mercoledì, Dicembre 25, 2024

Teatro & Spettacolo

Corde Maris

Racconti e musiche dal Mediterraneo

di Laura Sestini

All’ombra di un periferico ma cruciale Ponte di Varlungo, in una area fiorentina lungo l’Arno dove da ragazzotti si andava pericolosamente a fare il bagno di nascosto dai fiduciosi genitori, da qualche anno è sorto InStabile – Culture in Movimento, un locale valevole per tutte le stagioni, dove ad ingresso libero si può fruire di interessanti spettacoli di ogni genere, con corsia preferenziale all’arte circense.

Tra le proposte del cartellone estivo anche “Corde Maris”, uno spettacolo ispirato che si è concluso con il brano “Troppo mare” nato dall’incontro fatto con la poetica del volume “Il mare intorno” di Giulio Angioni, scrittore sardo che narra con ironia la tradizione, la cultura e le sue radici dell’amata isola.

“Troppo mare” è nato in collaborazione con Acsit – Circolo culturale sardo di Firenze.

Sulla scena troviamo come narratrice Giusi Salis, con il suo inconfondibile e affascinante accento sardo che, immediatamente trasferisce l’immaginazione dello spettatore in questa misteriosa isola, così vicina eppure così lontana dal resto d’Italia, circondata dalle acque del Mar Tirreno.

Insieme, nella intensa performance sonoro-canoro-narrativa, la cantante Maria Grazia Campus, il trombettista Stefano Bartoli e il tastierista Tommaso Brizzi, per un ensamble di arie e testi plurilingue che racchiudono tutta l’essenza delle terre intorno al Mediterraneo, andando molto oltre ai confini della Sardegna, fino alla Grecia, alla Spagna, alla Palestina e Israele, alla Francia, ripercorrendo gli intrecci, non sempre a lieto fine, delle variegate tradizioni e culture, lotte civili e conflitti sociali e migrazioni che la mediterraneità racchiude entro il suo ampio bacino geografico.

Il mare separa o unisce? Il mare protegge o minaccia?

Sardegna, Sicilia, Calabria, migrazioni nuove e antiche, ‘ndrangheta e i grattacieli di New York, il buio delle miniere in Belgio e Lea Garofalo testimone di giustizia, uccisa da suo marito appartenente ad un clan calabrese. I colonnelli in Grecia, il fascismo di Francisco Franco in Spagna, il buio della politica di destra europea e l’esilio degli spagnoli nei campi profughi francesi, divenuti ghetto come gli attuali Borgo Mezzanone o la tendopoli di San Ferdinando.

Da sx Stefano Bartoli, Maria Grazia Campus, Giusi Salis
Foto di repertorio fornita dalla Compagnia

Memorie del secolo XX, attraverso i canti tradizionali e popolari, interpretati con bravura da Maria Grazia Campus, sorretta dalle note di Stefano Bartoli e Tommaso Brizzi, e gli aggiuntivi inserimenti strumentali e testi drammaturgici di Giusi Salis, da lei stessa narrati.

Belli e potenti nel messaggio i brani canori proposti, da cui non è mancato No potho reposare del compositore Giuseppe Rachel sulle parole dell’omonima poesia del poeta sardo Salvatore Sini, e resa ancor più celebre dall’indimenticabile Andrea Parodi che ha contribuito a rendere famosa ed apprezzata la canzone tradizionale sarda in Italia e nel mondo con il gruppo dei Tazenda.

Una performance intensa, per la professionalità degli artisti sul palco, coinvolgente dal punto di vista sinestesico – quanto è bella la sonorità mediterranea! – come pure per gli aneddoti storici e sociali ripercorsi avanti e indietro tra passato e presente (ed un futuro scarsamente promettente).

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Lo spettacolo è andato in scena allo spazio culturale InStabile – Culture in Movimento, Via della Funga, 27 – Firenze.

Mercoledì 5 luglio 2023 alle ore 22.00

Corde Maris

regia collettiva

testi di raccordo – Giusi Salis

interpretazione canora – Maria Grazia Campus

Stefano Bartoli – tromba

Tommaso Brizzi – tastiere

Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Fabbrica dei Racconti e della Memoria.

Sabato, 29 luglio 2023 – n°30/2023

In copertina: da sx Stefano Bartoli, Giusi Salis, Tommaso Brizzi, Maria Grazia Campus – Foto di repertorio fornita dalla Compagnia

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