L’opera 1932-1954
di Laura Sestini
Nel 1954 Robert Capa – pseudonimo di Endre Ernő Friedman – si trova in Indocina a riprendere la guerra di liberazione organizzata da Ho Chi Minh contro la Francia colonialista. A causa di un mina antiuomo – di cui è strapiena la Terra – terminerà a soli 41 anni la sua breve ma intensa vita di emigrato ebreo ungherese prima, a cui seguirà la leggenda personale quale foto-reporter più importante del XX secolo, la cui fotografia ha riportato di molti importanti conflitti. Nel 1947 Capa contribuì alla fondazione di una delle più grandi agenzie fotografiche internazionali, la Magnum Photos, insieme a Henry Cartier-Bresson, David “Chim” Seymour, George Rodger e William Vandivert, tuttora in attività.
A Palazzo Roverella di Rovigo, un’ampia selezione delle sue immagini – oltre 360 – recuperate negli archivi della Magnum, saranno in esposizione fino al 29 gennaio 2023.
La mostra è curata da Gabriel Bauret, promossa dalla Fondazione Cariparo e sponsorizzata da Intesa San Paolo, in collaborazione con Magnum Photos, il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi.
Di famiglia benestante proprietaria di una casa di moda, diciottenne attivo nelle simpatie filo comuniste, dopo una breve carcerazione “politica” si trasferisce a Berlino per studiare scienze politiche con l’idea della professione giornalistica, approdando a una piccola agenzia come freelance, che lo invia a fotografare Lev Trockij in viaggio in Danimarca nel 1932.
Inizia così la carriera di Robert Capa che ben presto si sposterà a Parigi, metropoli molto più dinamica, fucina di artisti ed intellettuali antifascisti ed a causa dell’avanzare del Nazismo in Germania. A Parigi conosce il fotografo polacco David Szymin (in seguito David Seymour) che a sua volta lo presenta a Henry Cartier-Bresson, mito della fotografia del 1900, anche lui fotografo ancora poco conosciuto. A Parigi, Capa conoscerà anche Gerta Pohorylle, ebrea di origine polacca che diverrà la fotografa Gerda Taro, e sua compagna di vita.
La guerra civile spagnola sarà il loro primo campo di battaglia, “il fronte fotografico” per entrambi, al seguito dei repubblicani contro i fascisti di Francisco Franco. Gerda Taro, similarmente a Robert Capa, era stata arrestata in Germania per idee politiche e poi diverrà famosa per le sue fotografie sui campi di battaglia, dove lascerà la vita a soli 27 anni a causa di una manovra sbagliata di un carrarmato amico.
La selezione di immagini di Robert Capa esposte a Palazzo Roverella si dimostrano molto coinvolgenti, importanti dal punto di vista storico, ma anche indispensabili dal punto di vista sociale. Una visione da più angolature dei contesti di guerra, specificatamente bellici, ma soprattutto uno sguardo ampio sui civili, che in qualche maniera la guerra la subiscono sempre e drammaticamente.
Divise per cronologia storica e geografica, le immagini scattate da Capa hanno fatto il giro del mondo sulle pagine delle più importanti riviste dell’epoca, fino alla sua morte nel 1954, attraversando ben cinque conflitti e spaziando dall’Europa alla Cina, dal Maghreb al Sudafrica.
Un documento storico da guardare attraverso gli occhi di un uomo molto sensibile alle emozioni degli esseri umani, siano questi profughi di guerra, tifosi al tour de France o attrici famose sui set cinematografici. Se una foto definisce, ferma un attimo, ecco che le immagini di Capa sono decine di migliaia di emozioni di persone reali – donne, vecchi, bambini, soldati – che hanno provato di gioia e di dolore tangibili, in tante parti del mondo che egli ha voluto esplorare, “riparato” dalla sua fotocamera – marchingegno che riesce quasi sempre a celare il sentimento di chi scatta la foto.
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Robert Capa – opere 1932-1954
Palazzo Roverella – Via Giuseppe Laurenti, 8/10 – Rovigo
8 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
https://www.palazzoroverella.com
Sabato, 3 dicembre 2022 – n° 49/2022
In copertina: Near Troina. August, 1943. Sicilian peasant telling an American officer which way the Germans had gone ©Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos