Il futuro Teatro Stabile in carcere a Volterra segnerà una nuova fase per il concetto stesso di essere detenuto
di Laura Sestini
Gli ambienti scenografici naturali, scelti da sfondo per la drammaturgia della Compagnia della Fortezza, a cominciare dalla Fortezza medicea che ospita l’istituto carcerario a Volterra, dove si svolgono gli spettacoli in prima nazionale con i detenuti-attori, hanno sempre un non-so-che di affascinante e surreale insieme, dilatato nel fruire del tempo più che dello spazio – che sembra immobile, in un punto non preciso dell’esistenza umana.
Ecco che, nell’ambito delle performance e dei nuovi lavori teatrali del 2020 firmati da Armando Punzo, ci ritroviamo nel padiglione Nervi dell’ex Salina di Stato a Saline di Volterra, un ambiente davvero sopra le righe – utilizzato frequentemente dalla Compagnia della Fortezza – per il candore persistente dato dal sale minerale alimentare, che in quest’area si estrae dal tempo degli Etruschi, gli antichi abitanti che qui risiedettero dal IX° secolo a.C.
Entrare nell’ampio deposito del sale – protetto sotto il tetto di un capannone industriale in stile vintage – è sempre una scoperta, mai uguale a se stessa: le montagne di sale, ogni volta differenti per altezza e dimensione, delineano scenari diversificati nelle forme e illimitati immaginari, tantoché si potrebbe pensare di essere sospesi sulle nuvole o su soffice neve appena fioccata. Ci riporta alla realtà l’odore salino dell’ambiente e l’assenza di umidità, nonché il sapore delle nostre labbra – e della pelle scoperta – dopo pochi minuti di permanenza all’interno della struttura, a causa della volatilità dei microscopici cristalli di sale, notevolmente più fini rispetto a quello marino.
Tutto quel candore ci conduce immediatamente in una sognante valle dell’innocenza, ossia nella scenografia ideale per il secondo quadro di Naturae, davvero in sintonia con il luogo, su cui si evidenzieranno i colori – già di per sé potenti – scelti per gli abiti di scena, e per l’impronta che si è voluta dare all’intera performance. Il bianco e il rosso saranno le tinte primarie in scena, emananti una forte energia cromatica ma anche sinestesica, subito percepita e distinta.
Ma dove vuole condurci Armando Punzo con la sua investigazione sulla valle dell’innocenza?
“Tutto quello che fu, adesso appartiene al vento” – sussurra una frase del testo – “ognuno è alla ricerca di se stesso con la gioia di un bambino, come disegnare un quadro che nessuno ha disegnato”. Il vecchio percorso esistenziale che ci lasciamo alle spalle e una nuova dimensione a cui andare incontro, ma che ancora non abbiamo ben chiara. Ma il futuro può essere previsto? Sarà questa la valle dell’innocenza? Quel tempo sospeso che ci spinge ad andare oltre, a superare anche le capacità finora sperimentate? Quel lasso di tempo che non appartiene più al passato ma non è ancora futuro?
“Quale strada sarà quella giusta? Eppure è tutto dentro di me…”.
Bianco e rosso, innocenza e passione; qualche tocco di nero per il dubbio e la paura – ciò che ci trattiene dal superare i nostri limiti – l’oro per la fiducia e il sogno e qualcosa di grande che generi amore. Sono questi i rimandi che toccano la mente e il cuore assistendo a Naturae, la valle dell’innocenza.
La Compagnia della Fortezza ha da poco compiuto 30 anni, e con il 2020 si concluderà il triennio di festeggiamenti e celebrazioni dedicati a questo lungo percorso che nessuno poteva prevedere nella sua interezza – neanche lo stesso Armando Punzo. Ci immaginiamo la Compagnia della Fortezza, e ogni singola persona che ne fa parte, con particolare attenzione ai detenuti-attori, intenta a percorrere la valle dell’innocenza alla ricerca del futuro che sarà, dello scatto per oltrepassare la linea invisibile dei limiti personali e percorrere inimmaginabili nuove avventure.
Per la Compagnia, senz’altro, un nuovo viaggio è già all’orizzonte, con il via ai saggi archeologici preliminari per la realizzazione del Teatro Stabile nel carcere di Volterra: davvero un grande risultato.
Lo spettacolo è andato in scena:
Padiglione Nervi
ex Salina di Stato di Saline di Volterra (PI)
domenica 9 agosto 2020, ore 18.30
Naturae
La valle dell’innocenza – II° quadro
regia, drammaturgia Armando Punzo
musiche originali e sound design Andrea Salvadori
scene Alessandro Marzetti, Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’Aglio
coreografie Pascale Piscina
aiuto regia Laura Cleri
cura del progetto Cinzia de Felice
assistente alla regia Alice Toccacieli
aiuto scenografo Yuri Punzo
collaborazione alle scenografia Marian Josif Petru, Vitaly Skripeliov
collaborazione drammaturgica Alice Toccacieli, Francesca Tisano, Fabio Valentino
in scena: Armando Punzo, Cristian Aiello, Sebastiano Amodei, Endrit Bajra, Carmine Balzano, Saverio Barbera, Franco Bellingheri, Karim Ben Mamì, Amaell Ben Nour, Nikolin Bishkashi, Filippo Bonura, Claudio Borgarelli, Isabella Brogi, Paolo Brucci, Valentin Bucur, Vincenzo Carandente Giarrusso, Maxwell Caratti, Francesco Cavallaro, Paul Andrei Cocian, Gillo Conti Bernini, Giuliano Costantini, Ismet Cuka, Indrit Demiri, Lucio Di Iorio, Fabrizio Dipasquale, Joussef El Khalidi, Nicola Esposito, Vincenzo Fagone, Faquan Fan, Francesco Felici, Giovanni Fontana, Salvatore Giordano, Nori Golemi, Francesco Guardo, Nunzio Guarino, Antonio Iazzetta, Fraj Imami, Massimo Interlici, Ibrahima Kandji, Naser Kermeni, Kujtim Kodra, Nik Kodra, Urim Laci, Giuseppe Licata, Vito Maenza, Domenico Maggio, Jinjie Li, Mbaresim Malaj, Jetmir Marku, Emanuele Matarazzo, Luca Matarazzo, Paolo Matija, Luigi Messina, Amin Montassir, Antonio Nastro, Tarek Omezzine, Marian Josif Petru, Marco Piras, Domenico Prospero, Andrea Taddeus Punzo de Felice, Marius Putanu, Hamadi Rezeg, Adrian Nicusor Saracil, Ivan Savic, Vitaly Skripeliov, Vincenzo Sorio, Gaetano Spera, Marian Stamate, Simone Tarantino, Timon Tarantino, Francesca Tisano, Mestan Thaqi, Fabio Valentino, Tommaso Vaja, Alessandro Ventriglia, Tony Waychey, Carlo Zingarello
collaborazione artistica: Francesca Lateana, Alessandra Pirisi, Giulia Guastalegname, Elisa Betti, Luca Dal Pozzo, Adriana Follieri, Daniela Mangiacavallo, Marta Panciera, Eleonora Risso, Luisa Raimondi, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Massimiliano Carastro, Roberta Castorina, Carlo Genova, Sebastiano Sicurezza
hanno partecipato al gruppo di lavoro in chat durante il lockdown: Federica Armillotta, Francesca Astrei, Pierpaolo Candela, Silvia Cioni, Roberta Rotante, Silvia Santagata, Alessandra Stefanini, Margherita Saltamacchia, Anahi Traversi, Elisabetta Irrera, Cristina Zamboni, Eden Tosi, Margherita Coldesina, Rocco Schira, Maria Bettiol, Luciano Caracciolo, Rossella Menna, Lorenza Ferrari, Letizia Zaffini, Fabrizio Parrini, Lidia Riviello, Elena Turchi, Aniello Arena, Ivan Chepiha, Placido Calogero, Giuseppe Venuto, Qinhai Weng, Giacomo Trinci
In copertina: Una scena dello spettacolo teatrale. Foto ©Laura Sestini (riproduzione vietata).