Al Comandante Furio Aceto il Premio ‘Pieve’ 2021
di Nancy Drew
Nella cornice di Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo, denominata ‘La città del diario’ – dove da 37 anni si svolge il concorso letterario del Premio Pieve Saverio Tutino dedicato alle autobiografie in forma di diario – domenica 19 settembre è stato annunciato il vincitore tra gli otto finalisti selezionati.
La 37a edizione del Premio Pieve va al Comandante Furio Aceto (Comandante Aceto – 1943-1985) – il quale diario è stato è stato inviato alla giuria dal figlio Giorgio, dopo che il padre glielo ha – nel corso degli anni – dettato per la trascrizione.
Chi era il Comandante Aceto? Scomparso a marzo 2021 – a 96 anni – lo stesso giorno che il figlio Giorgio invia il diario al concorso letterario, Furio Aceto nel 1943 era un ufficiale di cavalleria dell’Esercito Regio, che aveva iniziato a studiare l’arte militare, e in seguito iscritto all’Accademia, a soli 15 anni. Il 25 luglio 1943, giorno della caduta del Fascismo per esautorazione di Mussolini da parte del Governo – appena sposato – il generale Aceto da Pordenone viene improvvisamente inviato verso Roma con la sua divisione corazzata per difendere la Capitale dai bombardamenti tedeschi, nonostante i nazisti stessero avanzando dall’Austria. In seguito all’armistizio dell’8 settembre – e la fuga di Badoglio, il re, la regina, il principe ereditario, due ministri del Governo e alcuni generali dello stato maggiore verso sud che lascia l’esercito italiano allo sbaraglio, Furio Aceto si trova a dover fare una scelta molto sofferta, ovvero se entrare della Repubblica di Salò o passare alla clandestinità della Resistenza. Scelta difficile per paura di ritorsioni alla moglie e alla sua famiglia. La scrittura del diario inizia parallela con il percorso da partigiano, dove in breve tempo acquisisce dei ruoli di comando. Il diario, sparpagliato in foglietti nascosti in luoghi di fortuna tra il cuneese e la Liguria – sue aree di azione – o dato in custodia alla moglie ed i parenti, infine – dopo molti anni – viene riordinato con l’aiuto del figlio e stampato con il titolo ”In cammino per la libertà” – un cammino sì fisico per le montagne, ma soprattutto politico ed ideologico.
Il Premio è organizzato dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, che in quasi quattro decadi ha raccolto circa 9 mila diari.
Questo capitale umano diaristico-letterario racconta un lungo tratto della storia italiana, visto e vissuto dal basso, da persone comuni che in periodi particolarmente significativi della loro esistenza – sia negativi che positivi – hanno sentito la necessità di trascrivere le proprie emozioni, le inquietudini, i dubbi, le disgrazie, le loro paure ed anche i desideri per il futuro. Molti di questi hanno provocato anche ‘rivoluzioni’ positive nella vita di alcuni autori. Un diario, in fondo, è un modo per parlare con se stessi, una sorta di auto psicoanalisi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la piccola cittadina di Pieve Santo Stefano, al confine tra Toscana ed Umbria, fu completamente distrutta dalle mine piazzate dall’esercito tedesco nel 1944 – poiché località di numerosi partigiani e vicina alla Linea Gotica – che ne cancellò la memoria antica. Il concorso letterario, ideato dal giornalista Saverio Tutino nel 1984, al contrario riporta in questo luogo migliaia di memorie di altrettante persone che qui condividono le loro esperienze di vita.
Sabato, 25 settembre 2021 – n° 35/2021
In copertina: Gruppo Divisioni “R” – Il capitano Cosa (indicato dalla freccia) con alcuni partigiani della leggendaria formazione “Val Pesio”(Piemonte, gennaio 1944) – Foto: Archivio Nazionale ANPI