Paghi, oppure aspetti
di Nancy Drew
Depressione e ansia si possono curare attraverso il sistema sanitario nazionale? In tanti Paesi europei il servizio pubblico è purtroppo inadeguato, se non addirittura inesistente. Lunghe liste di attesa, ticket o risorse limitate spingono i pazienti verso il privato. Ma in quanti se lo possono permettere?
«La salute mentale è come il dentista. Nella maggior parte dei paesi dell’Unione europea, tutto quello che ha a che fare con un problema fisico è oggetto della sanità pubblica, ma per andare dal dentista bisogna pagare un extra: lo stesso vale per la cura della salute mentale» – dice Marcin Rodzinka, portavoce di Mental Health Europe.
Depressione e ansia sono le patologie legate alla salute mentale più comuni diagnosticate nell’Unione europea. A quattro persone su cento è stata diagnosticata depressione, a cinque su cento ansia. Queste patologie non dovrebbero essere sottovalutate, come invece spesso accade, dice Javier Prado, portavoce dell’Associazione Nazionale spagnola degli Psicologi Clinici e Specializzati (ANPIR ): «Se non sono curate in tempo e nel modo giusto, finiscono per generare una disabilità molto significativa».
Eppure, i sistemi sanitari pubblici nazionali non sempre offrono cure per il trattamento di questi problemi, nonostante il fatto che in alcuni paesi dell’Ue, come Portogallo, Paesi Bassi o Irlanda, i disturbi legati all’ansia superino i sette casi ogni cento persone. La Grecia è il paese con la più alta incidenza di depressione, seguita da Spagna e Portogallo.
«Il pregiudizio è legato all’idea che i problemi di salute mentale siano qualcosa di oscuro, legato alla psichiatria, l’idea di un pazzo che sente le voci, ma questo non fa altro che confondere e nascondere problemi più comuni» – afferma Prado. Infatti, secondo uno studio del 2013 finanziato dalla Commissione europea, proprio il pregiudizio è il principale ostacolo alla cura dei disturbi mentali.
«Ci si vergogna molto, si ha paura all’idea di andare da uno psichiatra. In Romania nessuno ne parla apertamente, quindi nessuno sa cosa aspettarsi da una seduta dallo psichiatra. Penso che la maggior parte delle persone abbia un’immagine negativa perché nessuno vuole essere etichettato come pazzo. Tuttavia, credo che l’idea di andare in terapia sia sempre più accettata nel mio paese» – sostiene Maria che segue una terapia in Romania.
Tuttavia, anche quando le persone superano i pregiudizi, altri ostacoli possono impedire loro di ricevere cure gratuitamente e nel più breve tempo possibile. Questi possono impedire a persone con problemi di salute mentale comuni – ma gravi – di accedere a diagnosi e trattamenti adeguati. Un numero elevato di persone con sintomi depressivi non cerca un trattamento perché crede che questo non funzionerà, che non ci sia soluzione o che i sintomi siano normali dopo un evento di vita traumatico. Secondo un rapporto del 2017 finanziato dalla Commissione europea, altri consultano un medico per sintomi fisici come l’insonnia o la stanchezza e assumono farmaci per questi disturbi ma non seguono un trattamento psicologico sufficiente per individuare l’origine del problema. Inoltre, un’analisi del 2016 mostra come l’accesso alle cure di salute mentale può essere insoddisfacente anche nei paesi ad alto reddito con copertura sanitaria universale e sistemi di assistenza ben sviluppati.
«È molto importante parlare della salute mentale. È molto importante parlare dei suicidi. Per eliminare il tabù. Io ho provato a suicidarmi. Sono un sopravvissuto al suicidio» – dice Andrés Colao, portavoce di AFESA, un’associazione di familiari e persone con disturbi mentali. Un rapporto del 2017 finanziato dalla Commissione europea ha osservato che la mancanza di una corretta diagnosi e trattamento della depressione potrebbe essere una delle principali cause degli alti tassi di suicidio che si registrano in Europa. Secondo Eurostat, la Lituania ha il più alto tasso di disturbi depressivi e il più alto numero di suicidi, con 25,8 morti ogni 100mila persone nel 2016. Il suicidio è strettamente collegato alla salute mentale, ma questa non è l’unica causa. «È una questione multifattoriale» – dice Prado. Secondo un’analisi del 2017, tra i principali fattori che determinano questa situazione in Lituania vi sono la storia traumatica del paese, i tabù sociali, gli alti tassi di consumo di alcol e programmi di prevenzione poco sviluppati.
«I servizi di salute mentale devono essere agili, accessibili e veloci. Quando una persona cerca aiuto perché è malata, ha bisogno di una risposta il più rapidamente possibile» – sostiene Marta Poll, psicologa e direttrice della Federazione catalana di Salute Mentale. Le lunghe liste d’attesa continuano ad essere uno dei problemi principali nei paesi in cui sono disponibili psicologi finanziati dallo Stato. In almeno sette paesi dell’Ue, i pazienti devono aspettare più di un mese per un appuntamento con uno psicologo.
«Quando una persona si trova in uno stato di bisogno o in uno stato di emergenza dev’esserci un modo per offrire una risposta rapida, perché alcuni casi, come quelli relativi alla depressione, possono sfociare in suicidio. E in altri casi, problemi prevenibili possono diventare cronici» – afferma il presidente della Confederazione spagnola per la salute mentale.
In almeno nove paesi dell’Ue, le persone devono pagare spese aggiuntive per essere assistiti da uno psicologo del sistema sanitario pubblico. Il prezzo varia tra paesi e anche tra regioni, come succede in Italia, e questo può essere uno dei maggiori ostacoli all’accesso alle cure, anche se non gli unici.
In Romania, un lavoratore con il salario minimo dovrebbe lavorare, in media, quasi quattro giorni per pagare una singola seduta con uno psicoterapeuta privato. In Slovacchia, Estonia e Croazia ci vogliono più di due giorni. All’altro estremo c’è la Francia, dove anche se il sistema sanitario pubblico non copre i trattamenti psicologici, una consultazione privata costa meno di un giorno di lavoro.
Tuttavia, nessuno report riporta il totale delle persone che soffrono di disturbi mentali non diagnosticati. E mentre la maggior parte dei sistemi sanitari pubblici dei paesi europei sostiene di fornire accesso alle cure, nella pratica molti non riescono a raggiungere gli utenti.
Articolo originale: https://civio.es/medicamentalia/2021/03/09/access-to-mental-health-in-europe/
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Sabato, 5 febbraio 2022 – n° 6/2022
In copertina: foto di PDPics/Pixabay