Le nuove sfide dell’ordine mondiale
di Nancy Drew
Acutamente predittivo nel titolo, Polveriera Mediterraneo, è un volume di geopolitica mediterranea e mediorientale, pubblicato nel 2023, giusto qualche mese prima dell’attacco armato di Hamas ad Israele, conflitto che si sta ancora consumando dopo quattro mesi, indirizzato in una spietata operazione militare israeliana che accumula un numero impressionante di vittime e di feriti tra i Palestinesi, oltre alla devastazione totale degli edifici nella Striscia di Gaza.
Oltre che predittivo, il titolo è terribilmente reale. L’area mediterranea e l’attiguo Medio Oriente sono davvero una polveriera, una vera bomba ad orologeria, su cui prepotentemente l’Occidente continua a soffiare sul fuoco, rimanendo spesso in atteggiamento indifferente, ma principalmente indisponente, operando dietro le quinte per i propri interessi, enfatizzante un conflitto che va avanti da 75anni, quello israelo-palestinese, che rischia di allargarsi a macchia d’olio, a cominciare dai guerriglieri yemeniti Houthis che già attaccano e ostacolano il traffico dei mercantili lanciando missili all’imbocco dello stretto di Bab al-Mandab, sul Golfo di Aden, per boicottare il trasporto di armi e i rifornimenti alimentari diretti agli israeliani, in appoggio ai loro fratelli palestinesi.
La pubblicazione è progettata e curata da Michela Mercuri e Alberto Gasparetto, entrambi esperti di Studi Internazionali e docenti presso l’Università di Padova.
Il volume contiene una serie di brevi saggi di altrettanti esperti del settore, che abbracciano le questioni politiche e sociali dal Maghreb, con le Rivoluzioni arabe, fino al lontano Afghanistan che vede protagonisti i Talebani, non più considerati terribile gruppo terrorista, ovvero coloro che attentarono alle Torri Gemelle, bensì riclassificati attori politici sulla scena globale, che coinvolgono nel bene e nel male anche i Paesi confinanti. Insomma, viene abbracciato quel Medio Oriente allargato, grande protagonista sulla palcoscenico geopolitico mondiale.
“Ci sono, innanzitutto, crisi recenti che affondano le loro radici nel passato ma mettono in discussione gli equilibri futuri come gli eventi verificatisi in Afghanistan. Un paese in cui non solo la guerra non è mai finita ma il caos è aumentato a partire dal ritiro statunitense nell’agosto 2021 e la presa del potere da parte dei talebani.”
Inserito anche tra i testi di formazione accademica, la interessante raccolta di saggi è facilmente fruibile, ricca di informazioni, intrecci e movimenti politici, attraverso registri alti di scrittura, ma fluidi e accattivanti, a cui la stragrande maggioranza dei lettori può accedere senza difficoltà, salvo essere a conoscenza di qualche informazione pregressa di base dei Paesi trattati, con l’obiettivo di riagganciarsi in maniera più soddisfacente alle specifiche cronostorie politiche.
Il volume inizia con una premessa del politilogo Vittorio Emanuele Parsi, a cui segue l’introduzione dei due curatori che può essere classificata già come un saggio a sé, riassuntivo delle tematiche trattate, come prassi accademica comanda.
Nella raccolta di saggi non compare il conflitto decennale tra Israele e Palestina, una questione che consideriamo troppo complessa da affidare a scritti brevi, ma su cui possiamo ovviare, da lettori, con l’overload di informazioni che ci propongono i media dal 7 ottobre ad oggi e che, nell’evoluzione del conflitto, vede già anche l’Italia coinvolta, come capofila, nella missione difensiva “Aspides” sul Mar Rosso, insieme a Francia e Germania.
Prendere visione del libro significa comprendere maggiormente cosa accade nel Mar Mediterraneo, indicata fin dal titolo un’area a grande rischio, una polveriera, colonizzata da innumerevoli e grandi armamenti anche a propulsione nucleare sempre all’erta per entrate ufficialmente in attività, e nei numerosi Paesi che vi si affacciano.
Non da meno sono le questioni sociali interne che coinvolgono i Paesi di cui la pubblicazione riporta le storie politiche passate e presenti, che già singolarmente potrebbero riattivarsi o degenerare, come la guerra siriana mai sopita, il post-rivoluzione in Tunisia, o il populismo nazionalista turco e il presidente Erdoğan che si erge a mediatore diplomatico per i conflitti in Ucraina e Palestina, mentre la Turchia è attraversata da una pressante crisi economica.
Sabato, 3 febbraio 2024 – Anno IV – n°5/2024
In copertina: area geografica mediterranea – Foto: NASA