giovedì, Dicembre 26, 2024

Cultura, Multimedialità

Il sito tunisino di Star Wars crocevia di mercenari jihadisti?

Lo afferma un osservatorio statunitense sui movimenti islamisti

di Nancy Drew

Tra Tataouine e Tozeur – nel deserto tunisino non troppo lontano dal confine libico – George Lucas, innamoratosi dei luoghi, girò numerose scene della saga di ‘Star Wars‘, ritenendola adatta alle scenografie fantastiche, come di pianeti lontani, che qui vi trovò.

L’area infatti è davvero molto affascinante e notevolmente diversa dal tradizionale mondo tunisino che possiamo trovare nelle città, anche non troppo grandi. La stessa architettura della città vecchia di Tozeur è costruita con migliaia di piccoli mattoni degli stessi colori del deserto, i quali – sulle facciate dei palazzi – formano dei fantastici ricami.

Appena fuori Tozeur troviamo una grande depressione che forma un lago salato, Chott el- Jerid – il più grande di tutta la Tunisia. Superata la zona dei laghi salati – procedendo verso sud si giunge a una zona di deserto roccioso e oasi ricche di palmeti e sorgenti d’acqua, ma soprattutto alle costruzioni berbere a cui George Lucas si è ispirato per le scene di ‘Star Wars‘.

A Matmata le case sono scavate nelle rocce rosse della località, con le facciate spesso pitturate di calce bianca per allontanare i raggi bollenti del sole del deserto.

Ancora più a sud-est Tataouine conserva delle costruzioni abitative rupestri berbere a più piani sempre scavate nella roccia, stavolta di colori più tenui – vicine al color avorio – e talvolta sotterranee. A metà strada il Parco naturale del Jebil – un pezzo di deserto del Sahara incontaminato e protetto.

Tutta la regione è meta di ‘pellegrinaggi’ di escursionisti amanti di ambienti estremi, obbligatoriamente accompagnati da guide locali, e di appassionati della serie cinematografica ‘Star Wars‘. La zona è raggiungibile con potenti mezzi 4X4 che scalano le dune sabbiose, oppure con una carovana di cammelli.

Con il quarto episodio di Star Wars – girato nella regione – ci fu anche la possibilità di lavoro per molti locali, che risollevò un po’ le sorti economiche di molte famiglie e delle aziende turistiche.

Con l’attentato al Museo del Bardo – nella capitale Tunisi – dove vennero uccise 23 persone, e dove morirono anche gli attentatori per azione delle forze dell’ordine, le indagini portarono fino a Tataouine, dove è emerso che la località, e le costruzioni nel deserto, venivano usate come base per i combattenti dell’Isis per raggiungere la vicina Libia, che dista solo 60 miglia, verso Est.

Al tempo dell’attentato al Bardo, la Tunisia non si era ancora ripresa dalle proteste della cosiddetta Primavera Araba, di soli quattro anni prima.

Allora furono arrestati tre giovani e furono trovati nella regione due depositi di armi con lanciagranate e 20 mila munizioni (fonte CNN).

Sebbene le autorità locali cerchino di negare i fatti per timore di perdere i flussi turistici – così preziosi per la vita dei locali – da 2011 fino ai giorni attuali, l’area risulta di passaggio per movimenti di mercenari per e dalla Libia. La stessa Turchia per trasferire uomini e mezzi nella vicina Libia, più di una volta ha utilizzato l’aeroporto tunisino di Remada, a solo un’ora di auto da Tataouine – in direzione Sud-ovest; il polo aeroportuale è il più vicino ai confini libici e conveniente per rimanere lontano da occhi indiscreti, considerando che è situato davvero in una area desertica della Tunisia meridionale.

Sabato, 22 maggio 2021 – n°17/2021

In copertina: una delle località scenografiche di Star Wars di George Lucas – Foto Massimo Sanna

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