Quando il teatro si esibisce in “emergenza”….
di Laura Sestini
L’alluvione che ha colpito vaste aree del pratese e alcuni dei Comuni della piana, tra Firenze, Prato e Pistoia, la notte del 2 novembre, ha creato conseguenti disagi anche in aree rimaste miracolosamente salve dalle ingenti piogge cadute in pochissimo tempo, causa delle esondazioni di affluenti grandi e piccoli che sfociano nel maggiore fiume toscano, l’Arno.
Oltre alle migliaia di abitazioni finite sott’acqua, la viabilità è rimasta sacrificata per giorni, insieme alla mobilità della maggioranza degli abitanti di quelle aree.
Il nuovo spettacolo Una storia al contrario di Elena Arvigo, in cartellone al teatro Goldoni di Firenze, sarebbe andato in scena il 3 e 4 novembre, se non fosse stato che l’alluvione aveva messo in allerta molti spettatori, la stessa organizzazione del Centro di produzione drammaturgica contemporanea all’avanguardia del Teatro delle Donne, che lo ha prodotto e inserito nella sua rassegna Avamposti, e anche indispensabili tecnici teatrali che non sono riusciti a raggiungere il luogo di lavoro.
Alla richiesta telefonica di informazioni, un gentile voce femminile rispondeva che lo spettacolo non avrebbe avuto luogo, ma chi lo desiderasse avrebbe potuto accedere in sala, gratuitamente, per una prova aperta a cui si era resa disponibile l’attrice, one-woman show, sul palco del rinomato teatro fiorentino.
La trama della nuova drammaturgia composta da Elena Arvigo, anche regista, con la collaborazione di Monica Santoro e Ciro Masella, ispirata al libro dal titolo omonimo Una storia al contrario, verte sulla storia vissuta dell’autrice, la giornalista Francesca De Sanctis, che si ritrova non solo disoccupata mentre è in stato di gravidanza, con la chiusura del quotidiano L’Unità per cui scrive da anni, ma soprattutto catapultata fuori dalla “famiglia” dei colleghi con cui condivideva gioie e dolori della parabola del quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel febbraio del 1924. Chiuso la prima volta nel 2000, è poi passato in più mani di proprietà e direttori, con i giornalisti sobbalzati da una società all’altra ed infine non rilevati dall’ultima proprietà del Gruppo Romeo, subentrata nel 2022.
Il quotidiano L’Unità è stato, fino alla sua prima chiusura, un ampio spaccato della storia repubblicana italiana durato 76 anni.
Durante prima serata di spettacolo al Teatro Goldoni, neanche la prova aperta è andata in scena; troppo scompiglio in città, sgomento per i Comuni alluvionati e ansia per l’ondata piena dell’Arno, prevista di passaggio a Firenze nel pomeriggio successivo.
Sabato 4, alla biglietteria del teatro si presentano una ventina di persone, la Toscana è ancora sotto la pioggia, ma in piazza Santo Spirito, lontana poche centinaia di metri, i locali sono pieni, all’apparenza sembra tutto normale, tutti ridono e scherzano davanti ai loro aperitivi.
Elena Arvigo sale sul palco e spiega cosa succederà durante la prova aperta, una prima volta per gli spettatori presenti, che scopriranno come si costruisce uno spettacolo teatrale nella pratica, ma una novità anche per l’attrice, che dal proscenio si “confessa” agli avventori.
Lo spettacolo è andato avanti fino all’ultima battuta, nostante i numerosi stop per i dialoghi tra l’attrice e il tecnico del suono – forse l’unico presente tra coloro che abitualmente operano dietro le quinte, oltre alla suggeritrice. Le simpatiche spiegazioni teoriche di Elena Arvigo sulle luci che avrebbero dovuto esse stesse fungere da compagne di palco, interpreti indispensabili, un po’ di musica e qualche spezzone video a corredo.
Sul palco adornato con gli oggetti di scena, dove il colore rosso, simbolo cromatico delle sinistre comuniste e socialiste, è una presenza visiva consistente, si è dipanata la storia di una donna, giornalista disoccupata e quasi madre, afflitta da tutte le preoccupazioni contestuali alle vicissitudini che stava vivendo.
La platea praticamente vuota, contornata da tutti palchetti del teatro ottocentesco che vi si affacciano; un privilegio essere lì a godersi, da spettatore, l’assenza dei brusii del pubblico durante i sold out. Le parole dell’attrice verso i presenti, a cui spesso ella si è rivolta per fornire dettagli che più difficilmente dello spettacolo si potevano immaginare.
La piovosa e malinconica serata fiorentina si è risolta con i sorrisi di soddisfazione degli astanti, a fine esibizione invitati dalla Direzione a recarsi al bar del teatro per un brindisi post spettacolo, a cui naturalmente ha partecipato anche l’attrice e alcuni hanno posto domande per appagare le loro curiosità.
La prova aperta di Una storia al contrario si è di fatto trasformata in una vera occasione di riflessione sull’arte teatrale, un momento alternativo che ha superato la “normalità” della drammaturgia rifinita e completa, rivelandosi in due trame parallele del teatro e del metateatro, e generando sorpresa in tutti i presenti.
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Sabato, 11 novvembre 2023 – n°45/2023
In copertina: Elena Arvigo in scena – Foto: Manuela Giusto