A Sansepolcro il teatro prova a riprendersi la piazza
di Simona Maria Frigerio
“L’horreur des réalités! Tous les lieux, noms, personnages, situations, présentés dans ce roman, sont imaginaires! Absolument imaginaires! Aucun rapport avec aucune réalité! Ce n’est là qu’une «Féerie»… et encore!… pour une autre fois!” (“L’orrore delle realtà! Tutti i luoghi, i nomi, i personaggi, le situazioni presentati, in questo romanzo, sono immaginari. Assolutamente immaginari! Nessun rapporto con alcuna realtà. Non è che una «Pantomima»… e ancora!… per un’altra volta!”, t.d.g.).
Perché scomodare Céline? Cinico, ruvido, nichilista, iperbolico, egocentrico scrittore francese degli anni tra il 1932, suo felice/infelice esordio letterario, e la fine degli anni 50 (morirà nel ‘61). Perché il sottotitolo del Festival di teatro e danza ideato da Luca Ricci e Lucia Franchi, in maniera quasi profetica come solo l’arte riesce a esserlo, è Viaggio al termine della notte – il romanzo di Céline che ha ottenuto il maggior successo di pubblico e critica; quel Voyage au bout de la nuit che, certamente, non preconizzava gli errori e orrori della pandemia (bensì quelli di un universo alla deriva e senza speranza).
“Je ne peux m’empêcher de mettre en doute qu’il existe d’autres véritables réalisations de nos profonds tempéraments que la guerre et la maladie” (“Non posso impedirmi di mettere in dubbio che esistano altre genuine realizzazioni del più profondo dei nostri animi, oltre alla guerra e alla malattia”, t.d.g.), scriverà Céline già intriso di pessimismo cosmico, senza però la vena umanista e filosofica di un Leopardi, o il suo stoicismo ideologico, bensì pieno di rancune (lo spleen di Baudelaire mischiato all’incapacità di com-partecipare) verso i suoi connazionali – i francesi colonizzatori col vessillo della grandeur – o gli statunitensi che già allora schiavizzavano l’uomo al servizio della macchina fordista o del nuovo sogno consumista.
Ma se si legge il sottotitolo del Festival all’alba dei recenti eventi, senza conoscere l’autore né il contenuto del libro, è ‘al termine della notte’ che colpisce l’immaginazione: l’idea che si sia vissuto un lungo periodo buio, una specie di Medioevo distopico invaso da runner/untori e cene massoniche con gli amici, e che finalmente si stia rimergendo alla luce di una nuova età dell’oro.
Eppure c’è anche quell’altro libro di Céline, Féerie pour une autre fois (Pantomima per un’altra volta), citato all’inizio, che ci fa pensare. Quel suo incipit, quel suo rimando al teatro. Anzi, a un preciso genere teatrale. E contemporaneamente all’incanto, alla fiaba.
Così sottilmente vicino alle parole del Prospero shakespeariano: “Now my charms are all o’erthrown, / And what strength I have’s mine own, / Which is most faint… / Now I want / Spirits to enforce, art to enchant; / And my ending is despair / Unless I be relieved by prayer, / Which pierces so, that it assaults / Mercy itself, and frees all faults” (“Ora i miei incantesimi sono tutti spezzati, / E la forza che possiedo è solo mia, / massimamente tenue… / Ora io voglio / spiriti da costringere, arti per incantare; / E la mia fine sarà disperata / a meno che non sia sollevato da una preghiera, / Che sia sì penetrante, da ardire / alla divina Misericordia, e liberare da tutti i peccati”, t.d.g. da The Oxford Shakespeare, The Complete Works). Quel Prospero, alterego del Bardo, che quando abbandona la sua bacchetta magica, abbandona – metaforicamente e metateatralmente – anche l’incatesimo della scena, il potere di creare universi di senso, di ammaliare il suo pubblico.
Perché quando si parla di magia del teatro non si esagera, si trasla pindaricamente ma non si mente. Non più di quanto lo faccia Robin/Puck in Sogno di una Notte di Mezza Estate: “If we shadows have offended, / Think but this, and all is mended: / That you have but slumbered here, / While these visions did appear; / And this weak and idle theme, / No more yielding but a dream, / Gentles, do not reprehend. / If you pardon, we will mend” (“Se noi ombre v’abbiam offeso, / Pensate a ciò, e faremo pace: / Non vi siete che assopiti, / Mentre le visioni apparivano; / E questa debole e futile trama, / più malleabile è di un sogno, / Signori, non rimproverateci. / Se ci perdonerete, rimedieremo”, t.d.g. dalla succitata versione). Perché il teatro è questo. Un incontro, uno scambio – tra chi racconta e chi ascolta, tra chi mostra e chi dubita, tra chi sollecita e chi comprende.
E così non abbiamo scritto niente sul Festival in sé (a parte che troverete l’intero programma in fondo al pezzo). Perché? Perché a questa manifestazione occorrerà andarci. E non solo per la qualità degli artisti e non tanto per la selezione dei titoli in Cartellone, bensì perché è più che mai necessario, in questo momento storico, ritrovarsi, condividere piazza e corte, strada e platea, per riaffermare, innanzi tutto, che il teatro è necessario, come l’aria che respiriamo, come la società che condividiamo, come l’umanità di cui siamo parte.
Kilowatt Festival 2020
Sansepolcro, varie location
da lunedì 20 a domenica 26 luglio
Il programma:
lunedì 20 luglio, ore 18:00
Palazzo Pretorio
inaugurazione del Festival
inaugurazione Carta Carbone
mostra sonora di Roberto Latini
Roberto Latini in:
Nnord_Paralipomena e parerga
movimento
ore 19.00
piazza Torre di Berta
Frantics Dance Company presenta:
Last space
(vincitore Danza Urbana 2020)
ore 20.30
Teatro alla Misericordia
quotidiana.com presenta:
Tabù. Ho fatto colazione con il latte alle ginocchia
ore 21.40
Giardino Misericordia
Ivona / Pablo Girolami presentano:
Manbuhsa
(selezione Anticorpi Explò)
ore 22.30
Chiostro San Francesco
Leviedelfool presentano:
Baccanti – Βάκχαι
(anteprima)
dalle ore 00.00
Campaccio
Dopofestival / Contraerea in:
Petit bal
martedì 21 luglio, ore 14.30
Auditorium Santa Chiara
Roberto Latini in:
Nnord_Paralipomena e parerga
movimento
dalle ore 14.45 alle 17.15
Auditorium Santa Chiara
La tradizione dell’innovazione
incontro pubblico a partire dall’opera di Roberto Latini
(prima parte)
ore 17.30
Palazzo Pretorio
Roberto Latini in:
Nnord_Paralipomena e parerga
movimento
ore 18.00
Teatro alla Misericordia
Paolo Mazzarelli in:
Soffiavento – Una navigazione solitaria con rotta su Macbeth (s-concerto per voce e suono)
(anteprima)
ore 19.10
Chiostro Palazzo delle Laudi
Teatro dei Borgia presenta:
Ercole l’invisibile
(prima nazionale)
ore 21.00
Giardino Misericordia
Lucrezia C. Gabrieli in:
Stretching one’s arms again
(prima assoluta)
ore 21.55
Chiostro Santa Chiara
Roberto Latini in:
Amleto + Die Fortinbrasmachine
ore 23.15
Chiostro San Francesco
Teatro Rebis presenta:
Un chant d’amour – Come mettere in scena l’odio?
(anteprima)
dalle ore 00.25
Campaccio
Dopofestival / Flame Parade in concerto
mercoledì 22 luglio, dalle ore 10.00 alle 13.15
Auditorium Santa Chiara
La tradizione dell’innovazione
incontro pubblico a partire dall’opera di Roberto Latini
(seconda parte)
ore 13.15
Auditorium Santa Chiara
Roberto Latini in:
Nnord_Paralipomena e parerga
movimento
ore 18.00
Auditorium Santa Chiara
Andrea Cosentino e Fabrizio De Rossi Re in:
Rimbambimenti – dalla fisica quantistica al morbo di Alzheimer
(primo studio)
ore 19.00
Chiostro Palazzo delle Laudi
Teatro dei Borgia presenta:
Ercole l’invisibile
ore 21.00
Giardino Misericordia
Stefania Tansini in:
Punti di ristoro
(prima assoluta)
ore 21.50
Chiostro San Francesco
Roberto Latini in:
Nnord_Paralipomena e parerga
movimento
ore 22.05
Chiostro San Francesco
Giselda Ranieri in:
T.I.N.A. (There is no alternative)
(selezione Anticorpi Explò)
ore 22.45
Chiostro Santa Chiara
Collectif Zirlib / Mohamed El Khatib presentano:
C’est la vie
(prima nazionale)
dalle ore 00.10
Campaccio
Dopofestival / Ricordati di Rimini in concerto
giovedì 23 luglio, ore 17.00
Chiostro Palazzo delle Laudi
Teatro dei Borgia presenta:
Ercole l’invisibile
ore 18:10
Teatro alla Misericordia
Alessandro Sesti in:
Ionica
ore 19.00
Auditorium Santa Chiara
Presentazione del libro Lo spettatore è un Visionario
ore 21.00
Giardino Misericordia
Elena Burani in:
Piume
(Selezione Visionari)
ore 21.45
Chiostro San Francesco
Bambula Project presenta:
Oriri
(anteprima – Selezione Visionari)
ore 22.40
Chiostro Santa Chiara
Compagnia Pietribiasi / Tedeschi presenta:
Padre d’amore padre di fango
(prima assoluta – Selezione Visionari)
dalle ore 00.00
Campaccio
Dopofestival / Lovesick Duo in concerto
venerdì 24, dalle ore 11.00 alle 12.30
Auditorium Santa Chiara
Feedback Visionari
ore 18.00
Teatro alla Misericordia
Condorelli_Tringali presentano:
Alla furca!
ore 19.00
Chiostro Palazzo delle Laudi
Teatro delle Ariette presenta:
Trent’anni di grano – Autobiografia di un campo
ore 21.00
Giardino Misericordia
Pietro Angelini in:
Un onesto e parziale discorso sopra i massimi sistemi
(prima assoluta – Selezione Visionari)
ore 22.10
Chiostro San Francesco
Collettivo Superstite presenta:
Polvere
(anteprima – Selezione Visionari)
ore 22.45
Chiostro Santa Chiara
Filippo Michelangelo Ceredi in:
EVE #2
(anteprima)
dalle ore 00.00
Campaccio
Dopofestival / Yoy in concerto
sabato 25, dalle ore 10.30 alle 16.30
Auditorium Santa Chiara
Visionari d’Italia, unitevi!
incontro pubblico di tutti i gruppi de L’Italia dei Visionari con, all’interno, Feedback dei Visionari
ore 17.50
Teatro alla Misericordia
Teatro in Fabula / Lino Musella presentano:
Troia city. La verità sul caso Aléxandros
(Selezione Visionari)
ore 19.00
Chiostro Palazzo delle Laudi
Teatro delle Ariette presenta:
Trent’anni di grano
ore 21.00
Giardino Misericordia
ScenaMadre presenta:
Tre
(Selezione Visionari)
ore 21.55
Chiostro San Francesco
Bernabéu – Covello presentano:
Un po’ di più
(Selezione Visionari)
ore 23.00
Chiostro Santa Chiara
Menoventi presentano:
L’incidente è chiuso
dalle ore 00.15
Campaccio
Dopofestival / Maestro in concerto
domenica 26, dalle ore 10.30 alle 17.30
Auditorium Santa Chiara
Micro e macro drammaturgie della danza
incontro pubblico organizzato con Anghiari Dance Hub
dalle ore 11.00 alle 12.30
Palazzo delle Laudi
Feedback Visionari
ore 18.00
Teatro alla Misericordia
Benjamin Kahn / Cherish Menzo presentano:
Sorry, but I feel slightly disidentified…
ore 19.00
Chiostro Palazzo delle Laudi
Francesca Sarteanesi in:
Almeno nevicasse – Le parole che hai dentro
(community specific)
ore 21.00
Giardino Misericordia
Piccola Compagnia Dammacco presenta:
Spezzato è il cuore della bellezza
(anteprima)
ore 22.10
Chiostro Santa Chiara
Jérôme Bel in:
Isadora Duncan
ore 23.20
Chiostro San Francesco
DAF / Angelo Campolo presentano:
Stay Hungry – Indagine di un affamato
(vincitore In-Box 2020)
dalle ore 00.30
Campaccio
Dopofestival – Chiasma / Salvo Lombardo presentano:
Outdoor Dance Floor
(in collaborazione con Anghiari Dance Hub)
In copertina: Manbuhsa ©Pablo Girolami (foto gentilmente fornita dall’ufficio stampa di Kilowatt Festival).