venerdì, Novembre 22, 2024

Lifestyle, Società

Metaverso: la libertà di essere chi vuoi

Un mezzo di comunicazione innovativo, una società parallela

di Alessia Fondelli

Metaverse” è un termine coniato da Neal Stephenson nel libro appartenente alla cultura cyberpunk Snow Crash” (1992), descritto dall’autore come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite Internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Nel Metaverso, gli utenti accedono tramite visori 3D e vivono delle esperienze virtuali: possono creare degli avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare e altro. Le aziende utilizzano il Metaverso per promuovere il proprio marchio ed allargare la clientela, o per lanciare nuovi prodotti tramite campagne e spot. Tutto ciò è stato possibile grazie alla convergenza di due grandi modelli della computer science: l’ubiquitous computing, dove l’informatica è fatta per apparire sempre e ovunque con lo sviluppo di dispositivi mobili sempre più leggeri e potenti, indossabili, e il cloud computing che permette l’accesso ai dati e la loro conservazione praticamente infinita. Ovviamente, a livello pratico, è accessibile a tutti.

Emergono tanti mondi digitali che si rivolgono ai consumatori e a cui è possibile accedere tramite browser, app o device per la realtà virtuale. Tra le principali piattaforme per entrare nel Metaverso citiamo Decentraland, un mondo creato da Ethereum in cui gli utenti una volta iscritti possono creare edifici virtuali, case, parchi e far pagare agli altri la visita. Tutti gli elementi virtuali di Decentraland possono essere acquistati con una criptovaluta chiamata MANA. Decentraland ha ospitato anche un festival musicale con Paris Hilton, Sandbox un Metaverso virtuale diventato popolare da poco. I suoi avatar hanno uno stile visivo a blocchi come Minecraft (un gioco dove si scava e costruisce con diversi tipi di blocchi 3D), all’interno di un grande mondo fatto da diversi tipi di terreni e habitat da esplorare e dove possono costruire, possedere e monetizzare utilizzando NFT – certificati di proprietà su opere digitali – e SAND, una criptovaluta. Sandbox ha anche stretto una partnership con oltre 165 marchi per creare gli avatar nel mondo virtuale di personaggi famosi come Snoop Dog e The Walkind Dead, e Stageverse, una nuova piattaforma che consente agli utenti di assistere a concerti attraverso filmati 3D a 360°, ed effetti speciali.

Tra le varie attività che possono essere svolte nel Metaverso, troviamo innanzitutto l’Entertainment, gaming, il Fashion – ne è un esempio la Metaverse Fashion Week, cha ha avuto luogo lo scorso marzo a Decentraland e che ha rappresentato la prima e più grande fashion week interamente digitale del mondo con quattro giorni di sfilate e oltre 60 brand, designer e artisti dai nomi noti. Poi possiamo trovare Food&Beverage; Formazione e istruzione, dove è possibile vedere aule virtuali; Arte, Teatro, Architettura e Design , attraverso cui nel Metaverso possiamo vedere case, ambienti, oggetti; scienze sociali, marketing, comunicazione, grazie alla possibilità di velocizzare il processo di simulazione di una campagna di marketing, o l’interesse del pubblico; la città virtuale, geolocalizzazione, turismo sintetico (in Synthtravel è possibile viaggiare virtualmente), ufficio virtuale e Smart Working e molti altri.

Il primo passo per poter entrare nel Metaverso è proprio quello di creare il nostro Avatar.

Il termine avatar è divenuto noto al grande pubblico grazie all’omonimo film di James Cameron (2009), anche se era precedentemente utilizzato in ambiti come i videogame. Dal punto di vista etimologico, avatar è un termine in lingua sanscrita, traducibile come “colui che discende”, il cui significato si esprime nel concetto di incarnazione. Nella sua accezione originale l’avatar era, infatti, la manifestazione terrena, attraverso sembianze umane, di un vero e proprio Dio.

La creazione dell’avatar è un momento cruciale per gli utenti non solo dal punto di vista tecnico, ma anche psicologico, perché hanno la possibilità di scegliere liberamente la loro identità digitale. Possiamo definire l’avatar come la nostra versione digitale che occupa uno spazio tridimensionale nel mondo virtuale.

Non ci sono regole nella scelta della propria identità: sei tu a scegliere chi e come vuoi essere. Tale concetto, spesso inconsapevolmente, è già ampiamente noto: pensiamo alla nostra presenza sui social network.

Il vantaggio principale è rappresentato dal fatto che puoi cambiare il tuo avatar in qualsiasi momento. Questo è un passaggio importante: il contesto in cui ci troviamo influisce sulle nostre scelte. Ad esempio, possiamo creare una versione per le relazioni sociali e una per quelle commerciali. Oppure, una versione diversa per ogni attività che svolgiamo o persona che incontriamo. Inoltre, a seconda della piattaforma che vogliamo abitare, i nostri avatar avranno caratteristiche diverse. La versatilità, infatti, è ciò che contraddistingue le identità virtuali. Esistono molti modi per creare l’avatar, su alcune piattaforme come quella utilizzata da Meta Presence® è possibile caricare nel sistema una fotografia dalla quale viene generato il corrispettivo avatar oppure puoi dare sfogo all’immaginazione e creare una tua versione.

Avatar nel Metaverso – fermo immagine da video

Il Metaverso apre un ventaglio di possibilità che passano dal genere, ai colori, allo stile. Anzi, nel mondo virtuale non sei nemmeno vincolato ad essere una persona, per i più avventurosi infatti l’avatar può assumere forme completamente diverse anche non umane. Gli avatar possono assumere varie figurazioni, che vanno dalla modalità pixel 3D tipica di Roblox o Minecraft, alla modalità cartoon-fumettistica attualmente implementata dalla maggior parte dei Metaversi. Pochi, anzi pochissimi, i casi di avatar fotorealistici finora utilizzati nei mondi virtuali interattivi.

In sostanza possiamo definire il Metaverso non solo un universo virtuale, un mezzo di comunicazione innovativo, ma anche probabilmente lo spazio più inclusivo esistente attualmente, sia online che offline. Indubbiamente questo rappresenta un punto di forza del Metaverso, che lo caratterizza e lo distingue da tutto il resto dimostrando totalmente il suo carattere alternativo di cui tutti parlano.

Ma essere una persona diversa da quella che sei realmente ha anche degli aspetti negativi: ad esempio il furto d’identità.

E’ una delle minacce più diffuse e semplici da implementare per i truffatori. Riprodurre un avatar riconducibile ad un’altra persona costituisce un processo piuttosto elementare e rende possibile impersonare in maniera ingannevole un’identità altrui per trarre vantaggi di natura più o meno illecita. Per questo motivo molti studiosi sostengono che il riconoscimento dell’identità digitale nelle procedure di autenticazione online, come lo SPID e la carta d’identità elettronica (CIE) dovrebbero essere estesi anche agli avatar.

Un altro rischio potrebbe essere la creazione di avatar identici tra loro e al momento la soluzione piu plausibile sembra essere rendere univoco l’asset digitale, mediante sistemi come gli NFT, basati sulla tecnologia blockchain – una rete informatica che gestisce in modo univoco e sicuro un registro pubblico composto da una serie di dati e informazioni – già diffusi in molte applicazioni.

In ogni caso, avere un’identità permette il riconoscimento dei diritti e delle responsabilità che abbiamo nel mondo reale come virtuale.

Il Metaverso è l’attuazione non solo di uno spazio, ma della società stessa. Un mondo virtuale senza vere interazioni tra persone, come ci hanno abituati i social media attuali, è inattuale, e non è un caso che la pandemia, che ci ha socialmente isolati, ha fatto riemergere potente la necessità di sviluppare una più coerente e integrata realtà sociale digitale. Il Metaverso dovrà essere l’evoluzione di questa esperienza.

Ultimo tassello per la completa realizzazione del Metaverso è la concreta possibilità di trovare quello che cerchiamo, avere un “Google Search” univoco, ultimo passaggio per la costituzione di un ambiente di ricerca dove le informazioni, le cose e le persone, gli avatar, costrutti digitali e oggetti reali siano ricercabili.

Sarà mai possibile? E invece, sarà mai possibile lavorare solamente nel Metaverso? Vivere lì? Studiare? Le persone potranno mai avere realmente due o più identità? Queste sono solo alcune delle domande che al momento emergono più frequentemente. Ma dobbiamo ricordarci che siamo davanti a un grande cambiamento per la nostra società, e insieme all’intelligenza artificiale e all’arte digitale, il Metaverso costituisce una grossa preoccupazione per l’uomo.

In ogni caso, le prospettive per il futuro sono buone, secondo le società di consulenza globale entro il 2030 il Metaverso arriverà a valere 5 trilioni di dollari preannunciandosi come la più grande nuova opportunità di crescita per diversi settori nel prossimo decennio, dato il suo potenziale per consentire lo sviluppo di nuovi modelli di business, prodotti e servizi.

Sabato, 25 marzo 2023 – n°12/202

In copertina: immagine grafica di Tumisu/Pixabay

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