Il rapporto FAO/OMS
di Laura Sestini
Allergie, tumori ed altri disagi, sono decine i pericoli potenziali per la salute che possono provenire dai cibi sintetici prodotti in laboratorio, individuati nel primo report FAO/OMS “Food safety aspects of cell-based food” – Aspetti di sicurezza del cibo a base cellulare – cell-based food, una definizione considerata più precisa rispetto al termine “coltivato o sintetico”, preferito invece dalle industrie produttrici, ma ritenuto fuorviante dalle Autorità internazionali che trattano di salute umana.
“La società sta affrontando enormi sfide alimentari poiché le stime indicano che la nostra popolazione mondiale in crescita raggiungerà 9-11 miliardi entro il 2050. Di concerto con questo, con la crescita della domanda globale di proteine e a causa delle preoccupazioni sulla salute e l’ambiente, sempre più consumatori cercano di ridurre il consumo di prodotti di origine animale.
Il crescente riconoscimento delle sfide legate all’alimentazione di una popolazione globale in crescita, ed allo stesso tempo produrre cibo in modo più sostenibile, sta stimolando le innovazioni del sistema alimentare che stanno plasmando il futuro panorama agroalimentare. Molti nel settore alimentare sono alla ricerca di opportunità per espandere le fonti di proteine alternative che possono essere sia sostenibili dal punto di vista ambientale che sane dal punto di vista nutrizionale. In termini di produzione tradizionale di carne/proteine, ci sono anche altri fattori attenuanti come l’esistenza di una quantità limitata di terra arabile globale oltre che reale, e minacce sconosciute dovute al cambiamento climatico.
La produzione alimentare basata sulle cellule, o agricoltura cellulare, che è il campo di coltivazione di prodotti agricoli e animali direttamente da colture cellulari invece di utilizzare bestiame, è stata esplorata come un’opzione potenzialmente sostenibile, a complemento del sistema di allevamento convenzionale del bestiame. Alcuni dei prodotti alimentari a base di cellule sono già in varie fasi di sviluppo in tutto il mondo, il che rende fondamentale valutare obiettivamente i benefici che questi potrebbero portare, così come tutti i rischi ad essi associati, compresi i problemi di sicurezza alimentare e di qualità.
[…] Attualmente ci sono più di 100 start-up al mondo che sviluppano prodotti alimentari a base di cellule. Questo panorama commerciale si sta espandendo molto rapidamente, su molti tipi diversi di prodotti e materie prime, come carni di vario tipo, pollame, pesce, prodotti acquatici, latticini e uova, in cantiere per la futura commercializzazione. […] Una delle domande più importanti che i consumatori solleveranno è sulla sicurezza alimentare. Oltre alla sicurezza, ci sono diverse altre tematiche legittime che è importante considerare, come le questioni etiche, considerazioni ambientali, benessere animale, preferenza/accettazione del consumatore, costo di produzione, prezzi dei prodotti finali, nonché normative sui requisiti dei meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura. Poiché la produzione di alimenti a base cellulare può coinvolgere una serie di tecnologie, tecniche e/o fasi di produzione relativamente nuove, è probabile che molti Paesi stiano attualmente pensando di prendere in considerazione l’implementazione di un processo normativo che affronti tutte le questioni rilevanti, prima che i prodotti siano disponibili sul mercato.L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) considerano che i tempi siano maturi per avviare la discussione sui potenziali vantaggi e svantaggi della produzione alimentare basata sulle cellule. E’ importante che FAO/OMS e i rispettivi Membri si impegnino nella condivisione proattiva delle conoscenze pertinenti e le informazioni tra le varie parti interessate per identificare modi concreti a garanzia della sicurezza dei prodotti alimentari a base di cellule per i consumatori.
L’ampio rapporto della FAO evidenzia la necessità di garantire la sicurezza alimentare con l’identificazione dei pericoli potenziali nella catena di produzione per valutare ulteriormente i rischi associati, prima della diffusione commerciale su larga scala. Inoltre è riportato espressamente che: “questo documento sta studiando estensivamente gli aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare, e non ha intenzione di approvare la tecnologia, e non è compito della FAO/OMS promuovere alcun tipo di prodotto alimentare o metodologia di produzione; tuttavia non è nell’intenzione di FAO/OMS di bloccare qualsiasi sviluppo tecnologico e innovazione rilevante. FAO e OMS supportano i Paesi membri per garantire che qualsiasi alimento, indipendentemente da come viene prodotto, sia sicuro per il consumatore.”
I pericoli potenziali a cui si fa attenzione sul Rapporto interessano le quattro fasi della produzione del cibo cell-based, ovvero la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione. In particolare i rischi secondo gli esperti consultati da FAO e OMS riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica, oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori, e come queste molecole attive possono interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Inoltre, secondo FAO – OMS, gli ingredienti aggiunti per migliorare le caratteristiche del prodotto possono essere causa di reazioni allergiche.
Un potenziale problema di sicurezza alimentare secondo il Rapporto potrebbe verificarsi se una o più sostanze fossero presenti nel prodotto finale con livelli sufficienti a causare un effetto negativo sulla salute del consumatore, in relazione alla loro modalità d’azione, poiché queste sostanze non sono state utilizzate finora nella produzione alimentare convenzionale e potrebbe essere dunque necessario generare anticipatamente dati a sostegno della precisa valutazione di sicurezza.
Va anche evidenziato il richiamo implicito al principio di precauzione per una nuova tecnica con enormi rischi potenziali, di fronte ad una ricerca monopolizzata da pochi gruppi e grandi finanziatori. […]“Attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule che aiutino a prendere decisioni informate.”
Il documento FAO/OMS giunge dopo la presentazione del disegno di legge italiano che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo “coltivato” in laboratorio, che dovrà essere discusso e poi approvato dal Parlamento, per cui Coldiretti ha raccolto di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2 mila comuni di ogni colore politico, ed esponenti di ogni schieramento. Durante la raccolta firme, Facebook ha censurato le pagine di Coldiretti che invitavano alla firma, un’azione a dir poco antidemocratica.
Il rapporto riporta anche tre casi di studio su Israele, Qatar e Singapore.
Sorprendente è conoscere gli investimenti per la ricerca stanziati dalle aziende israeliane sulla tecnologia cell-based food, detenendo il 36%, con 507 milioni di dollari nel 2021, rispetto a tutto il resto del mondo di 899 milioni.
A Singapore, invece, sul mercato si trovano già in vendita le chicken nugget – polpettine di pollo fritte – e lavorati sminuzzati di prodotti avicoli cell-based.
Sabato, 15 aprile 2023 – n°15/2023
In copertina: salmone a base cellulare – Foto: W. K. & Hallman