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Nike chiude le vendite nei territori occupati della Cisgiordania

redazione TheBlackCoffee

Dopo la decisione del colosso statunitense del gelato Ben & Jerry’s di rispondere all’appello palestinese per il boicottaggio dell’apartheid israeliano e i tentativi di criminalizzare la campagna internazionale di disinvestimento e sanzioni contro Israele (BDS), anche il marchio di abbigliamento sportivo Nike ha annunciato che interromperà la vendita dei suoi prodotti nei negozi israeliani a partire dal 31 maggio 2022.

Essendo Nike uno dei marchi sportivi più famosi al mondo, i suoi prodotti rappresentano una grande percentuale delle vendite nei negozi sportivi israeliani, e questo preoccupa molto i commercianti del settore – secondo quanto riportano i quotidiani locali – che temono un crollo del fatturato.

La scelta di Ben & Jerry’s di sospendere le vendite in Cisgiordania si è rivelata fondamentale per gli sforzi palestinesi contro l’apartheid – ritenendo Israele responsabile per l’occupazione militare e per di crimini di guerra – dando spunto anche al colosso Nike di intraprendere la stessa direzione.

Abbandonare i mercati in continua crescita nei territori occupati illegalmente della Cisgiordania è un atto di alta moralità – fa sapere la direzione di Ben & Jerry, azienda che si distingue da altri marchi internazionali che hanno lasciato il Paese per aver esplicitamente reso pubbliche le proprie motivazioni: “Riteniamo che sia incoerente con i nostri valori che il gelato Ben & Jerry venga venduto nei territori palestinesi occupati”.

Sabato, 23 ottobre 2021 – n°39/2021

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