Almeno 2 milioni di test preventivi in meno nel 2020 per la lotta ai tumori
di Laura Sestini
Mentre l’assordante campagna mediatica italiana mainstream sulla pandemia da Covid-19 non sembra voler cambiare in meglio la propria strategia comunicativa da un anno a questa parte, la medesima ha oscurato ogni altro tipo di patologia, come se non esistesse null’altro a parte il Coronavirus.
Ahimé, i numeri dimostrano tutto il contrario.
Oltre ai dati sui tumori, siamo anche andati a curiosare tra i numeri di quella che noi profani chiamiamo ‘influenza stagionale’, virus che usualmente ha il suo picco massimo tra gennaio e febbraio di ogni anno – quindi proprio in questo periodo – ma di cui non ne abbiamo udito voce. Ne riportiamo qui la sintesi, pubblicata sul sito dell’ISS-Istituto Superiore della Sanità, relativamente ai dati del 2018-2019:
“Sorveglianza integrata dell’influenza in Italia: risultati della stagione 2018-19. La sorveglianza integrata dell’influenza in Italia si basa su: una rete di sorveglianza sentinella nazionale (InfluNet) che combina informazioni cliniche e virologiche; un sistema di sorveglianza nazionale delle infezioni respiratorie acute gravi (SARI); e monitoraggio della copertura della vaccinazione antinfluenzale. L’obiettivo della sorveglianza integrata dell’influenza è valutare l’impatto dell’influenza sulla popolazione italiana. Durante la stagione influenzale 2018-19, circa 8 milioni di casi di malattia simil-influenzale (ILI) sono stati sottoposti a cure mediche in Italia, con un’incidenza totale osservata del 13,6% nella popolazione italiana. La stagione influenzale 2018-19 è stata caratterizzata dalla co-circolazione dei sottotipi di virus dell’influenza A (H1N1) pdm09 e A (H3N2). La copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione anziana è bassa e pari al 53,1%, lontana dall’obiettivo OMS del 75%. Tra i pazienti con infezione da virus dell’influenza ricoverati in reparti di terapia intensiva (ICU), il 99,9% era infettato da virus di tipo A, con il 67,1% di quelli sottotipo A (H1N1) pdm09. L’impatto della stagione influenzale 2018-19 è stato elevato in termini di numero di casi di ILI e casi gravi e decessi”.
La banca dati AIRT- Associazione Italiana Registri Tumori, pubblica ogni anno due report paralleli, per gli operatori sanitari e per i pazienti oncologici. Nel report annuale, inerente al 2020 per gli operatori, nella prefazione si anticipa – a firma del (già ex?) Ministro della Salute Roberto Speranza – quanto segue: “La pandemia Covid-19 negli ultimi mesi ha costretto il Servizio Sanitario Nazionale a concentrare tutte le sue energie nel contrasto al virus e nell’assistenza ai malati di Covid-19, provocando inevitabili ritardi nell’erogazione delle cure ai pazienti oncologici. Ma i tumori, come sappiamo, non vanno in quarantena e ora dobbiamo recuperare il tempo perduto”.
Proprio a causa della estrema focalizzazione della Sanità italiana sul contenimento dei contagi da Covid-19 – lasciando in secondo piano le altre patologie di cui soffre la cittadinanza, durante il 2020 sono stati effettuati almeno 2 milioni di test preventivi tumorali in meno – di cui vedremo gli effetti negativi sulle persone nei prossimi anni.
Per poter confrontare i dati delle due malattie – Covid-19 e tumore – è necessario fornire i dati aggiornati sui contagi da Coronavirus in Italia, riportati attualmente in 2.611.659 casi totali e 90.618 decessi – numeri che durante il 2020 hanno fatto scendere in nostro Paese all’ottavo posto in classifica, dopo aver sostato per lunghi mesi sul podio dei ‘vincitori’.
Per quanto riguarda, invece, le diagnosi di tumore (fonte: AIRT), i nuovi casi previsti nel 2020 risultavano in: “[…] circa 377 mila tumori maligni (esclusi i carcinomi della cute non melanomi): 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Un numero assoluto in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana. Anche per il 2020 il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma mammario (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore) seguito dal carcinoma del colon-retto, polmone, prostata e vescica. Negli uomini il carcinoma della prostata è ancora la neoplasia più frequentemente diagnosticata e nelle donne il carcinoma mammario”. Mentre per l’anno precedente, il 2019, furono stimati dall’AIOM-Associazione Italiana di Oncologia Medica – in 371 mila i nuovi casi di tumore maligno di cui 196.000 negli uomini e 175.000 nelle donne, confermandone la crescita annuale, e anche nuove differenti tipologie tumorali.
A fronte dei nuovi casi di tumore che erano stati previsti in Italia per il 2020, i decessi per l’anno appena trascorso per la stessa patologia risultano circa 177.000 che, confrontati con i dati Eurostat relativi al 2016 – circa 143 mila – sono cresciuti di oltre 30 mila unità in soli quattro anni.
Tra le patologie cronico-degenerative le diverse forme tumorali si rivelano malattie a forte impatto socio-sanitario, essendo il cancro statisticamente la seconda causa di morte in Europa (fonte: ISS). L’invecchiamento della popolazione ne aumenta naturalmente il carico.
La prima causa di mortalità nel mondo sono le malattie dell’apparato cardio-vascolare per cui in Europa, ogni anno, muoiono oltre quattro milioni di persone. Un milione circa di essi addirittura prima dei settantacinque anni.
Per l’alta incidenza dei tumori sulla popolazione, l’Unione Europea ha messo in atto un programma strategico 2020-27, per una lotta comunitaria contro il cancro: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12154-Europe-s-Beating-Cancer-Plan: “Every year, 3.5 million people in the EU are diagnosed with cancer, and 1.3 million die from it. Over 40% of cancer cases are preventable. Without reversing current trends, it could become the leading cause of death in the EU. Europe’s beating cancer plan aims to reduce the cancer burden for patients, their families and health systems. It will address cancer related inequalities between and within Member States with actions to support, coordinate and complement Member States’ efforts”. (Ogni anno a 3,5 milioni di cittadini europei viene diagnosticato il cancro, che porta al decesso di 1,3 milioni di pazienti. In oltre il 40% dei casi di cancro è possibile attuare la prevenzione. Senza invertire le tendenze attuali, tale patologia potrebbe diventare la principale causa di morte nell’Unione europea. Il piano europeo per sconfiggere il cancro mira a ridurre il carico per i pazienti, le loro famiglie e i sistemi sanitari. Il piano europeo affronterà le disuguaglianze legate al cancro tra e all’interno degli Stati membri con azioni per sostenere, coordinare e integrare gli sforzi degli stessi Stati membri, t.d.g.).
Ma cos’è il cancro? La teoria prevalente, formulata alla metà del secolo scorso, interpreta il cancro come un insieme di circa 200 malattie caratterizzate da un’abnorme crescita cellulare, svincolata dai normali meccanismi di controllo dell’organismo. Il processo di trasformazione di una cellula normale in cellula neoplastica avviene attraverso varie tappe con accumulo di anomalie genetiche, funzionali e morfologiche. La proliferazione (divisione cellulare) è un processo fisiologico che ha luogo in quasi tutti i tessuti e in innumerevoli circostanze: normalmente esiste un equilibrio tra proliferazione e morte cellulare programmata (apoptosi). Le mutazioni nel DNA che conducono al cancro portano alla distruzione di questi processi ordinati: questo dà luogo a una divisione cellulare incontrollata e alla formazione del tumore (fonte: AIOM).
Se sulle malattie cardiovascolari pesano sia l’abuso delle sigarette, dell’alcool, nonché una vita sedentaria e un’alimentazione scorretta, lo stile di vita rimane uno dei fattori più incidenti anche nella formazione dei tumori – entro il quale il tabagismo ha la percentuale di casi più alta in assoluto. In sintesi, uno stile di vita corretto aiuta a prevenire entrambe le patologie che registrano, allo stato attuale, la più alta mortalità.
Sul Covid-19, invece, cosa ci raccontiamo?
Sabato, 6 febbraio 2021 – N° 2/2021
In copertina: operazioni chirurgiche in laparoscopia. Foto di Mériele Oliveira Méria – Pixabay.