domenica, Dicembre 22, 2024

Lifestyle, Società

Il vermentino e l’invenzione del burqa

Alla scoperta dei religiosi segreti, illuminati da una chiarezza gustosa

di Giorgio Scroffernecher

«Buonasera Cosimo, come sta?»
«Ciao Marco, sto bene, siediti con me, ti offro un calice di vino»
«Questa piazzetta è bellissima, questo tavolino sembra un angolo magico…»
«E lo è! Ti ricordi che l’altra volta abbiamo parlato dei vini biologici della signora svizzera? Beh, sono andato a cercarla. Le ho chiesto com’era il suo vermentino. Lei mi ha portato nelle vigne e mi ha mostrato il colore della terra… dice che è questa terra rossa toscana – che lei cura più delle vigne – che fa buono il suo vino. Mi ha convinto. Senti com’è, alla salute!»
«E’ buonissimo!»
«Non è buonissimo, riprova… è un Nirvana!»
«Nirvana il gruppo grunge di Kurt Cobain?»
«Cosa dici! Il Nirvana è uno stato di grazia. La parola viene dal sanscrito. Lo stato di Nirvana libera da qualsiasi sofferenza del reale, come se ti mettesse nella luce del divino»
«Urca, oggi Cosimo voliamo alti! Effetti del vermentino?»
«No, in realtà cerco di dimenticare con il vermentino cosa sta succedendo in Afghanistan. Hai visto? Povera gente… le donne poi, stanno tirando fuori i burqa dopo vent’anni con qualche speranza»
«Vent’anni e 1.000 miliardi dollari spesi inutilmente»
«No, ma il burqa! Ma ci pensi alla faccia di chi l’ha inventato?»
«Non riesco a immaginarmi quale mostro…»
«Te lo dico io. Si chiamava Habibullah Kalakani, è stato l’emiro dell’Afghanistan dal gennaio all’ottobre del 1929 dopo aver deposto il re che gli sembrava troppo moderno. Aveva 200 mogli, hai capito? Duecento mogli e non sopportava che gli altri uomini le guardassero, e allora cos’ha fatto? Ha inventato il burka nero, simile ad altri indumenti islamici, ma con il massimo risultato di invisibilità di chi c’è sotto quel vestito. Si potrebbe dire ‘sotto quel vestito niente’, ma per davvero!»
«Poi com’è finita?»
«Che all’emiro dopo meno di un anno gli hanno tagliato la testa, ma il burqa è rimasto»
«Quindi vuoi dire che non è questione di religione ma di uomini fuori di testa per la gelosia?»
«Al contrario, dico che è proprio questione di religione! Dai beviamoci ancora un calice e poi ti spiego. (…) Ascolta, la nostra Terra ha una superfice di 510 milioni di km quadrati, va bene? In un solo km quadrato ci sono i punti nevralgici delle tre religioni che fanno il bello e il cattivo tempo del nostro pianeta: Il Muro Occidentale sacro agli ebrei; la Basilica del Sacro Sepolcro sacro per i cristiani; la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa sacre per i musulmani. Ti rendi conto? Un fazzoletto di terra palestinese per le tre religioni monoteiste che condizionano il mondo da sempre. Ora i ‘cattivi’ sembrano i musulmani, o almeno quelli come i talebani, ma se guardi la storia del mondo… prendi noi cristiani, ne abbiamo fatti di fuochi di streghe e torture di eretici»
«Va bene, dopo un altro goccetto, mi spieghi come si può iniziare dal vermentino per finire nella religione»
«Appunto, passando per il Nirvana»

Habibullah Kalakani

Tutte tre le religioni che contano nel mondo – Ebraismo, Cristianesimo e Islam – vedono Abramo come patriarca del monoteismo. Sopra c’è Dio, sotto ci siamo noi con tutti i nostri peccati. Le tre religioni sono in realtà molto simili in partenza, ma in seguito con tremendi conflitti, si sono divise come la sinistra italiana»
«Però il burqa l’ha inventato un musulmano»
«Vero, però se guardi bene, verrebbe da pensare che a Dio, al loro Dio, non piacciono le donne»
«In effetti tutte tre le religioni hanno un’impostazione patriarcale. Un capo della chiesa donna – vale per tutte tre le comunità religiose – non ci sarà mai»
«Ma certo, d’altronde se l’uomo è stato creato da Dio, e la donna da Adamo: la donna sta all’uomo, come l’uomo sta a Dio»
«Torniamo al Nirvana che m’incuriosisce»
«Ok, tira una linea nel mezzo dell’umanità. Da una parte il Nirvana, dall’altra il peccato. Da una parte un pensiero spirituale che vede il divino dentro e fuori di noi qui e ora, dall’altra una vita dedicata al raggiungimento della beatitudine ma solo dopo la morte, in paradiso… se non abbiamo peccato troppo»
«E’ anche un modo per motivare il bene»
«No, è un modo per dire ufficialmente cosa è il bene e cosa il male. Se tu tratti te stesso e gli altri con rispetto e amore non serve stabilire cosa è il bene e cosa il male»
«Aspetta, torniamo un momento alle donne»
«Giusto è qui il punto! I tantrici dicono che tramite la sessualità puoi elevarti spiritualmente. I monoteisti dicono che il figlio di Dio si è incarnato per il tramite di una vergine, pura e senza peccato. Il sottinteso è che il sesso è peccato. Metti insieme questo alla donna creata dall’uomo, per servire l’uomo, se per lei provi desiderio e il desiderio è peccato: è la donna colpevole, quindi meglio renderla invisibile dentro a un burqa»
«E’ la verità del vermentino»
«Che è un Nirvana. Allora ti dico cos’è il Nirvana per i talebani mentre attendono di recarsi dalle numerose vergini che l’attendono in paradiso… di nuovo la verginità, facci caso. I talebani trafficano il 90% dell’eroina che gira per il mondo. Sono più narcos loro dei narcos messicani. L’eroina – e torniamo al punto di partenza – è qualcosa che “libera da qualsiasi sofferenza del reale” come abbiamo detto prima del Nirvana, ma qui l’eroina non solo è artificiale ma velocemente porta alla distruzione spirituale e fisica del suo consumatore che è un infedele occidentale, guarda caso. In altre parole, è vero che c’è un complotto nel mondo e finalmente sappiamo chi lo governa: i talebani!»
«Ok, Cosimo, fermiamoci qui, godiamoci questo ultimo calice di vermentino in silenzio»
«Hai ragione Marco. Alla salute, al silenzio e alla signora svizzera del vermentino biologico».

Sabato, 21 agosto 2021 – n°30/2021

In copertina: donna coperta dal burqa – fotomontaggio

Condividi su: