San Valentino: una ricorrenza per tutti
di Miriam Maddaloni
Si avvicina San Valentino, una festa che come per altre ricorrenze, ha assunto una forma molto commerciale, pur mantenendo la sua anima romantica.
Non ho mai festeggiato in modo particolare questa giornata, anche perché dall’altra parte non ho trovato grande supporto e partecipazione. Ma anche e soprattutto perché l’ho sempre trovata un po’ discriminante, verso chi in quel momento un amore non l’aveva, pertanto per me è sempre stata una ricorrenza dedicata all’amore in ogni sua forma. Un inno al sentimento, al cuore che batte verso qualcuno, che sia amico, amica, innamorato, figlio, animale…
E da quando mio figlio è un po’ più grande, ho trasformato questa festa nel giorno universale del ‘volersi bene’. Cosa c’è di più grande dell’Amore per un figlio? Ogni madre è innamorata dei propri figli e così è diventata una circostanza da festeggiare, con una cena succulenta e piccoli doni da scambiare. Ma andiamo a vedere da dove nasce questa festività.
La tradizione di San Valentino, risale all’epoca romana, nel 496 d.c, quando l’allora papa Gelasio I, volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità, Luperco. Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati, ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani.
In particolare il clou della festa raggiungeva il suo apice quando le matrone romane si offrivano, in modo spontaneo per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa, si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene al nascituro. Ad attenuare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, completamente nudi o con un gonnellino di pelle intorno ai fianchi.
Per “battezzare” la festa dell’amore, Papa Gelasio I decise quindi di spostarla al giorno precedente dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.
Esistono però molti Santi di nome Valentino, e furono tutti martiri – anche se non sappiamo molto di loro – e solo due sono i più noti.
Il primo, nato a Interamna – oggi Terni – nel 176, proteggeva gli innamorati, li guidava verso il matrimonio e li incoraggiava a mettere al mondo dei figli. La letteratura religiosa (e non storica) descrive il santo come guaritore degli epilettici e difensore delle storie d’amore specialmente quando queste sono infelici: si racconta, infatti, che abbia messo pace tra due fidanzati che litigavano, offrendo loro una rosa. Il Santo andò loro incontro con in mano una rosa e gliela donò, pregandoli di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della stessa, facendo attenzione a non pungerli e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.
La loro storia d’amore proseguì. E’ questa la ricostruzione più bella e romantica su San Valentino.
L’episodio si diffuse, così molti decisero di andare in pellegrinaggio dal Vescovo di Terni il 14 di ogni mese, poi la data è stata ristretta al solo febbraio, perché in quel giorno nel 273 San Valentino morì.
Il secondo Santo di nome Valentino, invece sarebbe morto a Roma il 14 febbraio del 274, decapitato. Per alcune fonti sarebbe lo stesso vescovo di Terni. Per altri, la tesi più plausibile tratterebbe di un altro martire cristiano. Invece per altri ancora, non è mai esistito.
Come abbiamo citato, San Valentino è considerato anche protettore degli epilettici.
Ciò si deve da un’antica credenza medievale, d’origine tedesca, dovuta alla semplice assonanza del nome del Santo – in tedesco “Valentin”, pronunciato “Falentin” – con il verbo “fallen” – cadere). Infatti in passato ebbe origine una festa che si teneva il 14 febbraio, dove veniva impartita al Santuario delle Sette Chiese di Monselice a Padova la “benedizione di San Valentino” che avrebbe dovuto proteggere i bambini dalla sindrome del “mal caduto” – epilessia, nota anche come “male di San Valentino”.
Si narra anche che Valentino, sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. I due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva, dove poi morì anche lui martire.
Oggi rivolte a questa data, si possono trovare molte iniziative, dai menu dedicati, che molti ristoranti offrono, ai fine settimana romantici alla scoperta di luoghi magici, o soggiorni in spa o terme, all’insegna del relax e delle coccole.
Vi propongo un regalo fai da te, da fare al vostro amato/a. L’abbiamo fatto con mio figlio l’anno scorso ed è stato molto apprezzato.
In una scatola di piccole dimensioni – io sono una persona ‘previdente’ e non buttando via nulla – ne avevo una davvero carina di circa 20 centimetri per 10.
Con mio figlio, abbiamo trovato tutti gli aggettivi riguardanti le qualità del papà, li abbiamo scritti con i pennarelli colorati in tanti piccoli bigliettini e messi nella scatola. Una volta finito abbiamo chiuso la scatola con un bel nastro.
Sul web, comunque, si trovano davvero delle idea bellissime.
Vi propongo poi un menù, apprezzato da tutti i componenti della famiglia: si inizia con un antipasto classico, cocktail di gamberetti con maionese fatta in casa e pezzetti di avocado.
Salatini fatti in casa con pasta brisè, ripieni con olive, acciughe, pomodori secchi, formaggio – quello che avete in casa, tipo gorgonzola o pecorino.
Come primo piatto preparo un risotto allo zafferano e rosmarino.
Come seconda portata un pesce al forno con patate e carotine.
Per il dessert spazio tra un tortino con cioccolato caldo all’interno, o piccole meringhe bagnate nel cioccolato fondente, tutte cose semplici e veloci da preparare.
Quindi… buon San Valentino! La festa per ritrovarsi e riscoprirsi dedicando gesti e attenzioni, alle persone importanti della nostra vita. Ma ovviamente, ogni giorno è degno di queste attenzioni e di essere celebrato con chi amiamo.
Sabato, 12 febbraio 2022 – n° 7/2022
In copertina: anche gli animali si amano – Foto: Ulleo/Pixabay