giovedì, Novembre 21, 2024

Notizie in breve

Italia al 41° posto per libertà di stampa

Continuano a peggiorare le condizioni dei giornalisti nel mondo

Redazione di TheBlackCoffee

Sono 86 i giornalisti rimaste vittime nel 2022 nel mondo, uccisi tutti fuori dai contesti di guerra, come invece potrebbe essere più facilmente immaginabile.

Per quanto riguarda l’Italia, la ritroviamo al 41° posto, dietro a Paesi su cui abbiamo mediamente una percezione in senso peggiorativo rispetto al nostro Paese, tali la Namibia, Moldova, Giamaica, Macedonia, Montenegro. Nell’indice pubblicato nel 2022, l’Italia era scesa fino al 58° posto (a causa della censura e narrativa mainstream sulla pandemia?).

Al primo posto, stabilmente da qualche anno troviamo la Norvegia, seguita da altre nazioni europee, ma non solo, Danimarca, Irlanda, Svezia che si intercambiano nella classifica top ten.

Christophe Deloire, Segretario Generale di Reporter Sans Frontieres, il sito che realizza l’indice della libertà di stampa nel mondo, esprime la sua sintesi relativamente alle attuali condizioni del giornalismo a livello globale: “The World Press Freedom Index shows enormous volatility in situations, with major rises and falls and unprecedented changes, such as Brazil’s 18-place rise and Senegal’s 31-place fall. This instability is the result of  increased aggressiveness on the part of the authorities in many countries and growing animosity towards journalists on social media and in the physical world. The volatility is also the consequence of growth in the fake content industry, which produces and distributes disinformation and provides the tools for manufacturing it. (Traduzione: “Il World Press Freedom Index mostra un’enorme volatilità delle situazioni, con forti rialzi e ribassi e cambiamenti senza precedenti, come l’aumento di 18 posizioni del Brasile e il calo di 31 posizioni del Senegal. Questa instabilità è il risultato di una maggiore aggressività da parte delle autorità in molti paesi e crescente animosità nei confronti dei giornalisti sui social media e nel mondo fisico. La volatilità è anche la conseguenza della crescita dell’industria dei contenuti falsi, che produce e distribuisce disinformazione e fornisce gli strumenti per produrla”.

Grafica dal sito https://rsf.org/en/index

In uno sguardo più ampio, l’Europa, in particolare l’Unione Europea, è la regione del mondo dove è più facile lavorare per i giornalisti, ma anche qui la situazione è mista. La Germania (21esima), ha registrato un numero record di casi di violenza contro giornalisti e arresti nel 2022, è scesa di cinque posizioni. In Polonia (57°), il 2022 è stato relativamente calmo dal punto di vista della libertà di stampa, ed è salita di nove posizioni, mentre la Francia (24°) è salita di due. La Grecia (107esima), i cui giornalisti vengono spiati dai servizi di intelligence e da potenti spyware, continua ad avere la posizione più bassa dell’UE.

Gli omicidi di giornalisti sono aumentati quasi del 50% nel 2022, ovvero circa uno ogni quattro giorni, ha denunciato la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay.

Dei giornalisti uccisi, 19 risultano in Messico, 10 in Ucraina e nove ad Haiti, i tre Paesi più sanguinari per la professione, sottolinea l’Unesco. Circa la metà di loro “non è stata uccisa mentre svolgeva le proprie mansioni“, erano in viaggio, a casa, nei parcheggi o in altri luoghi pubblici quando sono stati presi di mira – riporta il comunicato dell’agenzia Onu.

Sabato, 6 maggio 2023 – n°18/203

In copertina: immagine di Gert Altmann/Pixabay

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