La storia dell’Opera dei Pupi siciliani
di Laura Sestini
Turi Marionetta è un omaggio all’Opera dei Pupi siciliani, ma ciò – nonostante il titolo – si srivela pian piano che il bravo Savì Manna, drammaturgo ed unico interprete sul palcoscenico, racconta aneddoti storici sulla Commedia dell’Arte e il teatro delle marionette, nato a Venezia e legato ad una storia di pirati, giovani ragazze “le Marione“, ed un voto alla Madonna della Serenissima.
La leggenda racconta che la notte del 21 marzo 2009, già sotto le lenzuola e pronto per addormentarsi, l’autore ebbe una visione di se stesso in età avanzata: un nonno. Questo evento improvviso diede la spinta a scrivere di getto, nella stessa notte, Turi Marionetta. Da quel momento in poi inizia un inesorabile affinamento sul personaggio del simpatico vecchietto, partendo da come cammina aiutato dal bastone, il timbro di voce, la idiosincrasia con la tecnologia, e soffermandomi, soprattutto, sulla sua umiltà ed umanità.
Catanese di origine, l’attore propone un testo in dialetto popolare siciliano – comprensibilmente attenuato per gli spettatori – ed all’occorrenza tradotto – misto ad un registro di italiano colto. Il dialetto, come idioma principale dello spettacolo rimanda perfettamente all’atmosfera della tradizione delle famose marionette sicule – differenti a Catania, dalle gambe rigide, diversamente da quelle palermitane che possono essere mosse a piacimento dal puparo, poiché snodate. Anche la posizione delle spade definisce i due differenti stili estetici. Un pupo può pesare fino a 35 chilogrammi nella tradizione catanese, il palermitano otto chilogrammi in media.
Le storie dei Pupi siciliani si possono paragonare a delle più moderne soap opera, poiché si raccontano a puntate, e prima di giungere all’epilogo si può andare avanti mesi. Questo fa sì che intorno alle trame – il cui repertorio è costituito quasi per intero da narrazioni cavalleresche derivate in gran parte da romanzi e poemi sull’epoca carolingia – si dipanino più gruppi di fans per tale personaggio o l’altro, e se ne discuta anche fuori dai teatrini, nei bar o in famiglia, durante il tempo che trascorre tra i differenti episodi. L’Opera dei Pupi in Sicilia, ed in parte anche in Calabria, fungeva – e forse ancora – da collante sociale. Il primo teatro catanese a tema fu aperto nel 1835 per merito di un parroco, mentre nel periodo più florido di questa tradizione ludico-pedagogica, nella sola città etnea ne risultavano un centinaio.
Turi Marionetta è un lungo monologo, ironico e divertente con due personaggi: il nonno e suo nipote Salvatore Barone – detto Turi Marionetta – un docente universitario che insegna ai suoi studenti la storia dell’Opera dei Pupi. Attraverso il personaggio reale del nonno e quello virtuale del nipote, a cui dà voce indiretta Savì Manna, si narrerà quindi la storia dei Pupi siciliani in maniera leggera e curiosa, sempre vibrante e catturante l’attenzione per i differenti registri linguistici e le scene entro una scenografia minimale ma colorata.
Savì Manna è anche compositore del brano Rapsodia di una marionetta utilizzato entro lo spettacolo.
La pièce teatrale è on tour – con molte richieste – per teatri e nazioni anche oltreoceano da oltre 10 anni, di cui per primo sembra essere sorpreso lo stesso autore.
Alla fine della performance, Savì Manna scende dal palco e ringrazia quasi personalmente uno ad uno gli spettatori presenti. Il lato umano del personaggio “nonno/Savì Manna” si ritroverà – piacevolmente – anche oltre la quarta parete.
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Lo spettacolo è andato in scena domenica 12 giugno 2022 alle ore 22.30 presso le Praterie del Gigante a Capodimonte – Napoli nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2022
Turi Marionetta
Scritto, diretto e interpretato da Savì Manna
Scenografie e disegno luci Salvo Pappalardo
Marionette Cartura
Musica Rapsodia di una Marionetta di Savì Manna
Produzione Leggende Metropolitane
Coproduzione Retablo
Dedicato ad Alix
Vincitore del Premio Vernacolo al Concorso La Riviera dei Monologhi, Bordighera (IM), 2015
Vincitore del Premio Speciale Giuria Tecnica, XXXVI Premio Città di Leonfonte (EN), 2017
Sabato, 25 giugno 2022 – n° 26/2022
In copertina: Savì Manna in una scena dello spettacolo – Foto: Napoli Teatro Festival (tutti i diritti riservati)