domenica, Dicembre 22, 2024

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Le strane confessioni di Sedat Peker

Come un boss mafioso turco in versione youtuber mette ai ferri corti il proprio Governo

di Laura Sestini

Come un personaggio improvvisamente sbucato da un creativo giallo di Agata Christie, da qualche settimana in Turchia succedono strani avvenimenti, dichiarazioni e movimenti ‘politici’, a seguito delle rivelazioni di Sedat Peker – personaggio legato a molti soggetti del partito Akp di Governo – su tematiche scottanti che riguardano la Repubblica turca guidata da Recep Tayyip Erdoğan.

Sedat Peker, classe 1971, è stato più volte arrestato – e in seguito sempre scarcerato – per organizzazione criminale e mafiosa. Attualmente si trova – almeno da quanto afferma nei messaggi divulgati – negli Emirati Arabi dove, da un lussuoso appartamento, spara a zero su situazioni di affari pubblici importanti, succedutisi almeno da quando l’Akp ha iniziato la sua corsa politica nel 2001, attraverso un canale Youtube.

Come nei video-corsi dove ci si iscrive per imparare qualcosa di nuovo (chi non l’ha fatto durante la pandemia?), Peker – da bravo insegnante – ha pubblicato otto lunghi messaggi-confessione, anche sottotitolati in inglese per un pubblico mondiale, dove di volta in volta racconta i suoi legami con ex-politici o anche attuali Ministri, con i quali lui stesso ha avuto forti impegni e accordi in molti contesti e nella struttura storico-politica della Repubblica di Turchia.

Le argomentazioni trattate nelle video-rivelazioni sono molto ampie, e vanno dai golpe politici, compreso quello del 2016; ai traffici illeciti di armi e jihadisti verso la Siria; omicidi di giornalisti; e traffici di cocaina con il Venezuela, per cui viene puntato il dito contro il figlio di un ex-ministro di Erdoğan – con tappa in Italia ma non ancora rivelata: forse Gioia Tauro, dove in questi giorni è stata sequestrata una tonnellata di detta sostanza?

Legato al movimento panturchista e turanista, ovvero quell’ideologia nazionalista che vorrebbe riunire tutti i popoli che hanno la stessa radice linguistica originaria, Peker non è certo uno stinco di santo, ma è piuttosto curioso – e senz’altro molto importante – che abbia deciso di rivelare tante pieghe della politica turca, svelando intrighi criminali Stato-Mafia, dove lui per primo compariva tra gli interpreti principali.

Perché Peker ha deciso di vuotare il sacco? Finora tra false apparenze e scarcerazioni, è sempre stato protetto dalla politica turca dell’Akp. Adesso – al contrario – mettendo in pericolo la propria vita – sapendo che la repressione turca non ha mano delicata con gli oppositori – crediamo che di fondo ci sia qualcosa di davvero grave, vasto e indispensabile da sapere per rischiare un tale comportamento.

Tra l’altro le rivelazioni non riguardano solo i fatti interni della Turchia, bensì si prendono in considerazione anche risvolti politici a livello mediterraneo, quindi la geo-politica a puntate di Peker iniziata circa un mese fa, potrebbe diventare una vera serie televisiva online, da visionare ed ascoltare molto attentamente.

Per tutti, escluso i Turchi, fino a qualche settimana fa Sedat Peker era un emerito sconosciuto; in poco tempo – dovuto, oltre alle esplosive tematiche proposte, probabilmente anche a capacità comunicative personali – ha raggiunto milioni di spettatori nel suo canale Youtube, tanto è vero che se mettiamo il suo nome su un motore di ricerca, come primo riconoscimento professionale gli viene attribuito “youtuber” e solo in seguito ‘boss della mafia e informatore turco’.

I tempi son cambiati evidentemente anche per gli appartenenti alle organizzazioni criminali, che la comunicazione digitale trasforma pure in idoli da emulare o sostenere. Questo lato degli effetti generati dai video pubblicati da Peker ci piace di meno, ma ben vengano le sue ‘confessioni’.

La prossima puntata-rivelazione – annunciata per il 6 giugno – promette di trattare proprio sul Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Un evento da non perdere.

Sabato, 5 giugno 2021 – n°19/2021

In copertina: Sedat Peker – Immagine estrapolata da un video YouTube

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