La calura estiva ha invigorito il vino: quantità inferiori ma migliore qualità
di Annalisa Puccioni
Chi lo avrebbe detto che questa ondata terribile di caldo fino a 40 gradi avrebbe regalato una produzione di buon vino, addirittura di ottima qualità? La maturazione delle uve ha giocato di anticipo di una settimana rispetto all’anno precedente, prima la Sicilia poi la Franciacorta hanno visto staccare i primi grappoli d’uva. La vendemmia si concluderà in settembre e ottobre, sempre se non ci saranno grosse sorprese.
Dalla Coldiretti le previsioni sono positive, malgrado il 10 – 20% in meno della produzione, nubifragi e grandinate a parte.
A far da padrona quest’anno è stata la siccità che preoccupava produttori ed enologi, adesso consapevoli finalmente che le uve nelle cantine saranno sufficienti e di ottima resa.
A contendere lo scettro di regina all’Italia – il primo produttore mondiale di vino – ci sono la Francia e la Spagna che hanno subito i danni a causa della siccità, del maltempo e degli incendi.
In Francia il clima secco durato tutto l’inverno e in primavera, ha creato una situazione potenzialmente critica in particolare dell’Alsazia, della Borgogna, della Champagne, del Cognac e del Rodano.
La vendemmia in Spagna è iniziata alle Canarie e in alcuni comuni vinicoli della Penisola Iberica sud occidentale: Cantarrana, Fuente de La Higuera Montilla e Aguillar de la Frontera. Nel settore vitivinicolo c’è una diffusa incertezza sugli esiti del raccolto per un clima che ha visto un autunno piuttosto secco e dalle ondate di calore della primavera e dell’estate.
Tornando al nostro Paese, l’Italia ha una enorme varietà di viti, 607 per la precisione registrate, il doppio rispetto ai vicini di casa francesi; il 70% della produzione italiana è destinato a Docg, Doc e Igt, con 332 vini a denominazione di origine (DOC), 76 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (IGT) riconosciuti in Italia, mentre il restante 30% sono vini da tavola.
Una ricchezza che si diversifica lungo tutta la Penisola offrendo prodotti diversi e di altissima qualità grazie anche ad una tradizione millenaria.
L’attività di vendemmia, offre un’opportunità di lavoro che, nel suo complesso, vede 1,3 milioni di persone impegnate nelle vigne, nelle cantine, nella distribuzione commerciale e nelle attività collaterali e connesse al servizio.
Un patrimonio da tutelare semplificando i vincoli burocratici che non facilitano le assunzioni della manodopera stagionale, che la Coldiretti ha stimato in appena 10 mila stagionali su 42 mila previsti dal Decreto Flussi 2021 – quello dedicato agli stranieri – che hanno iniziato a lavorare nelle campagne.
La situazione purtroppo a dir poco è drammatica in tutta Italia e le imprese rischiano di perdere il lavoro di una annata a causa anche dei danni del maltempo e della siccità, con pesanti aumenti dei costi di produzione dovuti alla guerra in Ucraina.
Secondo Coldiretti “occorre introdurre un contratto di lavoro occasionale per consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi”.
Dai dati della Coldiretti, i costi sono saliti in media fino al 35%, sui quali incidono gli imballaggi e le difficoltà nel reperire le bottiglie che hanno visto salire il loro costo del 30% in più. Stesso discorso anche per i tappi in sughero +20%, e +40% gli altri. I costi delle gabbiette e i tappi degli spumanti +20%, le etichette +35% e i cartoni per imballaggi +45%.
A subire i rincari anche il trasporto su gomma +25% a cui si aggiungono i costi dei container e i noli marittimi dal 400% al 1000%.
Per la Federazione Nazionale vino di Confagricoltura c’è la preoccupazione che i consumatori possono iniziare a rallentare l’acquisto di beni che non sono di prima necessità, come il vino, anche nella Grande Distribuzione.
Per la vendemmia il Ministero delle Politiche Agricole ha pubblicato un vademecum dove gli operatori del settore trovano indicazioni sui principali adempimenti delle imprese , norme di riferimento e disposizioni applicative. All’interno sono illustrate le nuove norme che disciplinano le pratiche enologiche e una sezione sui documenti di accompagnamento per il trasporto dei prodotti. Si ricorda che sulla tracciabilità di cantine e filiera è operativo dal 2017 il Registro Telematico del vino.
Sabato, 20 agosto 2022 – n° 34/2022
In copertina: foto di Christel/Pixabay