domenica, Dicembre 22, 2024

Italia, Politica

Stregone sarà lei!

Gli attacchi all’agricoltura biodinamica come manifestazione allergica da intossicazione chimica

di Giorgio Scroffernecher

L’agricoltura è in crisi. La grande distribuzione impone prezzi d’acquisto spesso inferiori ai costi di produzione sui campi. L’agricoltura intensiva basata su una innaturale spinta chimica alle coltivazioni e uso di pesticidi, mostra da tempo le sue contraddizioni con inquinamento dei suoli e delle acque, un tragico impoverimento dei terreni a volte del tutto desertificati. La biodiversità costantemente sotto attacco così come la salute delle persone che accumulano fin dalla prima infanzia prodotti chimici negli organi vitali.
Tutto è nella piena evidenza, eppure, in nome della Scienza qualcuno stigmatizza e umilia l’agricoltura biodinamica che da anni offre una alternativa di pensiero e pratica applicate da migliaia di operatori nel mondo, premiati anche da consumatori che sanno riconoscere le differenze.

L’agricoltura biodinamica ha protocolli ancora più stringenti della agricoltura biologica certificata, ma della prima si narrano solo gli aspetti che maggiormente colpiscono fantasie morbose, dimenticando che – come ben sanno i consumatori più avveduti e gli esperti del settore – il prodotto biodinamico è pulito come è più di quello biologico grazie al bollino di garanzia della Demeter, una severissima commissione internazionale che impone standard rigorosi basati principalmente sulla cura vitale del terreno di coltura, esattamente al contrario della coltura intensiva che lo considera sostanza neutra da arricchire con la chimica.

Dal sito Demeter: «Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini. La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali. Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli in cui la natura è immersa».

Ora, che il sistema biodinamico si riferisca al pensiero spirituale e astrologico di Rudolf Steiner (1861-1925) non dovrebbe essere un problema per nessuno se poi i risultati sono tangibili almeno come ‘pulizia’ del prodotto alimentare, focus principale anche della agricoltura biologica.
Si accetta che in Italia siano venduti alimenti prodotti secondo dettami religiosi particolari: i cibi kosher e le regole alimentari dell’ebraismo secondo le quali si possono mangiare solo gli animali ruminanti che hanno lo zoccolo spaccato in due parti; oppure le regole islamiche che repellono il suino, animale immondo, e impongono con severità metodi di macellazione con rituali per noi sorprendenti, per usare un eufemismo. Va bene, giusto includere visioni, tradizioni e metodi diversi, ma allora perché stigmatizzare quelli di un noto scienziato e filosofo austriaco fondatore dell’Antroposofia, Rudolf Steiner, che affermava di non rinnegare il metodo scientifico, solo lo riteneva infecondo perché materialista, e da qui la sua ricerca per includere il mondo spirituale e astrologico.

Sentiamo l’opinione di un agricoltore. Silvano Delai, un nome conosciuto e stimato nel mondo della agricoltura bio e biodinamica. Ha un’azienda agricola in terra gardesana, sponda lombarda: olio, vino, frutta e ortaggi. Impegnato anche a collaborare con le amministrazioni pubbliche che sostengono il bio come qualità agricola utile al turismo. Cattolico, sposato con una endocrinologa e omeopata, all’età di 38 anni, provenendo da tutt’altro settore, è diventato contadino bio.

Non una conversione ma una scelta di campo alla partenza?

“Ho avuto un approccio al mondo agricolo senza condizionamenti. La consapevolezza di essere diventato il primo anello della catena alimentare, mi ha ‘obbligato’ a scegliere il metodo più pulito per produrre salvaguardando la salubrità del creato, nel suo insieme, umani, animali, terra, acqua ed aria”.

Quindi, la scelta biodinamica è stata successiva?

“Sì, dopo 23 anni di biologico, nel 2012 ho voluto evolvere ulteriormente per diminuire ancora di più l’impatto sull’eco sistema e la biodiversità”.

Cosa distingue l’agricoltura biodinamica dalla biologica?

Con il biodinamico si lavora la terra tenendo conto dell’intero sistema dell’universo. I lavori annuali seguono le scadenze di un calendario elaborato da Maria Thun discepola di Rudolf Steiner, che per quarant’anni ha messo in pratica le teorie dello stesso definendo un metodo utilissimo anche ai giorni nostri”.

Il prodotto biodinamico è migliore o è di pari qualità del biologico?

Non c’è evidenza scientifica che il prodotto biodinamico sia migliore. Posso dire che normalmente il prodotto si conserva meglio e più a lungo”.

Come si spiega che in Parlamento hanno dissociato il biodinamico dal biologico trattando l’agricoltura biodinamica come stregoneria antiscientifica?

“Dopo che la Camera e Senato hanno approvato il D.L. per l’agricoltura biologica, il 6 febbraio la Camera si è riunita per il voto finale limitatamente agli articoli modificati al Senato. Lì sono state accolte le sollecitazioni della senatrice a vita Elena Cattaneo, ma anche della segreteria del Quirinale e successivamente di alcuni scienziati come Giorgio Parisi, ostili alla equiparazione del biodinamico al biologico nel piano di aiuti governativi, con la tesi: ‘non si finanzi la stregoneria!’
Ora io dico solo che 40 anni fa altri scienziati dicevano la stessa cosa dell’agricoltura biologica. Eppure oggi in tutti i supermercati del mondo si trovano prodotti biologici e biodinamici, con un trend di vendite in crescita costante”.


Cosa si può fare per rendere giustizia ad una corretta informazione e conoscenza dell’agricoltura biodinamica?

Se ne può parlare come stiamo facendo ora. Ma è ancora meglio provare i prodotti biodinamici. Il giudizio corretto verrà da se”.

Si parla ogni giorno di transizione ecologica, in Italia abbiamo anche un Ministero ad hoc…

“Non vedo come si possa parlare di transizione ecologica tenendo il PIL come paradigma senza contenuti, continuando a trivellare combustibili fossili invece di vietarli spingendo le fonti rinnovabili.
Se l’Italia producesse solo derrate alimentari provenienti dall’agricoltura bio e biodinamica avrebbe risolto il problema del PIL come crescita sostenibile, assieme al miglior utilizzo del territorio e di conseguenza del turismo. Agricoltura pulita e turismo sono due risorse che potrebbero risollevare l’economia dell’intero Bel Paese”.

Foto di Felix Mittermeier/Pixabay

Sabato, 19 febbraio 2022 – n° 8/2022

In copertina: Giuseppe Arcimboldo: L’imperatore Rodolfo II in veste di Vertumno (1591) – Immagine di dominio pubblico

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