giovedì, Novembre 21, 2024

Lifestyle, Salute, Società

Maestri d’amore, maestri di vita

Due storie dolorose ci offrono l’occasione per scoprire una ricetta di felicità

di Giorgio Scroffernecher

L’11 marzo la Corte d’Assise d’Imperia ha ammesso a giudizio l’Ente Nazionale Protezione Animali e l’Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente, costituitesi come parti civili contro Fulvio Sartori, 81 anni, che il 19 aprile 2021 a Rocchetta Nervina, comune montano di 291 abitanti, dopo una lite serale ha ucciso nel sonno con mazzetta e coltello prima la moglie Tina, poi la cagnetta Luna. La Corte con questa decisione ha affermato il principio che gli animali d’affezione sono parte integrante della famiglia.

Sulla pagina Facebook di Daniele Cinà – influencer e digital storyteller – con la foto che vedete in copertina, pubblica il breve racconto di un abitante di Kiev che, in fuga dalla guerra, ha camminato per 17 km con il suo anziano cane in spalla, raggiungendo il confine con la Polonia per mettere in salvo se stesso e il suo vecchio convivente.

E’ proprio la guerra che Putin conduce con strategie e malvagità tradizionali ad offrirci novità comportamentali delle vittime che uniscono nelle loro azioni di autoprotezione famigliare i loro animali domestici. A una settimana dall’inizio della guerra erano già 6.000 gli animali domestici associati agli umani nelle gallerie della metropolitana di Kiev.

Cosa è successo negli ultimi anni a noi e ai nostri conviventi pelosi? Molto, se si osservano i numeri risultanti da statistiche e mercato associati ai pet, come vengono definiti con un inglesismo discutibile i nostri animali d’affezione. Dall’inizio della pandemia in Italia si è verificato un incremento di 3,5 milioni di unità di animali nelle nostre case. Nel mondo occidentale attualmente il mercato degli accessori pet vale 29,4 miliardi di dollari, in crescita costante con una previsione di raddoppio entro i prossimi cinque anni. Se la giocano anche nomi come Gucci, Versace, Moschino. Allianz, primi ma certamente non ultimi, hanno lanciato un fondo d’investimento dedicato alla pet economy: pare che stia dando molte soddisfazioni agli investitori.

La moda dei toy dogs, letteralmente cani giocattolo, agghindati con gioielli e cappottini firmati, a me produce allergie in tutto il corpo, tuttavia è poca cosa inscrivendo queste devianze in una storia uomo/cane che dura da 30.000 anni con grandi vantaggi reciproci.
Il grande Walter Bonatti diceva che «L’essere umano vive in città, mangia senza fame e beve senza sete, si stanca senza che il corpo fatichi, rincorre il proprio tempo senza raggiungerlo mai. È un essere imprigionato, una prigione senza confini da cui è quasi impossibile fuggire. Alcuni esseri umani però a volte, hanno bisogno di riprendersi le proprie vite, di ritrovare una strada maestra. Non tutti ci provano, in pochi ci riescono».

In altre parole all’umanità servono nuovi maestri per imparare a vivere, amare, ridefinire le priorità. Ed è forse in questo bisogno che si più riconoscere la crescente importanza degli animali domestici nella nostra vita. Il declino delle natalità dovuto principalmente a ragioni di instabilità economica a danno delle giovani coppie, può orientare verso queste creature che, come i bambini, non parlano ma capiscono e producono in noi l’attivazione della ossitocina, l’ormone dell’amore, e delle stesse aree neuronali, in sostanza portano nutrimento alla nostra fame d’amore. Gli animali a noi vicini sono preziosi maestri anche per i nostri figli in materia di empatia che poi, tra umani, è la risorsa primaria per costruire relazioni di qualità.
Si dice che i cani ci insegnano ad amare, i gatti a vivere. Io credo che sia proprio vero. Per questo, ispirati da Walter Bonatti, possiamo ritrovare quella «strada maestra» passeggiando nel bosco con il nostro gioioso e generoso compagno di vita, oppure sdraiati sul divano con un gatto ronfante sulla nostra pancia.

Sabato, 12 marzo 2022 – n° 11/2022

In copertina: immagine ripresa dal profilo FB di Daniele Cinà

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