Le lotte politiche raccontate sulle facciate delle case
di Laura Sestini
La Sardegna è un’isola magica e misteriosa.
Una Regione che – specialmente nelle aree interne – rimane come sospesa nel tempo, sprigionando forti vibrazioni energetiche.
La Barbagia nuorese è una delle zone interne della Sardegna, nella parte Nord-est dell’isola – meta ambita per appassionati trekkers-escursionisti per la sua natura incontaminata, nonché per i numerosi siti archeologici nuragici e le tradizioni artigianali locali – come i tessuti al telaio e i tappeti. Vita facile anche per gli amanti del buon cibo, di cui la tradizione culinaria barbaricina è ricca.
Della Barbagia di Ollolai/nuorese fa parte Orgosolo – paese con poco meno di 5 mila abitanti – a circa 600 metri di altezza, che guarda verso i massicci più alti del Gennargentu, a soli 18 chilometri dalla città di Nuoro.
Orgosolo è ovunque divenuto famoso per i numerosi murales che – con differenti stili – arricchiscono le facciate delle case e ricordano la storia delle sue genti.
La Sardegna è terra di nuraghi, le tipiche costruzioni a cono tronco della civiltà nuragica – sviluppatasi nell’isola nel XIX° sec. a.C. fino al II° sec. d.C. (ma in Barbagia proseguita fino al VI° sec d.C.) – ovvero delle piccole fortezze di pietra che le più accreditate e recenti tesi scientifico-sociologico-archeologiche spiegano come luoghi mistico religiosi in diretta relazione con la volta celeste. Sono tuttora presenti circa 7 mila nuraghi – in tutta la Sardegna – che auguriamo vengano presto riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Nell’area nuorese di Orgosolo, e anche in altri paesi non lontani, troviamo talvolta, lungo le strade di maggior comunicazione, delle rocce dipinte con volti umani che inducono a percepire fortemente la loro presenza, come se fossero animate.
Morfologicamente l’area è aspra e impervia, terra di pastori e agricoltori, e di silenzi assoluti.
Ad Orgosolo i murales sono circa 150, con tematiche le più eterogenee, anche se la maggioranza riportano scene di politica, di lotte di classe e di povertà, e di pastorizia. Il primo murale è del 1969, realizzato da un gruppo anarchico locale che si firmava ‘Dioniso’.
La Sardegna – nella nuova provincia del Sud Sardegna (ex Carbonia-Iglesias) – a Domusnovas, è sede di produzione di armamenti della Rwm Italia (del gruppo tedesco Rheinmetall). Qui si producono bombe d’aereo di più tipi, materiale esplosivo e mine marine. Dall’insediamento della filiale italiana Rwm, i pacifisti sardi e nazionali ne contestano la produzione, armamenti che vengono spediti ad uso dei conflitti del Medio Oriente e dei paesi del Golfo Persico contro lo Yemen. Nel 2019 il governo Conte 1 ne sospese le licenze di esportazione verso l’Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che a gennaio 2021 sono divenute revoche vere e proprie; ma le produzioni di Rwm Italia – seppur limitate – continuano per le commesse ai Paesi Ue.
La mancanza di lavoro o la violazione dei diritti dei lavoratori rimangono temi attuali a tutte le epoche, e sebbene la Sardegna goda da anni di flussi turistici consistenti, la mancanza di posti di lavoro perdura come certezza negativa in tutta la Regione. Nelle aree interne dell’isola prevale ancora – come da antiche tradizioni – abbondanza di attività agricole e di pastorizia, oltre a qualche miglioramento nel settore turistico. Ma per il 2020 dobbiamo contare anche i danni provocati all’occupazione dalla pandemia da coronavirus.
Tra gli anni ’60 e ’90 del secolo scorso la Barbagia balzò alle cronache nazionali e internazionali per i sequestri di persona. Tra le vittime di rapimento, nel 1992, ci fu il piccolo Faruk Kassam – 7 anni – che per sei mesi rimase in mano dei rapitori. Figlio di un imprenditore proprietario di alberghi a Porto Cervo, e lontano parente dell’Aga Khan, la sua liberazione fu mediata da Graziano Mesina – originario di Orgosolo – uno dei sequestratori più noti della Sardegna.
Tra i politici più noti di origine sarda troviamo Francesco Cossiga – di Democrazia Cristiana – che svolse ruoli importanti in più legislature, fino ad essere eletto Presidente della Repubblica nel 1985, ruolo per cui si dimise a pochi mesi dal termine del secondo mandato nel 1992.
Le lotte operaie italiane per i diritti dei lavoratori sembrano solo un ricordo, mentre sempre più urgente il dramma delle morti sul lavoro, per mancata osservazione delle leggi sulla sicurezza da parte degli imprenditori. dall’inizio dell’anno gli infortuni mortali sul lavoro hanno già raggiunto 186 decessi, con l’11,4% in più rispetto al 2020.
‘Siamo tutti clandestini’ afferma la didascalia del murale. E come non potremmo esserlo, noi Italiani, da sempre avvezzi a doversi cercare lavoro altrove? In terraferma per i Sardi, in altre nazioni per chi in terraferma ci è nato? I flussi migratori rientrano nella storia delle specie animali, umani compresi.
Di Nuoro era nativa Grazia Deledda, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, unica autrice italiana ad averlo ricevuto. Proprio dalle parole della scrittrice attingiamo per quanto concerne la forza energetica di questa affascinante e misteriosa regione della Sardegna, di cui abbiamo accennato all’inizio: «Intendo ricordare la Sardegna della mia fanciullezza, ma soprattutto la saggezza profonda ed autentica, il modo di pensare e di vivere, quasi religioso di certi vecchi pastori e contadini sardi (…) nonostante la loro assoluta mancanza di cultura, fa credere ad una abitudine atavica di pensiero e di contemplazione superiore della vita e delle cose di là della vita. Da alcuni di questi vecchi ho appreso verità e cognizioni che nessun libro mi ha rivelato più limpide e consolanti. Sono le grandi verità fondamentali che i primi abitatori della terra dovettero scavare da loro stessi, maestri e scolari a un tempo, al cospetto dei grandiosi arcani della natura e del cuore umano…(G.D.)».
Sabato, 8 maggio 2021 – n°15/2021
In copertina: Orgosolo incastonato alle pendici del Supramonte – Foto ©Laura Sestini (tutti i diritti riservati)