mercoledì, Dicembre 25, 2024

Teatro & Spettacolo

Un sogno a Istanbul

Una canzone che ti innamora

di Katya Libyahovska

Inizia tutto con una canzone, forse perché ogni storia d’amore ha bisogno della sua colonna sonora. Davanti a noi un abile musicista che attraverso le sue note ci ricorda la meraviglosa e tanto dolorosa storia di un amore tenace, ma anche di una terra distrutta come vittima di guerra.

“E tu come la conosci la sua storia?” – interrompe il musicista un estraneo che conosceremo solo alla fine dello spettacolo. È la storia di Maša, una donna misteriosa, incantevolmente selvaggia e splendida nella sua inaccessibilità. Alla sua storia poi si aggiunge quella di Max, un’ ingegnere austriaco inviato a Sarajevo nell’inverno del 1997. Un amico gli presenta la bellissima donna con i capelli lunghi, morbidi come fossero di seta e gli occhi vivi, pieni di dolore, ma che promettono felicità. Una donna rimasta vedova, poi divorziata, con due figlie che vivono lontano da lei e un uomo sognatore, estraneo a quel mondo tragico, a quella terra piena di storia e lacrime. Due vite che si intrecciano in un panorama tutto tranne che romantico – la guerra nei Balcani ha distrutto interi paesi, popoli, quelli che fino a ieri sono stati fratelli adesso si odiano e sembra che dell’amore non ci sia più traccia.

Tra i due protagonisti scatta subito qualcosa, una scintilla che brucia, un’attrazione forte, Maša fa conoscere a Max la sua terra attraverso le canzoni del folklore balcanico, canzoni che incantano, accarezzano l’anima e toccano il cuore. Sono delle dediche d’amore per chi le ascolta, ma sono anche dedicate alla sua amata terra bosniaca. 

Purtroppo Max dovrà tornare in patria ancora prima di assaporare i frutti di quel felice incontro. Passeranno tre anni prima di ritrovare la donna tanto desiderata. Tre. Proprio come gli anni fatidici di cui parlava la canzone che Maša gli aveva cantato. 

Quando finalmente si ritrovano dopo la lunga attesa, Maša è gravemente malata, ha perso i suoi capelli, pian piano sta perdendo le sue forze, ma non la sua bellezza, la voglia di vivere e di amare. 

È lì che inizia davvero la loro storia, iniziano a vivere come non ci fosse un domani, più innamorati e uniti che mai, intraprendono un viaggio alla scoperta di loro stessi, un viaggio che sarà la loro resurrezione. Ogni giornata è piena di passione, di sorrisi, di avventure e nonostante la malattia Maša scopre in sé una forza straordinaria, la forza di sognare che solo l’amore può regalare, la forza di combattere i dolori del corpo per preservare ogni attimo di felicità con il suo amato. 

Così finché un giorno il lavoro di Max lo porta in viaggio a Istanbul, ma le condizioni di Maša non le permettono di seguirlo, così proprio come nella canzone, diventata ormai simbolica per la loro storia, lui le promette di portarle una cotogna gialla al suo ritorno.

Max sta per realizzare il loro sogno di vedere quella città magica con i suoi colori, suoni e aromi, dove ogni cosa gli ricorderà la sua amata che, nonostante lontana, lui porterà nel cuore, in ogni piccolo gesto o pensiero. 

La promessa della cotogna è la sua ultima promessa d’amore, perché quando torna dal viaggio, la sua Maša non c’è più. Scena che commuove profondamente, strappa lacrime, lascia un senso di vuoto, di un immenso dolore. 

Adesso è Max che porterà in vita la canzone di Maša, perché lei possa continuare a vivere attraverso la sua musica. La loro storia non può essere dimenticata, non può cancellarla nemmeno la morte. E sapete perché? Perché da qualche parte vicina o lontana ci sarà sempre un musicista o un estraneo che la canta per strada, per ricordare al mondo che l’amore è più forte della guerra, della distruzione, di ogni malattia, del tempo e dei confini. 

Straziante storia di vita, morte e amore, raccontata e cantata dai quattro attori come se fosse la loro storia vissuta. Talmente immersiva che a tratti fa venire voglia di urlare dalla disperazione, di afferrare la mano della persona seduta accanto, da far scendere delle lacrime per dopo strappare un sorriso. È una tempesta di emozioni che trascina lo spettarore in mezzo alla guerra, paradossalmente per farlo sognare. Sognare l’amore, la pace, le meraviglie del mondo rappresentate dall’idea di quella magica Istanbul e le sue gialle cotogne. Una frutta che “con il tempo diventa più rotonda, più morbida, più bella e femminile” ricorderà per sempre di una donna bosniaca, tenace e determinata, che gli anni e le sofferenze facevano diventare ancora più bella, più amata e desiderata.

Il testo teatrale di Alberto Bassetti è tratto dal bestseller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul” e sul palco questa narrazione così avvolgente prende una nuova vita.

Pochi decori e molto talento. Musica e canzoni popolari, cantate non con la voce, ma con l’anima, che ti trasportano nell’atmosfera dei Paesi balcanici.

Uno spettacolo lungo e indimenticabile, che celebra la diversità di etnie, religioni e lingue per affermare l’amore.

Esecuzione magnifica premiata con una lunga e meritatissima standing ovation da parte del pubblico.

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Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Campania Teatro Festival 2023

Teatro Nuovo – Via Montecalvario, 16 – Napoli, l’8 luglio 2023 alle ore 19.00

Un sogno a Istanbul

con Maddalena Crippa e Maximilian Nisi
di Alberto Bassetti 
liberamente tratto dal libro La cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz edito da Feltrinelli
con Mario Incudine e Adriano Giraldi
regia di Alessio Pizzech
scene e costumi Andrea Stanici 
musiche Mari Incudine
luci Eva Bruno
assistente alla regia Tommaso Garré

Sabato, 12 agosto 2023 – n°32/2023

In copertina: Maddalena Crippa. Foto fornita dal Campania Teatro Festival 2023

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