domenica, Novembre 24, 2024

Teatro & Spettacolo

Orfani

Ancora su Antigone, criceti e altre infezioni

di Laura Sestini

La Compagnia teatrale DOGs, prodotta da Geometria delle Nuvole, è una realtà artistico-creativa relativamente recente sul territorio della Costa Etrusca, in provincia di Livorno con sede a Cecina, ma si è fin da subito fatta “riconoscere” con la sua ventata di gioventù piena di energie e per le tematiche affrontate da portare in scena, mai banali, molto contemporanee – seppur spesso intrecciate con il passato, la letteratura greca e la filosofia – che mettono in evidenza come la razza umana non sia ancora riuscita a trovare soluzioni alle proprie lacune politico-socio-esistenziali. Cambiano i contesti storici, ma molti nodi rimangono ancora da sciogliere, cambiando solo aspetto nelle sue manifestazioni.

I progetti sul territorio di Geometria delle Nuvole sono rivolti agli studenti di tutte le età, alle famiglie, alla cittadinanza; questa “formula” ha generato in breve tempo numerose belle soprese tra gli student* delle scuole superiori locali che hanno partecipato ai laboratori teatrali a loro dedicati. Taluni hanno scoperto di se stessi talenti forse mai immaginati, i cui risultati si riscontano poi sul palcoscenico del Teatro De Filippo di Cecina – ai debutti dei nuovi spettacoli – che risulta sempre sold out. Le ragazze – dalle quali si percepisce grande voglia di mettersi in gioco – sono le più numerose.

La produzione, oltre ad essere rivolta agli studenti, ha ampliato i suoi progetti pedagogici anche ai giovani di origine straniera giunti sul territorio, inseriti nel sistema Sprar/Siproimi, collaborando con Oxfam che in loco ha in carico i minori stranieri non accompagnati. Gli obiettivi sociali e civili sono declinati in tutte le accezioni più nobili.

A differenza del precedente lavoro corale – Te-Be – che molto riflette della tradizionale rappresentazione teatrale classica greca, il debutto di Orfani – Ancora su Antigone, criceti e altre infezioni trova in scena solo alcuni selezionati interpreti.

La trama ancora una volta – riportata anche nel titolo – si intreccia con il nome di Antigone, modello femminile di riferimento, ma si trasferisce nella società contemporanea delle generazioni più giovani, un ambiente con gravi dissonanze sociali interne, un po’ più multiculturale e ampiamente virtuale.

Una grande bandiera bianca sventola fin dall’inizio sul palcoscenico, come un grido di disperazione: Tregua! Tregua! Tregua!

I giovani sono disorientati, la società li lascia indietro come un fardello, più che considerarli il futuro, della nazione, della stessa specie umana, della collettività. “Se non sei felice, è colpa tua!” Nel mondo del consumismo neoliberista c’è tutto quello di cui hai bisogno per esserlo, bombarda la pubblicità nei cartelloni pubblicitari dove soggetti sempre sorridenti e impeccabili anche nell’abbigliamento, ammiccano – un ambiente illusorio come il Paese dei Balocchi dove Pinocchio e Lucignolo finirono con le sembianze di somari.

Li vogliamo degli illusi somari i nostri giovani? Tarpare loro le ali ed ignorare le immense energie e potenzialità che incarnano?

“Il mondo mi chiede di essere qualcosa di misurabile, un numero, un conto in banca” Io non so che fare di questo oggi” – citano frasi del testo drammaturgico.

Chi non soffre di abbandono e di solitudine tra i giovani – i NEET in Italia, giovani tra i 15 e i 29 giovani che non studiano e non lavorano, sono circa 4milioni, e numerosi anche i suicidi – e tenta di uscire dal coro, è guardato con stupore anche dai coetanei, quasi un “disadattato”, senza accorgersi che loro stessi invece si sono incamminati in una società di soldatini omologati, anche nel pensiero, senza via di uscita come il criceto nella sua ruota, come la casalinga che rincorre i bollini dei supermercati per ricevere i regali e sentirsi qualcuno nella società.

Le giovani ragazze sono quelle più “messe in croce” dalla collettività – davvero interessante la messinscena della croce di Cristo al femminile, cuffie in testa per ascoltare la musica, come vediamo tanti giovani “isolarsi” in qualcosa che ripristina un po’ di armonia, rispetto alla vita reale.

Eppure solo i giovani possono riuscire a cambiare questo mondo vorticosamente insano, costruito dagli adulti. Il futuro è loro, ed è un sacrosanto diritto che lo desiderino migliore di quanto e come lo stanno vivendo attualmente in Italia, e nel mondo.

Nel loro intimo i giovani si appellano anche a Dio, interiorizzato come portatore di buoni principi e sana convivenza, a cui chiedere aiuto ed evitare la deriva psicologica; ma ormai neanche lui dà alcuna risposta, indifferente come la società contemporanea. Sarà forse al Papeete a farsi un drink con Matteo Salvini?

Una performance intensa e tragicamente ironica. Gli e le interpreti sono appassionati nelle loro parti drammaturgiche, ed emanano un’energia catartica anche per gli spettatori in sala. Rappresentano la forza della vita, un po’ ammaccata, ma ancora vitale sotto le ceneri.

Il sipario si chiude con la grande bandiera bianca che continua a sventolare alla ricerca di un accordo di tregua sulle note di Heal The World – Make the world a better place di Michael Jackson, per un mondo dove non bisogna versare lacrime ed avere ferite aperte. Un messaggio rivolto agli adulti, alla politica, alla finanza, perché la responsabilità del malessere, della povertà, delle guerre, di futuri nebulosamente oscuri non appartiene alle giovani generazioni che solo ne subiscono, bensì alla mancata etica e coraggio degli adulti.

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Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Eduardo De Filippo di Cecina – (LI)

venerdì 24 febbraio alle ore 21.00

OrfaniAncora su Antigone, criceti e altre infezioni

Compagnia: DOGs
Produzione: Geometria delle Nuvole

Con: Cecilia Bertini, Elia Costi, Sara Macheda, Margherita Nardo, Karamo Toure, Sofia Vanni
Regia di Ilaria Fontanelli in sinergia con Sara Capanna
Musiche originali di Davide Salvadori e Matteo Barsacchi
Luci a cura di Riccardo Gargiulo e Francesco Bernazzi
Testi originali della compagnia con due cameo a: Coro delle bestemmiatrici di Mariangela Gualtieri ritradotto dal dialetto romagnolo e prologo di “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino.
Fotografia di Gabriele Cimmino
Sostenuto da Assessorato alla Cultura del Comune di Cecina e Animali Celesti_teatro d’arte civile

Geometria delle Nuvole: https://cloudtheatre.wordpress.com

Sabato, 11 marzo 2023 – n° 10/2023

In copertina: una scena dello spettacolo – Foto: Gabriele Cimmino (tutti i diritti riservati)

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