L’intervista rilasciata al politologo Steve Bannon, arriva fino in Italia
di Laura Sestini
Tra le molte notizie che circolano in rete, a seguito dell’assalto dei sostenitori di Trump all’edificio del Campidoglio a Washington del 6 gennaio, è stato curioso imbattersi nei panni di incitatore – a sostegno della tesi sulla frode delle elezioni presidenziali statunitensi – di Monsignor Viganò, ex Arcivescovo negli Stati Uniti.
Carlo Maria Viganò, nunzio apostolico a Washington fino al 2016, non è certo un personaggio sconosciuto – tanto ai fedeli cattolici, sia al pubblico più ampio – per aver più volte fatto parlare di sé e delle segrete cronache vaticane a cui spesso si è contrapposto. Infatti nel 2011, attraverso un dossier inviato al Segretario di Stato Bertone, rivela casi di corruzione all’interno dello Stato del Vaticano, motivo di susseguenti attriti con alcuni notabili ecclesiastici, a seguito dei quali verrà promosso ma trasferito negli Stati Uniti con la nuova carica di arcivescovo.
Ancora una volta, nel 2018, Viganò torna alla ribalta accusando la Chiesa – e perfino Papa Francesco Bergoglio – di coprire gli abusi sessuali, ossia quello che verrà poi svelato nel dossier noto come il Rapporto Mc Carrick – Report divenuto pubblico il 10 novembre 2020 (https://www.theblackcoffee.eu/tag/rapporto-mc-carrick/).
Nel 2016 Viganò lascia l’arcivescovado, per raggiunta massima età, e si dedica – così pare dagli articoli che lo vedono protagonista – oltre che alla Chiesa, anche alla politica ecclesiastica e civile, come riportava il Messaggero circa un anno fa: “[…] Fotografato Carlo Maria Viganò a Monaco di Baviera durante una manifestazione di protesta da parte di un gruppo di ultra conservatori. Il sit in – rosario in mano e preghiere collettive – è stato organizzato per mettere in discussione il vento riformista intrapreso dalla Chiesa tedesca, impegnata in un percorso biennale di cambiamenti per avvicinare l’istituzione ecclesiastica alle persone attraverso modifiche al celibato ecclesiastico, al ruolo delle donne nella Chiesa, a una maggiore trasparenza”. La sua partecipazione alla protesta – soprattutto rispetto alla tematica della trasparenza a cui auspica la Chiesa tedesca – ci pare in contrapposizione con il suo modo di agire, quando unito alle accuse che lui stesso aveva mosso negli anni precedenti contro la Chiesa di Roma, critiche legittime relative a tematiche gravissime, e quindi condivisibili. Prendiamo per buono il fatto che – anche se mimetizzato per non farsi riconoscere – a Monaco di Baviera fosse a sostegno solo delle contestazioni ai primi due punti della manifestazione.
Personaggio senz’altro fuori dalle righe, riguardo alla pandemia da coronavirus ha sempre sostenuto che fosse un castigo di Dio – non una novità nella visione religiosa – penitenza che sembra andare, però, di pari passo con un più ampio progetto di sovversione mondiale – altra tesi di Viganò – per vie molto più materiali di quelle divine.
Forte sostenitore di Trump, è infatti anche seguace della teoria del Great Reset, ovvero il disegno massonico attribuito ai potenti della finanza, per il quale punta il dito contro Bill Gates, Event 201 e il World Economic Forum. Tale disegno sovversivo, secondo Viganò, si sta già attuando attraverso la vaccinazione di massa contro il Covid-19 – atta ad assoggettare l’intera umanità al potere di pochi.
Per inciso, anche noi avevamo pubblicato a marzo 2020 un articolo del collega Pepe Escobar che prende in considerazione la divulgazione del virus, non da parte dei cinesi, bensì dagli stessi soggetti a cui accenna Viganò, in cui rientra anche l’Event 201 – una simulazione di pandemia da virus organizzata negli Usa – giusto poco prima del ben più realistico scoppio della pandemia che ha contagiato l’intero globo (https://www.theblackcoffee.eu/la-cina-costretta-in-una-guerra-ibrida-con-gli-stati-uniti/).
Tutte le teorie al riguardo sarebbero davvero interessanti da indagare, avendone i mezzi; infatti in questi giorni è tornata alla ribalta – giornalisticamente parlando – anche la tesi del virus sfuggito (forse involontariamente) dai laboratori di Wuhan.
Il 25 ottobre 2020 il prelato invia una lettera aperta a Trump – pubblicata in Italia dal settimanale La verità fondato da Maurizio Belpietro, e online su Youtube a cura di Logos Tv https://www.youtube.com/watch?v=-tfeHMGRmN0 (canale che in fondo al video include una pubblicità pseudo cattolica, ma si rivela interessante per la traduzione della lettera) – dove espone tutta la sua convinzione a proposito del complotto mondiale, per il quale lui stesso ritiene che l’unica via d’uscita sia tenersi stretto il Presidente statunitense uscente; Trump come unico grande politico in grado di lottare contro questo progetto di dittatura sanitaria globale (ma non solo) ideata dal nemico – quale esso effettivamente sia non si capisce bene, poiché da Dio a Gates il passo pare lungo e nel mezzo sembra mancare qualcosa.
La missiva di Viganò verso Trump, sembra quasi uno scherzo o un testo preparato da Maurizio Crozza per uno dei suoi sketch tragicomici, invece il contenuto della lettera si focalizza su molte tematiche che vanno da Vatileaks alle accuse al Papa, quest’ultimo considerato facente parte del deep state, la parte oscura del mondo – ma dove altrettanto si citano la Bibbia e l’Apocalisse, e le forze del bene e del male.
Ciò che ci confonde un po’ le idee è soprattutto tutto questo rimescolare sacro, politico e profano, in un calderone unico.
Il 7 giugno 2020, Viganò aveva inviato una precedente lettera, ugualmente indirizzata a Trump, dove riportava le sue riflessioni-convinzioni ancora sulla pandemia e su George Floyd – ucciso per mascherare non si sa quale piega dell’ordine sovversivo mondiale – mentre si divide la popolazione della Terra in due opposte fazioni: i Figli delle tenebre e i Figli della luce. I primi ambiscono alla globalizzazione e muovono le redini dei poteri mondiali, ovviamente disdegnando la parola sacra di Dio, mentre il gruppo contrapposto è formato da coloro che libereranno la Terra dal nemico mortale – come nell’eterna lotta tra Dio e Satana.
Per Viganò, Trump fa parte dei Figli della Luce, perché protegge i cristiani e si oppone alla globalizzazione.
Per giungere agli ultimi eventi accaduti, tra i quali rientra anche il tentativo della presa del Campidoglio a Washington, Viganò il 4 gennaio rilascia un’intervista per la rubrica La stanza della guerra di Steve Bannon – giornalista politico statunitense e stratega della comunicazione trumpiana fino al 2017 (https://www.lifesitenews.com/opinion/transcript-steve-bannons-war-room-interview-with-abp-vigano) – dove ribadisce che il momento dei Figli della Luce è adesso, incitandoli a conseguire gli obiettivi per la liberazione dal nemico, tra i quali era già predisposto, probabilmente, anche l’attacco alla sede del Congresso degli Stati Uniti. Dovremmo qui citare anche il movimento QAnon, che si rifà agli stessi principi, e di cui molti degli assalitori al Campidoglio statunitense sembrano appartenere, ma soprassediamo.
Alacre nella sua campagna pro Trump, Monsignor Viganò, recapita un messaggio al giornalista vaticanista Marco Tosatti, che sul sito Stilum Curiae ne riporta il testo originale, rimandando anche a una parte di un video, allegato al medesimo messaggio, dove appare Maria Fe Z. Parker – membro dell’organizzazione Nations in Action che si occupa di libertà globali e collaboratrice per il Laboratorio di Ricerca dell’Air Force statunitense.
Nello spezzone video – già sottotitolato in italiano – pubblicato dalla stessa Parker, dove quest’ultima risulta in presenza, si fanno affermazioni molto forti, riguardanti presunti movimenti presso l’Ambasciata Usa in Italia – e personaggi molto altolocati delle istituzioni italiane – che riguarderebbero le frodi contestate, a danno dei voti per Trump nelle recenti elezioni presidenziali statunitensi. Una specie di Russiagate ambientato e orchestrato proprio in Italia.
Seguire la notizia su Monsignor Carlo Maria Viganò – quale sostenitore di Trump – ha portato il nostro percorso verso una deviazione inaspettata, traghettandoci da Trump e le elezioni statunitensi, al Great Reset, per poi incrociare la politica italiana
Poiché nel video pubblicato da Maria Fe Z. Parker, vengono citati anche Matteo Renzi e Giuseppe Conte, ci piacerebbe proseguire scherzando e continuare a sorridere anche su ciò che sta accadendo in Parlamento in questi ultimi giorni – a proposito degli scontri politici sul Recovery Fund – nonostante la situazione appaia molto seria e in realtà la situazione desti molte preoccupazioni.
Sappiamo che le parole hanno un grande peso, lo abbiamo ben appreso dai proclami di Donald Trump e dalle loro conseguenze, che hanno portato alla morte di cinque persone e pertanto rimaniamo in attesa degli eventi, sia per le presidenziali statunitensi, che per la crisi politica nostrana, la dittatura sanitaria e anche la salvezza divina, per riprendere il discorso in futuro.
Quindi fermiamo la nostra indagine, sorridendo – da neosecolaristi – a quelle che appaiono fantasticherie mistiche di Monsignor Viganò, intrecciate misteriosanente alle vicende politiche globali. Prendere, invece, sul serio le affermazioni del video della Parker risulterebbe nell’implicazione in fatti troppo seri, se si rivelassero comprovabili, e ci prendiamo il tempo per approfondirne i risvolti.
La domanda originaria che ci ponevamo fin dall’inizio – per la scarsa congruenza tra sacro e profano – è invece un’altra, ovvero come si possa abbracciare da nunzio apostolico, rappresentante della Chiesa, la parola di Gesù Cristo e contemporaneamente affermare, nelle epistole a Trump, che l’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, pubblicata a ottobre 2020, sia sovversiva, negando quegli stessi principi. Ma forse Viganò – inconsapevolmente – afferma la verità: a ben vedere la direzione che l’umanità e il potere hanno intrapreso globalmente da troppo tempo, Fratelli tutti può apparire davvero sovversiva, un great reset in controtendenza.
Sabato, 9 gennaio 2021
In copertina: Barack Obama e l’Arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò. Foto: White House Image – Lawrence Jackson.