redazione TheBlackCoffee
Sono ancora fermi al porto tunisino di Sousse i 282 container colmi di rifiuti provenienti dall’Italia, spediti oltre un anno fa dal porto di Salerno dall’azienda campana Rsa S.r.l. che ne gestiva stoccaggio e smaltimento.
Detti container, i cui rifiuti e spedizione sono risultati non conformi alle convenzioni internazionali vigenti sulle esportazioni extra UE, sono sotto sequestro preventivo e costano 26 mila Euro al giorno alla Regione Campania, dopo che questa è stata denunciata dalle autorità tunisine.
A dicembre 2020, per la vicenda, erano saltate le poltrone di numerosi politici e dirigenti del Paese maghrebino, tra cui il Ministro dell’Ambiente Mustapha Aroui.
La Regione Campania ha già da molto tempo intimato all’azienda l’ingiunzione di rimpatrio dei container – che nel frattempo stanno perdendo liquami e sostanze corrosive, creando preoccupazione di inquinamento ambientale e di problemi per la salute delle numerose famiglie che abitano nei pressi dove sono posizionati a Sousse.
La tempistica del rimpatrio si è però notevolmente allungata per il ricorso al Tar regionale campano da parte dell’azienda – tribunale che aveva già confermato l’obbligo di rimpatrio – ed infine confermato il 3 agosto scorso anche dal Consiglio di Stato.