Lettera ai sindaci aderenti alla Società della Salute Valli Etrusche
Redazione TheBlackCoffee
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato Salute Pubblica Val di Cecina (LI), una lettera ai Sindaci aderenti alla Società della Salute Valli Etrusche, affinchè non permettano l’installazione di nuove antenne 5G.
“L’Italia compie un importante passo per lo sviluppo del 5G, grazie all’adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici a 15 volt/metro, passato da 6 v/m disposto dalla legge 214/2023, in vigore dal 29.4.24. Così spiega il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Ciò potrà favorire lo sviluppo della 5G Economy italiana con reti altamente performanti oggi ferme al 10 %. L’innalzamento dei limiti di emissione – prosegue – permetterà quindi di amplificare l’adozione del 5G e ciò comporterà che gli operatori di telefonia mobile infrastrutturati possano modificare la propria rete”.
“È stata attivata la nuova antenna 5G nell’area della biblioteca comunale Le Creste a Rosignano Solvay (LI) lunedì 17 giugno: da allora decine di famiglie della zona via del Popolo non ricevono più il segnale televisivo a casa, così hanno dovuto spendere dai 160 Euro in su per schermare la propria antenna di casa con antennisti privati”. A dirlo è Maurizio Marchi, dell’associazione Medicina Democratica Livorno. “Ci chiediamo – aggiunge Marchi – e chiediamo alla nuova giunta che uscirà dall’elezione: è stato valutato questo danno alle famiglie? E non è il caso che si richieda un rimborso per le famiglie all’azienda che ha installato la nuova antenna 5G? Sono stati valutati preventivamente questi danni e con quali risultati? E soprattutto, sono stati valutati preventivamente i danni da maggiore esposizione alle onde elettromagnetiche che le antenne 5G emettono? I limiti di esposizione ai campi elettromagnetici sono stati alzati dal governo Meloni a partire dal 30 aprile scorso. Ma i sindaci possono vietarlo l’innalzamento dei limiti. Lo ha già fatto il sindaco di Lavagna, lo stanno facendo altri sindaci. Perché non l’ha fatto il sindaco Donati, che anzi ha concesso anche l’area per installare l’antenna? Si tratta di applicare il principio di precauzione stabilito dall’articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Si segnala tra l’altro che contro l’innalzamento dei limiti hanno preso posizione anche associazioni di medici – come quelli dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, ISDE molto vicina a Medicina democratica – che hanno spiegato che quelli attuali sono cautelativi verso anziani, malati, madri in gravidanza, bambini”.
Da ISDE, si apprende anche che “La crescita dell’esposizione a radiofrequenze è proporzionale a quella delle pubblicazioni scientifiche sulle possibili conseguenze sanitarie e ai timori dell’opinione pubblica. Le evidenze sulla relazione tra cellulari e neoplasie si sono recentemente arricchite di importanti contributi epidemiologici e sperimentali, questi ultimi soprattutto grazie all’Istituto Ramazzini in Italia e al NationalToxicology Program negli USA. Il cancro da cellulari, tuttavia, è solo un dettaglio di un quadro molto più complesso.
I rischi da esposizione cronica, infatti, comprendono anche ben documentate alterazioni riproduttive, neurologiche, metaboliche, microbiologiche, con ricadute molto più ampie rispetto al cancro. A fronte di questo, la normativa appare inadeguata a tutelare efficacemente la salute pubblica, perché fondata su standard internazionali (ICNIRP) che considerano la sola possibilità di generare effetti termici (riscaldamento dei tessuti) per esposizioni acute, ignorando arbitrariamente effetti biologici, esposizioni croniche e pubblicazioni scientifiche che documentano effetti negativi anche per esposizioni uguali o inferiori ai limiti vigenti. Tale inadeguatezza è ancora più eclatante per il 5G, che vedrà una disseminazione capillare di piccole antenne (“smallcells”) in aggiunta all’esistente, l’integrazione di diverse bande di frequenza (tra le quali le onde millimetriche, mai utilizzate prima in maniera così ampia), nuove modalità di trasmissione/ricezione.”
Per tutto ciò, chiediamo ai sindaci della SdS Valli Etrische di prendere esempio dal loro collega di Lavagna che ha emesso un’ordinanza con la quale si vieta: «su tutto il territorio del Comune di Lavagna qualsivoglia aumento dei limiti dei campi elettromagnetici ad oggi vigenti pari a 6 V/m e che nessuna ragione tecnica, tecnologica o economica potrà giustificare un aumento di tale limite con rischio alla salute per la popolazione».
Sabato, 3 agosto 2024 – Anno IV – n°31/2024
In copertina: immagine di ADMC/Pixabay