Alla scoperta del mondo subacqueo
di Laura Sestini
Nel prestigioso sito dell’Accademia Navale di Livorno, si è svolto un rilevante e strategico evento titolato La civiltà del mare. Il subacqueo, nuovo ambiente dell’umanità, promosso dalla Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, in collaborazione con la Marina Militare e unitamente a studiosi e ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR – e dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza – per esporre il white paper “Geopolitica, strategia, interessi del mondo subacqueo. Il ruolo dell’Italia”,
Un’iniziativa che porta all’attenzione di enti pubblici e privati l’esigenza di definire e impostare una governance degli spazi marini subacquei italiani.
Ecco che dopo l’ambiente terrestre, marittimo, aereo e spaziale, la scienza, a tutto campo, si cimenta ad affrontare il Quinto Dominio, lo spazio sottomarino, di cui si conosce solo il 20% dei suoi enormi tesori, in biodiversità, fonti energetiche ed elementi utili alla salute e la vita umana.
Il programma dell’evento – ad intera giornata – ha visto sfilare e rivolgersi ai prestigiosi ascoltatori relatori molto noti in ambito della Difesa/Marina Militare, Gruppo Leonardo, accademici, ricercatori del CNR, Fincantieri, Eni, aziende di robotica, e molti altri portatori di interesse, che andranno a confluire nella futura esplorazione dell’ambiente subacqueo italiano (e non solo).
Dopo i saluti istituzionali, dove sono intervenuti Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina; il sindaco di Livorno, Luca Salvetti; il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; Generale Luciano Carta, presidente di Leonardo Spa; Alessandro Profumo, CEO di Leonardo Spa; Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa; Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile le Politiche del mare, la scaletta degli esperti, divisa in due tavole rotonde, si è infittita di tematiche e settori scientifici, industriali ed accademici, che saranno parte delle operazioni di ricerca e di tutela degli interessi che riguarderanno lo spazio marittimo subacqueo nazionale. Oltre a rappresentanti parlamentari e scientifici, religiosi e società civile, tra cui numerosi studenti universitari dell’Università di Roma La Sapienza, coinvolti nel programma di ricerca.
Tra le curiosità per i profani, Luciano Violante – ex magistrato ed ex parlamentare – in veste di Presidente della Fondazione Leonardo. La civiltà delle macchine, ha ricordato che la attuale geopolitica, con la guerra in Ucraina, è in fase di riorganizzazione, quindi ci sarà un maggiore sfruttamento delle supertecnologie per cui lo spazio marino subacqueo sarà importante alla ricerca dei metalli rari; inoltre, sottacqua passano il 95% dei cavi per la comunicazione, mentre il 60% della pesca è ancora attività in mare, ambiente anche importante per la salute umana.
L’avvocatessa Gemma Andreone, dirigente di ricerca di diritto internazionale (ISGI) del CNR, focalizza sul mare territoriale italiano, e il dominio subacqueo ZEE – Zona economica esclusiva – diritto sovrano dello Stato per lo sfruttamento economico e la definizione dei confini con gli Stati vicini: mare non solo da dividere, ma anche da proteggere.
Lapo Pistelli, ex politico in Toscana, poi parlamentare e viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, oggi è direttore Affari Pubblici di ENI Spa. Il suo intervento guarda alle tecnologie per esplorare i fondali marini anche in senso antisismico. In Egitto, alla ricerca di fonti energetiche fossili, si va sottacqua fino a 1700 mt. e poi si perfora fino a 4500 metri. Pistelli ricorda che il sabotaggio di Nord Stream ha rivelato la necessità di proteggere le condutture energetiche sottomarine, e capire se un simile sabotaggio sia opera di un sottomarino, o potrebbe esserlo anche di un canotto.
Paolo Sellari è un accademico, direttore del Master in geopolitica e sicurezza globale a La Sapienza Università di Roma. Per capire la geopolitica e il mare, fondali e sottosuolo, è indispensabile la conoscenza. Il mare è la prosecuzione della terraferma, in superficie e sotto. L’Italia ha un ruolo nel mar Mediterraneo, come controllore, quindi titolare di potere e sicurezza.
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Navigazione, Luca Sisto, divulga qualche numero dello shipping globale: 120mila navi mercantili – di 100 gt ed oltre – che occupano 1,5 milioni di marittimi. L’Italia dispone di oltre 8mila chilometri di coste, ma la burocrazia italiana marittima è la più pesante – da Regio Decreto del 1895 – come in nessun altro paese al mondo. Il mare non si conosce e non si vede, 8mila km di coste come se non appartenessero ad un paese circondato dal mare. La metà della flotta del mondo batte bandiere di paesi di convenienza, per combattere la fiscalità.
Giuseppe Valentino – Vicepresidente gestione prodotti di Telecom Italia Sparkle Spa, ritorna di competenza sui cavi sottomarini, nervatura dell’ecosistema digitale globale. Internet e cloud sono poggiati sul fondale marino. Choke points – punti di snodo – importanti nel Mediterraneo sono in Egitto per il transito dall’Asia. Oggi l’Europa è il principale hub globale, Marsiglia e la Sicilia i maggiori traffici del Mediterraneo, e un hub in costruzione a Genova. Non solo comunicazione, ma anche cavi sottomarini per data analytics che offrono la possibilità di identificare eventi sismici sui fondali e sulle coste, a supporto della rete di monitoraggio e allarme di terremoti e tsunami.
L’Ammiraglio Vito Lacerenza – Capo reparto sommergibili – pone una domanda: perché il Quinto Dominio? Perché marittimo, terrestre, aereo e spaziale esistono già. Attualmente la Marina Militare ha delle competenze sia marittime che sottomarine, attraverso l’Istituto oceanografico di Trieste – OGS – ed altri centri di ricerca, ad esempio con il programma Fondali Sicuri, per la salvaguardia e la mappatura dei fondali marini. Necessari sono la formazione e un regolamento preciso e valido per tutti. Rispetto agli altri domini, il subacqueo è meno considerato, finora un interesse più evanescente.
Nel pomeriggio, la seconda tavola rotonda viene aperta da Maria Chiara Carrozza, ex ministra dell’Istruzione, nel 2021 nominata presidentessa del CNR, prima donna a ricoprire questo ruolo. Secondo la scienziata, il mare può essere visto da più aspetti scientifici. Termoregolatore delle temperature terrestri, per l’assorbimento dell’anidride carbonica, e per la tecnologia delle membrane, il cui maggiore scienziato del settore è di sede al CNR a Cosenza. L’acqua è indispensabile per la produzione industriale, l’energia e la comunicazione. Anche la pesca è cambiata profondamente, e della sua compatibilità con l’ambiente CNR fa monitoraggio sulla biodiversità che si sta perdendo. Quindi l’ambiente subacqueo come occasione di studio e ricerca; la fisica del mare come frontiera di sviluppo della conoscenza, attraverso la robotica, per cui CNR ha la leadership industriale; il mare come ambiente di lavoro per i giovani. Secondo l’esperta, il futuro è la profondità del mare.
Giovanni Indiveri, Direttore per i sistemi integrati per l’ambiente sottomarino all’Università di Genova, riporta che le tecnologie terrestri e marine sono diverse. Le onde elettromagnetiche sottacqua non trasmettono, quindi si comunica solo attraverso suoni. La robotica italiana subacquea ha una forte tradizione con i centri di ricerca a Bologna, Genova e Cassino.
Matteo Marchiori è a capo di SONSUB – Saipem Spa, una società del gruppo ENI, e tratta di droni sottomarini, utili per il monitoraggio e la manutenzione delle attrezzature subacquee. Sostiene che la profondità non è un problema e paragona il recupero eccezionale del petrolio rimasto incastrato a 2000 mt di profondità nella petroliera Prestige, affondata nel 2002 al largo della Galizia, con le profondità raggiungibili oggi, fino a 5000 metri.
Massimo Debenedetti di Fincantieri, vice presidente Ricerca e innovazione di Fincantieri, sponsorizza la costruzione di sommergibili e sistemi sommergibili, fondamentali per il futuro. Emersione rapida dei sommergibili e idrogeno a bordo per la piena autonomia. Fincantieri sta sviluppando teconologie che saranno operative dal 2035. Programmi NFS (Network file system) di dati condivisibili, il cui successo dipende al 70% da risorse straniere. Quindi per la ricerca interna servono più finanziamenti, la continuità della domanda e lo sviluppo della normativa di certificazione, insieme all’interesse geopolitico ed economico, la sovranità tecnologica.
Rispetto alla presenza maschile militare e scientifica, le donne sono esigue, anche nella platea di ospiti. Tra le eccezioni al femminile, Chiara Petrioli, fondatrice di WSense, startup italiana specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione sottomarina, che sta sviluppando tutta una serie di sensori per portare i dati in superficie in tempo reale. Se sottacqua si comunica attraverso il suono, i principi della tecnologia wireless possono essere comunque utilizzati. Gli studi vengono fatti in collaborazione con le università e i giovani ricercatori. In Italia, siamo primi al mondo per i big data sottomarini.
Tommaso Pani, vice presidente comunicazione strategica di Leonardo Spa, conta le innumerevoli ricerche subacquee del gruppo Leonardo Spa, in elettronica e sistemi di difesa Sonar con collaborazione con la Marina Militare a Livorno e Pozzuoli ed altri sistemi tecnologici di ascolto e sorveglianza. Gestire dati che arrivano contemporaneamente da fonti differenti è la frontiera di crescita del futuro. Ingrediente indispensabile è l’unione di intenti di tutti gli Enti, in particolare con il comparto della Difesa.
Francesco Procaccini, Capo ufficio generale Spazio e Innovazione dello Stato Maggiore della Marina, spiega che la trasmissione digitale che stiamo vivendo , ma anche subendo, è il nucleo cruciale della comunicazione moderna. Tecnologia quantistica delle telecomunicazioni per la sicurezza e la difesa cibernetica, per consentire una comunicazione di dati potenzialmente inattaccabile. Nell’underwater ancora non c’è spinta industriale, quindi bisogna affrontare progetti ad alto rischio, potenzialmente anche fallimentari.
Come aveva anticipato il ministro le Politiche del Mare, Nello Musumeci, viene confermato l’impegno per lo sviluppo della subacquea come ambiente strategico. La legge di bilancio 2023 ha stanziato due milioni per la costituzione del Polo Nazionale della dimensione subacquea per valorizzare e sviluppare competenze e potenzialità nazionali sotto la supervisione e il controllo della Marina Militare. Il polo è progettato per la città di La Spezia, presso il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale.
L’evento si conclude con un intervento in streaming del ministro della Difesa, Guido Crosetto, il quale si è impegnato in maniera non formale, con il desiderio che la Marina Militare sia il co-attore del programma subacqueo nazionale per il Quinto Dominio.
«Per essere volano dell’economia italiana del futuro – sostiene Crosetto – già tra le prime al mondo in ambito tecnologico».
Programma dell’evento: https://www.cnr.it/it/eventi/allegato/13249
Sabato, 1 aprile 2023 – n°13/2023
In copertina: foto: Laura Sestini (tutti i diritti riservati)