Come usare le risposte dell’ambiente per correggere il tiro
di Elisa Ciulli
Partiamo da un presupposto: noi non possiamo agire su nient’altro se non noi stessi.
Se non ci piace una persona o una situazione, certo, possiamo allontanarla o cambiare lavoro o separarci da ciò che ci crea disagio….. ma profondamente tenderemo a ricreare una situazione simile e questo perché, come già abbiamo detto più volte, l’ambiente rispecchia la nostra vita.
C’è una cosa molto interessante che possiamo fare: usare le risposte dell’ambiente per correggere il tiro.
Una volta assodato che posso cambiare solo la mia vita e non la vita di chi mi sta intorno, e capito che l’ambiente, comprensivo anche e soprattutto delle relazioni con le altre persone, rispecchia la mia vita, a seconda delle risposte che ho posso capire dove lavorare.
Una cosa è certa: così come un fiume scorre su un letto disegnato dal tempo non è così scontato e facile cambiare prospettiva perché la tendenza sarà sempre quella di dare la colpa agli altri.
E ci sta che ci sia una responsabilità da parte dell’ambiente esterno, sicuramente c’è.
Ma il punto è che se io voglio cambiare profondamente una situazione ho la possibilità di farlo solo lavorando su me stesso.
Questa è la prospettiva del Buddismo e della moderna psicologia.
Per quanto riguarda il Buddismo di Nichiren Daishonin, monaco vissuto nel 1200 in Giappone, c’era un esempio che lui faceva ai suoi discepoli: se ti guardi allo specchio e vedi un’immagine che non ti piace non puoi cambiarla pulendo lo specchio; devi pulire te stesso per avere un’immagine migliore.
È sicuro che, se voglio assumere questa prospettiva, lo devo volere a tutti i costi il mio cambiamento, e questo comprende anche smettere di lamentarsi.
Anzi l’atteggiamento migliore dovrebbe essere quello di essere grati alle persone e in generale alle situazioni che ci creano disagio e difficoltà proprio perché ci fanno vedere dove lavorare.
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Sabato, 26 ottobre 2024 – Anno IV – n°43/2024
In copertina: immagine di Myungho Lee/Pixabay