La compagnia Fabbrica dei Racconti e della Memoria in prima nazionale alla Limonaia di Villa Strozzi
di Laura Sestini
Alla Limonaia di Villa Strozzi di Firenze, lo spazio dedicato agli spettacoli dal vivo – palco e gradinate – sono immersi nel parco secolare della tenuta, poco distante dall’edificio in stile manieristico del XVI secolo. Commissionata per la propria residenza da una delle famiglie più importanti di Firenze dell’epoca – oggi è da oltre 50 anni proprietà del Comune del capoluogo toscano.
La sera del 5 settembre – data prevista per la rappresentazione della prima nazionale di Overshoot – il giorno in cui la Terra finisce le risorse – è tiepida ed accogliente, si respira un’atmosfera rilassata e – nonostante l’ampio punto di ristoro poco lontano – particolarmente silenziosa. E’, questo luogo, un piccolo paradiso non molto distante dal più chiassoso centro città – nel cuore di una collinetta cittadina e di un quartiere popolare.
Una scenografia minimale accoglie i quattro artisti sul palco, le performer teatrali Fiamma Negri e Giusi Salis, e due musicisti che suonano dal vivo le loro composizioni – Stefano Bartoli e Riccardo Dellocchio.
Le due arti – drammaturgia e musica – di fatto si intrecciano, dialogano, si sostengono a vicenda per tutta la durata della performance, circa 60 minuti, seppur gli interpreti siano rappresentati ‘immaginariamente’ in due mondi differenti: nella campagna padana le une, entro un bar gli altri.
Fulcro del testo – e della rappresentazione teatrale – sono due donne, la quale psicologia e percezione della vita nel suo totale è in apparente contrapposizione: l’una – nata e vissuta in campagna – intenta continuamente a parlare attraverso un immaginario dialogo con il compagno defunto; al contrario, l’altra il partner lo ha messo da parte – rifiutandosi di barattare la carriera con i sentimenti – afferrando al volo una promozione e una nuova sfida di aumento di fatturato per l’azienda di fertilizzanti per cui lavora.
Sullo sfondo geografico della Pianura Padana – tra immensi appezzamenti coltivati a soia, allevamenti intensivi di suini, sovrapproduzione di cibo, inquinamento atmosferico e puzza di letame e ricordi di un’infanzia ‘nebbiosa’ – le vite e i sentimenti delle due donne si ‘incontreranno’ a causa della scomparsa precoce di Ugo e la malattia di altri suoi colleghi di lavoro. Domande, dubbi e tragiche verità che ne conseguiranno – infine – renderà complici le due protagoniste ad intraprendere azioni comuni.
Overshoot – prendendo spunto dalla italianissima realtà padana – affronta almeno tre tematiche oltremodo urgenti per l’Italia e il resto del mondo: lo sfruttamento della Terra, l’inquinamento atmosferico, le morti sul lavoro. Un’ulteriore questione – che parallelamente si può intravedere insieme alle altre – è il coraggio di affrontare di petto certe situazioni, non individualmente ma con azioni di gruppo attraverso movimenti unitari locali, che poi si allarghino a transnazionali (come Friday for Future) – per contrastare il consumismo, il mercato neoliberista, l’impronta distruttiva che l’uomo ogni giorno lascia sulla Terra sottomessa ad ogni tipo di violenza, mettendo in pericolo un equilibrio naturale delicatissimo.
Tragico ed ironico insieme, il testo – composto a quattro mani da Fiamma Negri e Giusi Salis – scorre senza ostacoli, né di interpretazione, che di comprensione per il messaggio che vuole lasciare agli spettatori. La cadenza sarda di Giusi Salis – non sappiamo se forzata dalla regia di Marino Giuseppe Sanchi o spontaneamente naturale – risulta elemento drammaturgico che arricchisce lo spettacolo, lo rende più credibile e realistico. Due donne di differente provenienza geografica – Fiamma Negri non ha particolari cadenze regionali sul palco – si incontrato per puro caso del destino ed insieme, ognuna nel proprio percorso esistenziale, cambiano percezione della vita e degli avvenimenti che le circondano. Prendono coscienza ed unite lottano controcorrente per la stessa causa.
Sfumature ironico-tragiche anche per il coro vocale interpretato dai musicisti – reiterata e gradevole trovata drammaturgica inserita a sottolineare alcuni passaggi dialogici delle interpreti. Gli intermezzi musicali – delicati e piacevoli – risultano il mezzo ideale per il cambio delle scene.
L’azione pedagogica dell’arte teatrale si compie: il messaggio per la cura della Terra e il contrasto allo sfrenato suo consumo – che non trova altra ragione diversa dal profitto economico del mercato – giunge chiaro e diretto. Ai comuni abitanti del Pianeta rimane il dovere di prendere consapevolezza – loro malgrado – ed agire per indurre la finanza ‘malata’ e le politiche attinenti a cambiare direzione. Pena il disastro totale, i cui cambiamenti climatici danno da tempo risonanti moniti.
Replica: venerdì 17 settembre ore 21.30 allo spazio LUMEN – Via del Guarlone, Firenze – all’interno del Festival Copula Mundi
Overshoot – il giorno in cui la Terra finisce le risorse è andato in scena all’interno di Suburbia Theater
Domenica 5 Settembre al Teatro La Limonaia di Villa Strozzi di Firenze alle ore 21.30.
di e con: Fiamma Negri e Giusi Salis
regia: Marino Giuseppe Sanchi
musiche: Stefano Bartoli
musica dal vivo: Stefano Bartoli e Riccardo Dellocchio
Collaborazione musicale: Francesca Breschi
Grafica: Whipped World
Comunicazione: Niccolò Ferrarese
Uff stampa: Alessandra Pagliai
con il Patrocinio del Comune di Firenze
Sabato, 11 settembre 2021 – n° 33/2021
In copertina: Overshoot – il giorno in cui la Terra finisce le risorse. Foto Tobia Sanchi (tutti i diritti riservati)