musicisti, registi o artisti occorre fare una scelta di vita.

Nella tradizione orientale Sensei, la parola giapponese che indica maestro, è una persona che ti insegna a vivere soprattutto con il suo esempio.

Sensei è una persona che prima di te ha fatto un percorso nel quale è diventato eccelso e ti insegna con il suo metodo, basato sulla sua esperienza a intraprendere, se vuoi, lo stesso percorso.

Nel Buddismo di Nichiren Daishonin ciò che ha fatto Nichiren, ovvero l’espressione di un Voto, è anche ciò che noi fedeli, se vogliamo definirci tali, dobbiamo fare, ciò che fondamentalmente caratterizza la relazione maestro-discepolo.

“Quest’ultimo voto viene descritto…. quando Nichiren dichiara la propria decisione di refutare l’offesa al Sutra del Loto e diffondere il corretto insegnamento per la felicità di tutte le persone, incurante delle grandi persecuzioni che avrebbe dovuto affrontare. Egli dedicò tutta la vita ad adempiere a questo voto” (dal vol. 1 de Il Mondo del Gosho, Ed. Esperia).

Questa profonda decisione è stata presa da Nichiren proprio il giorno in cui egli stesso espone per la prima volta il suo insegnamento, Nam myoho renge kyo, il 28 aprile 1253.

Di fatto Nichiren da quel momento in poi è stato perseguitato, anche perché ha dovuto necessariamente confutare uno dei principali insegnamenti della sua epoca ovvero il Nembutsu, i cui maestri erano in combutta con il potere secolare e che tra le altre cose professava di scartare e ignorare Il Sutra del loto.

Il Sutra del Loto è considerato universalmente l’insegnamento principale del Buddha storico Siddharta Shakyamuni.

Il titolo in giapponese del Sutra del Loto è Mioho Renge Kyo, che significa Mistica legge di causa effetto.

Nichiren ha aggiunto il prefisso Nam che ha molti significati tra cui attingere e/o dedicare.

Quindi Nam myoho renge kyo significa dedicare la propria vita alla Mistica legge di causa effetto.

In senso lato significa ritenere la vita il valore più importante.

Scartare o ignorare Il Sutra del loto in senso lato significa non avere rispetto per la vita.

In effetti il Nembutsu era la classica religione intesa come oppio dei popoli perché predicava di pregare il Buddha Amida per rinascere nella pura terra.

Ciò significa che non incoraggiava le persone a prendere in mano la loro vita e lottare contro il sopruso dei potenti ma semmai lasciarli fare con la speranza di una vita migliore dopo la morte.

Realmente le persecuzioni per Nichiren ci sono state, sia da parte dei Maestri del Nembutsu, sia da parte dei governanti.

La persecuzione più significativa è stata quella di Tatsunokuchi, il 12 settembre del 1271, quasi 20 anni dopo la proclamazione di Nam myoho renge kyo (28 aprile 1253). Quasi 20 anni di persecuzioni.

A Tatsunokuchi Nichiren sarebbe stato decapitato per decisione dei governanti se non fosse stato per un corpo celeste che attraversò il cielo illuminandolo a giorno, pochi minuti prima della sua esecuzione notturna. Evento che scatenò la paura e la fuga dei soldati che dovevano decapitarlo.

L’universo si è ribellato alla decisione dei potenti di uccidere Nichiren in risposta al suo atteggiamento di non risparmiare la sua vita.

Questo atteggiamento è ciò che ha permesso a Nichiren di rivelare la condizione vitale di Buddha, atteggiamento narrato nel capitolo Juryo del Sutra del Loto, che noi fedeli di Nichiren leggiamo due volte al giorno.

La frase in questione è ‘Con un’unica mente desiderano vedere il Buddha e non risparmiano la propria vita’.

Questo significa che praticando con questo atteggiamento possiamo anche noi ottenere la Buddità.

Sabato, 23 settembre 2023 – n°39/2023

In copertina: foto di Janet13/Pixabay

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