Creare valore da eventi negativi
di Elisa Ciulli
Questa settimana si è celebrata la Festa della Liberazione d’Italia dal Fascismo e dall’occupazione nazista.
Non meno importante, la liberazione di cui tratto in questo articolo, è quella che riguarda certi meccanismi interiori i quali, se non se ne diventa consapevoli, rischiano di rinchiuderci in comportamenti che – come delle coazioni a ripetere – ci “costringono” a rivivere determinate situazioni all’infinito.
Mi è capitato recentemente di notare una persona che colpita da una grave malattia esprimesse una grande creatività.
La malattia intesa in senso stretto, ma anche in senso lato ovvero come sofferenza o problema di qualsiasi natura, di solito indebolisce la persona fisicamente e psicologicamente. Ci si sente brutti e sfortunati in un mondo in cui sembra che la regola sia solo essere belli, ricchi, simpatici e alla moda.
Trovo però che ci siano molti esempi di persone che di fronte a un evento “sfortunato” trovino il modo di manifestare tutto il loro potenziale, quasi che la malattia o il problema fungesse da stimolo per fare emergere un qualcosa che altrimenti sarebbe rimasto latente.
La chiave di svolta è il modo in cui si interpreta il meccanismo, per cui a determinate cause seguono certi effetti.
È vero che la nostra situazione di sofferenza dovuta a una malattia – o a un qualsiasi altro problema – è l’effetto di una serie di concause del passato più o meno recenti, e sicuramente l’analisi di certi nostri comportamenti passati ci può aiutare a non ripetere gli stessi errori, anche se spesso in realtà si tratta di comportamenti talmente radicati in profondità che non è sempre facile prescindere da questi.
Vorrei porre l’accento però non tanto al passato quanto al presente e al futuro perché è anche, e soprattutto, vero che come reagiamo oggi, dovendo affrontare tale situazione problematica, determinerà il nostro futuro. Allora il nostro dolore può acquisire un senso.
È necessario assumersi la responsabilità della propria situazione qualunque essa sia.
Anche se certi aspetti della questione sembrano non dipendere da noi, per la parte che ci riguarda, ed è molto più di quello che si pensa, dovremmo avere un atteggiamento costruttivo. Anche quando sembra di essere piccoli animaletti tra gli elefanti, ovvero di non avere alcun potere, è importante mantenere un approccio positivo e non lamentarsi pensando: perché mi è capitato tutto questo? Perché proprio a me? Cosa ho fatto per meritarlo?
Questo interpretare la legge di causa-effetto al passato non ci risolleva, è umano sicuramente, ma non ci è utile.
Dovremmo provare a considerare la vita come una palestra e ogni situazione difficile che incontriamo vederla come una nuova sfida, affrontando la quale possiamo diventare più forti.
In più, se ci si pensa, è molto strano che ci meravigliamo quando incontriamo un intoppo sulla nostra tabella di marcia; abbiamo la mania del controllo, pensiamo di poter gestire tutto e tutti, ma è più vero che la vita è fatta da tutta una serie di imprevisti, e gli occhi con cui guardiamo tali eventi determinano il valore che possiamo creare da questa situazione.
Sabato, 29 aprile 2023 – n°17/2023
In copertina: immagine di Peace, love, happiness/Pixabay