giovedì, Dicembre 26, 2024

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La Corsica indipendentista

La visita di Macron non ha soddisfatto gli autonomisti del Fronte di Liberazione Nazionale corso

di Laura Sestini

Nel mezzo dell’estate, ai primi di agosto, in Corsica si riunivano i movimenti indipendentisti, a cui tra l’altro partecipano regolarmente anche quelli sardi, per la 41° edizione delle Giornate Internazionali di Corte (Ghjurnate Internaziunale di Corti), l’antica capitale della Corsica libera di Pasquale Paoli, che raccolgono partecipanti da molte parti del mondo, dagli irlandesi, ai baschi, ai tahitiani, catalani, scozzesi, e pure rappresentanti della Nuova Caledonia.

Già da qualche tempo, dalla madrepatria Francia, ci sono segnali di apertura verso un’autonomia “calibrata”, che paiono però non soddisfare il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica – FNLC – che, attraverso un comunicato fa sapere che in Corsica “Non abbiamo un destino comune con la Francia. A Francia Fora“, a suggello della rivendicazione degli attentati attuati nella notte del 8-9 ottobre scorso, azioni dinamitarde che avevano taciuto dal 2019. Una vera “Nuit bleue” – notte blu – espressione francese che indica gli attacchi simultanei nell’arco di una notte.

Fortunatamente gli attentati non hanno fatto vittime, prendendo di mira solo una ventina di edifici in tutta l’isola, in maggioranza di proprietà di cittadini o imprese francesi.

Perché nuovi attentati in una fase che potremmo definire di mediazione?

Ebbene, il 28 settembre in Corsica arriva Emmanuel Macron, il Presidente francese, in visita ufficiale, con l’intento di avviare l’iter per riconoscere le specificità linguistiche e culturali dell’isola corsa, da inserire nella Costituzione francese.

Nella rivendicazione degli attentati, l’organizzazione filo indipendentista, esplicitamente mette in discussione le parole stesse di Macron, ovvero «né senza, né contro lo stato (…) La Corsica è radicata in Francia», che aprono ad una maggiore autonomia, ma senza grandi svolte.

In un periodo di relativa calma, dovuto anche alla figura dell’autonomista Gilles Simeoni, avvocato e politico, dal 2015 Presidente del consiglio esecutivo della Corsica, che aveva accettato un dialogo con la Francia, a scatenare disordini fu la morte di Yvan Colonna, militante indipendentista corso, avvenuta il 2 marzo 2022, nel carcere di Arles. Colonna era condannato all’ergastolo per varie imputazioni e l’omicidio del prefetto Claude Érignac nel 1998 ad Ajaccio.

Colonna muore strangolato dal prigioniero camerunense Franck Elong Abé, di nazionalità francese, un fondamentalista islamico. L’aggressore stava scontando una pena detentiva di nove anni per “associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di un atto di terrorismo”, arrestato in Afghanistan, dove si era recato per la guerra santa.

La vittoria politica di Simeoni, aveva portato a deporre le armi, ma a causa dell’immobilità del dibattito per l’autonomia, e la morte di Colonna – rappresentante storico della lotta corsa per l’indipendenza – le fazioni indipendentiste più radicali avevano ripreso l’attività, compiendo diversi episodi di attacchi dinamitardi, ma senza vittime umane.

Dopo aver affermato,durante le Giornate Internazionali di Corte, “Nessun accordo tra Corsica e Francia potrà dirsi storico finché non ratificherà il riconoscimento dei diritti del popolo corso sul suo territorio” – questi nuovi sommovimenti del FLNC non sembrano votati al dialogo con la Francia, e forse si preparano altre accese manifestazioni, come hanno dimostrato di saper organizzare nei lunghi anni di lotta per l’autonomia, attiva in maniera tangibile, senza andare indietro alle guerre mondiali, dagli Anni ’60, quando gli studenti corsi a Parigi chiedevano con il riconoscimento della cultura corsa e la lotta contro il cosiddetto clanismu – così viene chiamata, in Corsica, la presenza perdurata al potere delle stesse famiglie – la mafia corsa.

Le discriminazioni che hanno subito i Corsi dalla madrepatria, superano anche le violenze e le assoggettazioni dei cittadini diventati di nazionalità francese, in arrivo dalle colonie in Africa e da oltreoceano, che furono miccia per riattivare la lotta per l’indipendenza, che negli anni tra il 1976 e il 1989 vide infuriare una guerra senza regole tra nazionalisti/indipendentisti corsi e funzionari delle istituzioni francesi e dei servizi segreti.

Sabato, 21 ottobre 2023 – n°42/2023

In copertina: la bandiera corsa usata dal FNLC – Fronte di Liberazione Naziunale Corsu

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