venerdì, Novembre 22, 2024

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La Polonia minacciata di sanzioni

L’Unione Europea decisa a combattere il sovranismo

di Elio Sgandurra

La Polonia, membro dell’Unione Europea, è sul banco degli imputati nel Parlamento di Strasburgo. Si tratta di un conflitto di ideali e di regole statutarie tra l’UE e il governo sovranista di Varsavia, che da tempo impone alla popolazione leggi reazionarie che violano i principi di libertà e di democrazia sui quali si basa l’unità tra i 27 Paesi.

Secondo il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, presente a Strasburgo, da parte dell’Europa – che minaccia dure sanzioni – c’è stata una grave violazione dell’indipendenza della Nazione. Pronta la reazione di Ursula von der Leyen – presidente della Commissione – la quale ha sottolineato le violazioni dei diritti umani compiute da quel governo quali la dipendenza della Giustizia dal potere esecutivo; limiti alla libertà di espressione, all’indipendenza della stampa, il divieto assoluto dell’aborto e la soppressione dei diritti della intersessualità. “La certezza della libertà per tutti i cittadini è il collante che tiene unita l’UE”, ha dichiarato la signora Von der Leyen.

Sarà il Parlamento europeo a decidere la procedura sanzionatoria verso il Paese “ribelle” che potrebbe essere, tra l’altro, il blocco del Recovery Fund . Una delle prime condizioni poste a Morawiecki è il ripristino dell’indipendenza della Giustizia. Il premier ha definito “un ricatto” la minaccia delle sanzioni, ma si è ben guardato dal volere l’uscita del Paese dall’ Unione, perché i contraccolpi all’economia interna sarebbero gravissimi.

La Polonia e anche l’Ungheria – altra nazione sovranista – usano l’Europa come un bancomat, però continuano di anno in anno a imporre leggi antidemocratiche che contrastano con i principi sui quali si basa l’Unione.

Morawiecki è primo ministro dal 2017 ed è stato designato dal leader del partito di maggioranza – Diritto e Giustizia (PIS) – presieduto da Aleksander Kaczynsky che da anni domina sul Paese. Il Premier, figlio di uno dei fondatori di Solidarność è un cattolico tradizionalista e certamente un anticomunista. Da ragazzo durante la dittatura del generale Jaruzelski diffondeva la stampa clandestina. All’inizio del suo mandato appariva come un moderato, ma ben presto ha accettato e seguito alla lettera le indicazioni del leader del PIS.

L’Unione Europea sembra decisa a tenere sotto controllo i Paesi sovranisti che ne fanno parte. Si affiancano alla Polonia e l’Ungheria, l’Austria, la Repubblica ceca e la Slovenia. Ma la riduzione della libertà e gli scandali finanziari – che riguardano soprattutto i governi di Vienna e di Praga – hanno dato forza alle opposizioni che si fanno sentire attraverso manifestazioni di piazza.

Ed è proprio sullo scontro con la Polonia che l’UE dovrà manifestare il suo intento a tenere uniti i 27 Paesi, non solo nella conformità economica, ma anche in quella sociale e politica.

Sabato, 23 ottobre 2021 – n°39/2021

In copertina: una manifestazione femminista contro la legge sull’aborto – Foto: Radosław Cetra 

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