Decine di migliaia gli sfollati. Violenze sui civili
Redazione TheBlackCoffee – Traduzione dall’inglese di Staffetta sanitaria di Rete Kurdistan
In evidenza
- Mentre le famiglie sfollate continuano ad affluire nel nord-est della Siria (d’ora in poi NES), l’ Amministrazione autonoma della Siria del nord-est (d’ora in poi DAANES) stima che il numero di sfollati interni raggiungerà presto la ragguardevole cifra di 120.000 persone .
- Carenze critiche di forniture essenziali, cibo, acqua, medicine e alloggi per gli sfollati interni.
- SNA (cartello delle milizie islamiste sotto il controllo della Turchia) commette attacchi, rapine, arresti ed estorsioni contro i civili curdi ancora a Shehba (campo profughi degli sfollati da Afrin a seguito dell’invasione avvenuta con le stesse modalità nel 2018) o che tentano di andarsene.
- Grave rischio di un imminente assalto sostenuto dalla Turchia contro l’area di Manbij governata da DAANES, con una popolazione multietnica di circa 300.000 abitanti, creando ulteriore destabilizzazione.
- I quartieri curdi Sheikh Maqsoud e Ashrafiyeh rimangono oggi calmi senza segnalazioni di combattimenti, mentre sono circondati da Hayat Tahrir al-Sham nella città di Aleppo.
Sfollamento forzato nella Siria settentrionale e orientale
- Si stima che finora 100.000 persone siano state costrette a fuggire da Shehba e Tel Rifaat, presi di mira tre giorni fa dalle milizie dell’Esercito nazionale siriano sostenuto dalla Turchia, che in precedenza avevano cacciato la maggior parte della popolazione curda, tutti gli yazidi e i cristiani dalla regione di Afrin nel 2018.
- Migliaia di altri sfollati arabi sono arrivati in fuga dalla violenza generalizzata nella Siria nord-occidentale.
- Decine di migliaia di sfollati continuano a compiere il pericoloso viaggio verso NES, dormendo in condizioni invernali gelide all’aperto o in tende all’interno di accampamenti temporanei.
- La scorsa notte, un neonato di 4 mesi originario di Afrin è morto a causa delle basse temperature dopo tre giorni di viaggio, mentre viaggiava per raggiungere Raqqa.
- La DAANES segnala di aver ricevuto 30.000 sfollati da Shehba, Tabqa e Raqqa, dove sono stati allestiti centri di accoglienza.
- Oltre ai campi temporanei, i consigli locali di Tabqa e Raqqa segnalano di aver trasformato 20 scuole in centri di insediamento temporanei che offrono coperte, cibo e vestiti agli sfollati interni.
- Le evacuazioni in autobus sono continuate dalla regione di Shehba verso NES, raggiungendo Tabqa e Raqqa, mentre alcuni civili rimangono ancora bloccati nella regione.
- La Syrian Yezidi Union sta facilitando l’accoglienza delle famiglie yazide sfollate da Tel Rifaat, sistemandole nei villaggi yazidi di Heseke, Tirbespi e Amude.
- RIC ha parlato con il membro dell’Unione Souad Hasso a Heseke, che racconta:“C’erano 450 famiglie yazide a Shehba. Alcune sono rimaste a Tel Rifaat, altre hanno raggiunto Tabqa e Raqqa. Le sistemeremo nei villaggi yazidi di Heseke, Tirbespi e Amude, le aree in cui ci sono villaggi yazidi. Stiamo affrontando grandi difficoltà. Questi villaggi sono stati in gran parte abbandonati, le case sono in rovina.
- Sulla strada, le famiglie yazide hanno subito violenze. Ahmed Husso è stato ucciso. Sua moglie è rimasta ferita, così come suo fratello. Ad Aleppo, una persona yazida è stata uccisa. Molti non sono arrivati qui”.
- Le organizzazioni umanitarie locali segnalano gravi carenze di beni di prima necessità, cibo, acqua, medicinali e alloggi per gli sfollati interni.
- La Mezzaluna Rossa curda ha lanciato un appello per le donazioni alla luce della terribile situazione umanitaria.
- Il co-presidente dell’Office of IDP and Refugee Affairs di DAANES ha chiesto all’ONU di aprire il valico di frontiera di Yarubiyah (Tel Kocher) come linea di vita fondamentale per la consegna degli aiuti. Semalka (Faysh Khabour) è l’unico valico umanitario funzionante di NES. Il valico di Yaroubiyah (Tel Kocher) è stato chiuso nel 2019 a seguito di un veto dell’UNSC (Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite) su pressioni della Turchia.
Violenza e violazioni dei diritti umani da parte dell’SNA a Shehba e Afrin
- Secondo quanto riferito, l’SNA ha sequestrato le case dei civili curdi nei villaggi e nelle città in cui i miliziani di SNA sono entrati.
- Oltre alle rapine e alle estorsioni, i civili rimasti a Shehba stanno subendo arresti illegali e minacce alla loro vita.
- Due giorni fa, la donna curda disabile di 40 anni Amina Hanan è stata uccisa dall’SNA nella sua casa a Tel Rifaat.
- In un video ampiamente condiviso sui social media, i combattenti dell’SNA e un individuo che indossa quello che sembra essere un gilet della stampa vengono visti aggredire i prigionieri a Tel Rifaat.
- I civili curdi che tornavano ad Afrin sono stati perquisiti e i loro beni sono stati confiscati dall’SNA. Alcuni, secondo quanto riferito, almeno 50, sono stati arrestati dall’SNA al loro ritorno.
- 50 autobus partiti da Shehba, diretti verso NES per evacuare gli sfollati, non sono riusciti a raggiungere la loro destinazione, dopo che i combattenti dell’SNA avrebbero bloccato la strada.
Situazione a Sheikh Maqsoud e Ashrafiyeh, quartieri curdi isolati
- I quartieri curdi isolati continuano a soffrire condizioni di assedio dopo che il resto di Aleppo è stato catturato dalla milizia islamica Hayat Tahrir al-Sham (d’ora in poi HTS).
- I negoziati tra SDF (forze democratiche Siriane vicine a DAANES) e le forze HTS circostanti continuano, con i rappresentanti SDF che affermano che la gente del posto deciderà se andarsene o rimanere.
- Si prevede un ulteriore afflusso di rifugiati civili a DAANES indipendentemente dall’esito di questi colloqui, anche se molte migliaia rimarranno nei quartieri e i campi profughi sotto attacco.
- “La carenza di acqua e cibo sta peggiorando”, ha detto a RIC un residente del quartiere di Ashrafiyeh. “Sia Sheikh Maqsoud che Ashrafiyeh hanno esperienze passate in termini di attacchi da parte delle fazioni islamiste che agiscono su procura della Turchia. Dal 2012 al 2016 ci sono stati attacchi in questi quartieri. Le persone si sono rifiutate di essere sfollate, sono rimaste. Ora siamo di nuovo sotto attacco. Tuttavia, gli ultimi due giorni sono stati abbastanza calmi, senza combattimenti nei nostri quartieri. HTS non è entrato fino ad ora. Inoltre, altri sfollati sono entrati nei nostri quartieri da altre parti della città di Aleppo, a causa della relativa sicurezza qui. Alcuni hanno paura delle regole di HTS, ad esempio imponendo l’hijab obbligatorio per le donne. Le persone hanno paura che si ripeta qualcosa come l’ISIS. Stanno valutando queste cose” – ha detto Hamude, un giornalista di Aleppo, al RIC. “In questo momento, a Sheikh Maqsoud e Ashrafiyeh, la situazione è calma, ma c’è una grande minaccia, perché Aleppo è tutta nelle mani di HTS. Stiamo cercando di soddisfare le esigenze delle persone. Le persone sono spaventate, vedono come gli sfollati che hanno lasciato Afrin ora sono di nuovo sfollati e sono andati a Tabqa, ma il loro spirito di resistenza sta rafforzando la morale di tutti e nessuno sta lasciando i quartieri perchè non vogliono rischiare di andare nella zona occupata da HTS” – ha detto a Rosheen, un rappresentante di Mala Yezidi (casa degli Yezidi).
Attacchi di droni turchi sui civili del NES
- Un attacco di droni turchi ha preso di mira un’auto vicino al deposito degli autobus nella città di Derik, uccidendo due civili e ferendone altri due.
- Questo è il secondo attacco di droni turchi nel NES nell’ultima settimana, dopo un attacco di tre giorni fa che ha ucciso Aziz Sheikho, un ventenne. È stato colpito mentre guidava sulla strada tra Qamishlo e Heseke.
Scontri a Manbij
- I funzionari DAANES avvertono di un grave rischio di un assalto turco contro Manbij, una città multietnica a ovest dell’Eufrate e che ospita oltre 300.000 individui che costituiscono parte integrante del modello di governo multietnico DAANES.
- Il Consiglio militare di Manbij delle SDF ha segnalato ripetuti bombardamenti da parte della Turchia e dell’SNA, così come tentativi di infiltrazione via terra.
- Le SNA e le SDF sono state impegnate in scontri a Khafsah e Deir Hafir, vicino a Manbij.
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Report di RIC – Rojava Information Center (4 dicembre 2024)
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Sabato, 7 dicembre 2024 – Anno IV – n° 49/2024
In copertina: mappa dei territori e delle fazioni – Grafica di Rojava Information Center