venerdì, Novembre 22, 2024

Cultura, Letteratura

Ucraina. Nell’inferno dell’ultima guerra in Europa

L’ultimo libro di Fausto Biloslavo

di Annalisa Puccioni

Fausto Biloslavo, dopo il diploma dell’Istituto Nautico di Trieste, consegue la laurea in Scienze politiche. Dopo aver militato per un breve periodo nel Fronte della Gioventù di Trieste si dedica al giornalismo. Nel 1982 è in Libano per seguire la guerra come fotografo freelance. L’anno dopo fonda l’Albatros Press Agency – agenzia di stampa – insieme a due colleghi, Almerigo Griz e Giancarlo Micalessin vicini alla destra triestina. L’agenzia collaborò con Panorama e il TG1, Avvenire, L’Europeo, Gazzetta ticinese e il Sunday Times, realizzando servizi in zone del mondo interessate da eventi bellici, di guerriglia o interessati dalla rivoluzione.

Viene arrestato in Afghanistan nel 1987 dalle truppe governative filo-sovietiche al termine di un reportage con i Mujaheddin del comandante Ahmad Shah Masud, in carcere rimane per quasi sette mesi e rientra in Italia con l’intervento del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Negli Anni ’90 segue gli eventi in Jugoslavia, Croazia, Bosnia e Kosovo. Pubblica nel 1993 su l’Indipendente di Milano dove pubblica un reportage occupandosi dei massacri delle foibe. Nel 2001 fu il primo giornalista ad entrare in Kabul con le truppe statunitensi e nel 2003 segue le truppe anglo-americane nella guerra contro l’Iran fino alla caduta di Saddam. Nel 1997 è in Cecenia dove contribuisce alla liberazione del fotografo Mauro Callidari. Nel 2001 è uno dei primi giornalisti a entrare a Kabul con le truppe statunitensi e nel 2003 segue le truppe anglo-americane. Biloslavo ha scritto molti libri.

Fausto Biloslavo era presente alla manifestazione Libropolis 2022 –  il festival di editoria e giornalismo di Pietrasanta – per presentare il suo nuovo libro “Ucraina. Nell’inferno dell’ultima guerra in Europa” sulla guerra in Europa. Molte le domande dei presenti e di Marco Carucci come intervistatore e coordinatore. Sul palco anche Toni Capuozzo.

La copertina del libro

C’era la sensazione di una invasione o c’era una posizione circoscritta?

Fausto Biloslavo – Sono arrivato in Ucraina una decina di giorni prima dello scoppio della guerra, erano i primi giorni di febbraio. Il pericolo era nell’aria, e il 24 febbraio è iniziata l’invasione e non era la prima volta. Si pensava che attaccassero dal Donbass, ma sono stato svegliato nella notte con il rumore dell’artiglieria. Pensavo che i russi facessero come il coltello nel burro, e lo pensavano tutti. Ci siamo accorti che avevano informazioni dettagliate per questa sorta di guerra “ibrida” applicata dal generale Valery Vasilievich Gerasimov – Capo di stato maggiore Generale delle Forze armate russe – e detentore della chiave dei codici nucleari. Non sapevamo se le informazioni diffuse erano a scopo propagandistico, mentre gli americani rispondevano con informazioni veritiere.

Una guerra iniziata nel 2014, una guerra rimasta nell’oblio?

Siamo terribilmente provinciali, facciamo sovrainformazione, ci innamoriamo di una storia, poi ci si stufa e ci innamoriamo di un’altra. Maidan è stato un colpo di stato di 3000 nazionalisti, la grande stampa ne ha fatto titoloni. Poi un giorno pensai di andare in Crimea, perché avevo la sensazione che qualcosa sarebbe successo. Ed è successo. Mi aspettavo anche quello che sarebbe accaduto nel Donbass. In Crimea mi trovavo presso una milizia filo-russa e a Sebastopoli vedo i Cosacchi, pensando che fosse una cosa strana. Putin aveva in testa, già da allora, la grande Russia, è riuscito ad unire il diavolo all’acqua santa. Sul Palazzo del Governatore ha messo Stalin e la bandiera dei cosacchi.

Nella previsione dove doveva arrivare Putin?

I piani, come avevo già accennato, dovevano essere già pensati nel 2014. La Crimea è andata bene. I filorussi dicevano che sarebbero arrivati a Odessa. Nel mentre era cambiata l’Ucraina, ma nel Donbass era tutta un’altra storia.

C’è mancanza d’informazioni?

Le informazioni non sono mai abbastanza. I russi hanno provato ad ammazzare il Presidente ucraino. Le prime settimane si sentivano le cannonate. Quel comando era 1.800 metri dal Palazzo Presidenziale. I corpi speciali russi sono stati gli Inglesi a fermarli, mentre gli ucraini erano pochi e guidati dai medesimi. La guerra è stata globale fin dall’inizio. L’invasione russa è avvenuta quando il consenso generale di Zelenskji era ai minimi storici.

Quanto può sostenere l’invasione l’Ucraina?

Il 70% degli Ucraini è andato ad Ovest e si chiedono perché sono finiti in questa situazione. A Sivers’k vivono nei sottoscala, nel quartiere russo nella parte opposta della cittadina dicevano di non fornire le armi.

In questa guerra forse nessuno vincerà dal punto di vista militare, quale fronte cederà per primo?

Io avevo l’idea che anche nessuno poteva vincere perché gli ucraini non mollano, non possono cacciare i russi oltre i confini, quest’armata si è trovata un’esercito ben armato, ma piccolo. Agli inizi di settembre gli ucraini iniziarono ad avanzare liberando Kharkiv e Kherson, adesso sono riusciti ad entrare nel Donbass e avanzano. Quanti dei 300 mila di Putin hanno voglia di morire per il Donbass? La mentalità russa per metà è slovacca, l’escalation poi porterà ud una de-escalation e quindi penso che si possa trattare. Probabilmente a primavera ci sarà un’ulteriore bagno di sangue.

Cosa succede in Russia? Vediamo che punto d’incontro si può trovare con gli USA

Gli americani combatteranno fino alla fine in Ucraina come hanno fatto in altre guerre. Si potrà andare avanti per altri 10 anni…sulla pelle nostra. Dev’essere l’Europa con la E maiuscola perché ha il pallino in mano, a mediare. Possiamo, dobbiamo trovare un mediatore in Europa, che per ora non c’è.

Lo scontro tra russi e inglesi

E’ il grande scontro. Il Capo di Stato Maggiore inglese ha scritto ai suoi: “Siamo pronti a combattere in Europa coma i vostri padri”. Secondo me bisogna buttare acqua sul fuoco. Io oggi non nascondo che ho veramente paura.

Sabato, 29 ottobre 2022 – n° 44/2022

In copertina: mappa del dipartimento britannico Defence Intelligence al 28 ottobre 2022

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