domenica, Dicembre 22, 2024

Lifestyle, Società

Rovigo – Città in mischia

Rugby: lo sport che unisce

di Laura Sestini

Il rugby è uno sport senza dubbio meno noto del calcio, attività sportiva nazionale primaria nella maggioranza dei Paesi al mondo.

Tuttavia, ci sono Paesi come la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Nuova Zelanda, Canada, gli Usa, la Francia, Sudafrica, dove il rugby non è assolutamente uno sport considerato “minore”.

Chi non conosce gli All Blacks neozelandesi e le loro danze maori prima della partita?

Al contrario gli Italiani fanno un po’ fatica a ricordarsi chi sono i rugbisti nel nostro Paese, se non – una tantum – quando gioca la nazionale in tornei internazionali.

Eppure, in Veneto, e più precisamente a Padova, Rovigo, Treviso, il gioco del rugby da diversi decenni coinvolge intere città e territori.

Al Palazzo Roncale di Rovigo, fino al 29 gennai0 2023, sarà visitabile gratuitamente Rugby. Rovigo – Città in mischia, una mostra multimediale che racconta come la città rodigina e tutto il Polesine siano appassionati supporter coinvolti al seguito dei loro giocatori rossoblu.

La mostra è curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero, da una idea di Sergio
Campagnolo – con l’obiettivo di andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport in città sia riuscito a diventare motore di socialità, accoglienza e coesione.

Il capostipite della storia del rugby a Rovigo è Davide Dino Lanzoni, che nel 1935 – da Padova dove studia medicina – porta in città una palla ovale, poiché nella città universitaria ha “scoperto” quello sport al Guf – gruppo universitario fascista.

Da quel momento Lanzoni diventa estemporaneamente allenatore di un gruppo di 12 ragazzi, che inizieranno a giocare nel torneo nel 1936. La maglia rossoblu, giunta fino ad oggi, allora fu presa in prestito dal Bologna Calcio, di cui Lanzoni conosceva dei giocatori. Lanzoni rimarrà nella società Rugby Rovigo Delta fino all’anno della scomparsa nel 1988, con anche carica di vice-presidente nella Federazione.

Il debutto in serie A del club avviene nel 1940 contro l’Amatori Milano, dove il Rovigo verrà sconfitto 24 – 0.

L’esposizione è organizzata per cronologia storica del club, con moltissimi aneddoti che riguardano i giocatori singoli, le partite, allenatori, gli eventi cittadini, le trasferte. Attraverso una parete di schermi video si possono ascoltare numerose interviste di dirigenti, semplici tifosi e personaggi noti della città. Ognuno a suo modo narra il forte sentimento che lo lega al rugby, alla squadra, alla storia rodigina. Un legame indissolubile.

In primo piano Maci Battaglini
Archivi di Stato – ROVIGO – Foto Sandri

Con l’alluvione del 1951, il Polesine diventa una terra di disperazione, chi può emigra per non tornare mai più. In questo contesto, chi rimane si rimbocca le maniche e ricomincia da capo, il rugby fungerà da potente collante, da riscatto. Difatti arriva proprio nel 1951 il primo scudetto, a cui seguiranno altri tre consecutivi.

Nel 1969 il Rugby Rovigo ingaggia il suo primo straniero, il rumeno Alex Penciù.

Tra i pionieri della squadra, nato a Rovigo, Maci Battaglini, un fisico da gigante con cui vinse il campionato GIL – Gioventù italiana del littorio – nel 1939. In seguito – dopo la Seconda guerra mondiale, di ritorno dalla Russia, Battaglini sarà anche allenatore.

La mostra risulta appassionante anche a chi non conosce il gioco del rugby, o forse non è troppo appassionato di uno sport “impetuoso” che pare violento, ma non lo è: il terzo tempo è una tradizione consolidata nel mondo del rugby, momento a fine partita quando le due squadre e le due tifoserie mettono da parte le rivalità sportive per festeggiare insieme.

Percorrendo l’itinerario della mostra, dalle didascalie, dalle interviste, dalle immagini fotografiche, si percepiscono l’amore per la squadra che trasmette la città, e la caparbietà della gente polesana.

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Rugby. Rovigo – Città in mischia

Palazzo Roncale – Piazza Vittorio Emanuele, 25 – Rovigo

Mostra in corso fino al 29 gennaio 2023 – Ingresso gratuito

La mostra è curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero, da una idea di Sergio Campagnolo, ed è promossa dalla Fondazione Cariparo, con il patrocinio del Comune di Rovigo. Prodotta da Arcadia Arte.

https://www.fondazionecariparo.it/iniziative/rugby-rovigo-citta-in-mischia/

https://www.federugby.it

Sabato, 10 dicembre 2022 – n° 50/2022

In copertina: un’azione di gioco – Foto courtesy Rugby. Rovigo città in mischia

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